Svastiche, inni razzistici, rievocazioni fasciste si osservano in tanti ambiti.
L’Italia diviene sempre più teatro di fenomeni legati al degrado civile ed ancor più morale. Forme di razzismo e rifiuto dell’altro in modo oltraggioso si affermano in modo crescente, non certo in nome di un’ideologia politica che, in ogni caso, non giustificherebbe assolutamente tali orrendi fenomeni, ma come espressione senza scrupoli della propria aggressività, ostentata con fierezza. Fa paura prenderne atto. C’è da chiedersi che cosa alimenta tale ondata di aggressività e di rozzezza umana? Vi è una responsabilità civile e politica? Riteniamo che nulla succeda per caso, soprattutto nell’ambito della vita sociale.
Difatti, osserviamo che le fonti diseducative, tuttora presenti nello scenario socio–politico, sono di varia natura.
Tra esse si annovera il linguaggio non certo raffinato dei mass media e di alcuni esponenti della vita politica divenuti veicolo di messaggi superficiali che fanno propria la libertà di parola e di offesa, anziché il dialogo ed il confronto costruttivo. La parola diventa “parolaccia”, in quanto deve offendere in malo modo l’altro che si ritiene ostacolo, in quanto la pensa in modo diverso o proviene da un luogo lontano. Pedate e solo pedate all’altro perché solo la violenza ratifica il proprio potere: questo è il messaggio che si legge, a volte apertamente, a volte in modo metaforico, tuttavia resta il messaggio predominante.
Alcuni giornali, alcune televisioni, alcuni partiti politici sembrano avallare l’odio sociale e le discriminazioni attraverso propagande squallide e di cattivo gusto. Ciò che è accaduto al calciatore Balotelli, fischiato a Verona dagli ultrà, perché di pelle nera, non è un caso isolato, in quanto anche altri giocatori di colore spesso sono derisi. Non passano inosservati i titoli riportati da un giornale presente nelle edicole di tutta Italia, che utilizza le parole “ gay”, “terroni” e “ negri” in modo offensivo e classista. Non si affittano immobili ai meridionali, si “fischiano” le persone di colore, si picchiano i clochard e gli inermi, finanche i vecchi e i bambini. Svastiche, inni razzistici, rievocazioni fasciste si osservano in tanti ambiti.
Sorge spontanea la domanda: “ E’stata istituzionalizzata la follia per caso? ”, o meglio “E’ rinato l’oscurantismo?”.
Attenzione perché dal disordine sociale e dallo sbando sociale sono nate le dittature!
I giornali sappiano che non devono far propaganda dell’odio sociale per avere audience, perché in tal modo generano il terreno tanto caro al totalitarismo che si nutre dell’ignoranza dei popoli e dell’aggressività dei bulli!