Quasi 300.000 copie del libro vendute in poco meno di un mese… il “Sistema” diventa un talk show televisivo permanente: prime pagine sui giornali e colpi di scena giudiziari senza fine.
Giudice Matassa cosa sta accadendo alla magistratura italiana?
Non voglio annoiare i suoi lettori con cerebrali ed astruse risposte storico-sociologiche, anche perchè la Verità è sotto gli occhi di tutti e lo era anche prima che si mostrasse – così platealmente – ai cittadini italiani. La risposta alla sua domanda è semplice: quattro associazioni private (le correnti) si sono impossessate di un organo di rilievo costituzionale (il CSM) per farne strumento di affermazione delle loro folli bulimie di potere.
Questa occupazione “manu militari” era nata sotto i migliori auspici democratici, ossia il rispetto e la convivenza della pluralità delle anime pensanti l’idea di Giustizia. Ma, ben presto, si era trasformata in qualcosa di patologicamente diverso e opposto a quell’idealità.
Lo si capì subito già ai tempi della candidatura di Giovanni Falcone al CSM (1988). Il “Movimento per la Giustizia”, nato proprio con questa finalità attorno al suo nome, operò per fotterlo. Avevo partecipato alla fondazione di quel movimento a Roma, insieme ad altri volenterosi colleghi, ma subito me ne dissociai (causa quella incomprensibile scelta) dimettendomi.
Qualcuno potrebbe obiettare che questa mia ricostruzione altro non sia che un’opinione di un deluso, di uno dei tanti fottuti dal “Sistema”.
Ma leggete queste parole:
“Non c’è dubbio che la formazione di correnti, che all’inizio è stata favorita da un confronto culturale (culturale era il dibattito su come si dovesse interpretare la Costituzione) ha finito per diventare strumento di promozione e di carriera. È una degenerazione. Se non hai una corrente alle spalle non assurgi ad un incarico direttivo. Solo una corrente può proteggerti quando verrai giudicato per i tuoi errori. Mi sembra che l’autonomia non sia stata gestita nel senso per il quale è stata prevista…”
Sapete chi ha scritto questo?
Un tal Gustavo Zagrelbesky,
Presidente Emerito della Corte Costituzionale
Lo dichiarò, senza mezzi termini, al quotidiano “La Repubblica”, venerdì 12 dicembre 2008, pagina 9, nell’intervista al giornalista Giuseppe D’Avanzo.
Usai le sue espressioni per denunciare al Presidente della Repubblica ed al VicePresidente del CSM la deriva correntocratica della magistratura. Non ebbi mai risposta, anzi la ebbi nei fatti e fu un decennio di persecuzioni da parte delle correnti. Il “Sistema” protegge sé stesso e distrugge ogni possibile avversario.
Leggerete questa frase – così esattamente espressa – già nelle prime pagine dell’ormai famoso libro del Palamara Superstar. Ma in questo passaggio il suo contenuto è inequivoco: “Sì. È così. Quando il sistema ti blocca ti blocca, quando l’imput parte dall’alto e le correnti sono d’accordo non c’è verso che tu possa salvarti…”
È un metodo che molto ho visto applicare in altre associazioni (non proprio lecite) i componenti delle quali ho condotto in manette nei processi e spesso fatto condannare…
Nel successivo capitolo: “Ha la magistratura in sé stessa la forza e la volontà di cambiare?”
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