In data 12/2/2021 si è tenuta la prima udienza dinanzi la Corte di Appello di Catania, seconda sezione penale, relativa al processo che vede imputati i poliziotti RAPISARDA Rosario, BRISCHETTO Giovanni e PARATORE Aurelio e nel quale il Sig. TORRE Paolo Rino è persona offesa.
Come tristemente trasalito agli “onori” della cronaca, il 18/2/2012 i sopracitati “servitori dello Stato” si sono resi responsabili di gravissimi episodi di abusi e violenze perpetrati ai danni del Sig. TORRE Paolo Rino, il quale è stato prima falsamente accusato di aver minacciato, insultato, opposto resistenza e sinanco aggredito un agente della Polizia di Stato e poco dopo è stato vittima di un vile pestaggio mentre si trovava ingiustamente trattenuto presso il Commissariato di Acireale, riportando lesioni per le quali i medici del pronto soccorso dell’Ospedale “Cannizzaro” di Catania diagnosticavano 10 giorni di prognosi con proposta di ricovero. Domandarsi per quale motivo possa essere accaduto tutto ciò è naturale, oltre che doveroso tuttavia la risposta lascia sgomenti: per chi non lo ricorderà, la vicenda che vede vittima il TORRE è scoppiata solo perché, per puro errore, la cassiera del suo bar “Gran Caffè Torre” di Acireale avrebbe fatto pagare al RAPISARDA ben 0,20 centesimi di Euro in più un caffè. Tutto qua. E sebbene il TORRE fosse stato ingiustamente e falsamente accusato dal RAPISARDA, i colleghi poliziotti di Acireale decidevano, senza se e senza ma, di trascinarlo via dal suo locale e di condurlo presso il Commissariato di Acireale, ove veniva trattenuto per più di un’ora, fino a quando due agenti spazientiti decidevano di picchiarlo brutalmente con pugni e calci perché lo ritenevano colpevole di aver offeso ed aggredito “u picciriddu”, riferendosi al RAPISARDA, ragazzo che avevano visto crescere perché figlio di un collega. I due aggressori venivano successivamente identificati negli agenti BRISCHETTO Giovanni e PARATORE Aurelio. Fortunatamente per il TORRE la presunta “aggressione” denunciata dal RAPISARDA è stata integralmente ripresa dalle telecamere di videosorveglianza del suo bar, grazie alla quale il TORRE è stato scagionato da qualsiasi accusa mentre il RAPISARDA è stato condannato in primo grado ad anni 2 e mesi 6 di reclusione per i reati di calunnia e falso ai danni del TORRE.
Al contrario, BRISCHETTO e PARATORE sono stati assolti perché il Tribunale di Catania non ha ritenuto formata la prova della loro responsabilità.
Avverso l’assoluzione dei due poliziotti, la Procura Generale della Repubblica di Catania, in persona della Dott.ssa Sabrina Gambino (oggi Procuratore Capo della Repubblica di Siracusa) ha proposto appello, evidenziando tanto le lacune dell’iter motivazionale della sentenza quanto le tante, troppe, prove che conducono inequivocabilmente a fondamento delle dichiarazioni del TORRE.
Peraltro, si badi, è proprio grazie all’intervento della Procura Generale di Catania se oggi l’onore del Sig. TORRE è stato ripristinato poiché la Procura della Repubblica di Catania aveva originariamente richiesto l’archiviazione del procedimento a carico del RAPISARDA mentre le indagini a carico di BRISCHETTO e PARATORE, inspiegabilmente, venivano stralciate per seguire un iter tutto suo.
Ebbene, in data 12/2/2021 si è tenuta la prima udienza dinanzi la Corte di Appello di Catania del processo che vede imputati i poliziotti RAPISARDA Rosario, BRISCHETTO Giovanni e PARATORE Aurelio e nel quale il Sig. TORRE Paolo Rino è persona offesa e, come un fulmine a ciel sereno, il Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa Iole Boscarino, ha “preannunciato” in udienza che intende rinunciare all’atto di appello. Un gesto senza senso ed assolutamente inspiegabile che farebbe del TORRE non solo l’ennesima vittima di abusi e violenze da parte di certi “servitori dello Stato” ma anche vittima del sistema “giustizia”, perché così facendo gli autori del suo pestaggio rimarranno certamente impuniti. La scelta di rinunciare al gravame da parte della Procura Generale di Catania del resto apparirebbe a dir poco “schizofrenica” se si pensa che la stessa ha, nell’ordine: promosso l’azione penale contro i 3 poliziotti (avendo avocato a sé il procedimento che la Procura della Repubblica voleva archiviare); assunto le vesti di P.M. nel dibattimento di primo grado a conclusione del quale ha chiesto la condanna dei due poliziotti imputati di lesioni; proposto impugnazione avverso la sentenza del Tribunale che aveva assolto gli agenti BRISCHETTO e PARATORE.
Senza contare che l’immensa mole di lavoro svolto dall’allora Procuratore Generale Dott.ssa GAMBINO risulterebbe del tutto vanificato.
Guarda il video: Barista calunniato e pestato da poliziotti, salvo per le telecamere – YouTube