“Erice: entrare al Duomo per una preghiera costa euro 2,50. Un affare per la cooperativa Fe.Ar.T. Qualche milione di euro dato in gestione dalla Diocesi di Trapani. I proventi, asseriscono i dipendenti della cooperativa, servono per la gestione delle chiese.”
Ad affermarlo è Antonello Nicosia, Direttore Osservatorio internazionale dei diritti umani e Componente del comitato nazionale Radicali italiani.
“Mi chiedo come facciano le altre diocesi, perché non ho mai pagato un euro a San Pietro o alla Cattedrale di Palermo, piuttosto al Duomo di Milano. Un affare tutto trapanese tra sconcerto e scandalo. Provo a cercare il presidente della cooperativa, Don Pietro, purtroppo mi dicono che non è in sede…
La Chiesa sempre più lontana dai fedeli… vietare l’ingresso in un luogo di culto è contrario ai principi professati dalla stesa Chiesa oltre a risultare altamente lesivo al diritto di professare la propria fede, diritto garantito anche dalla Costituzione. Forse non tutti gli affari sporchi – conclude Nicosia – non sono collegati a quel Denaro…”