Alla fine di giugno l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Cde) aveva votato a favore del testo che permetteva ai parlamentari russi di ritornare a Strasburgo. Il dibattito prima del voto finale aveva visto le accuse di tradimento da parte degli ucraini, mentre diversi parlamentari avevano sostenuto che solo permettendo ai russi di tornare si sarebbe potuto incidere sul governo di Mosca.
A tornare sull’argomento, dichiarando che il ritorno della Russia abbia danneggiato l’autorità del Consiglio d’Europa come organizzazione che difende i diritti umani e la democrazia, il rappresentante speciale degli Stati Uniti in Ucraina, Kurt Walker, in un’intervista rilasciata oggi alla rivista Weekly.
“La decisione di riportare la Russia al è stata sbagliata. È dannosa per l’autorità del Consiglio d’Europa. È stata l’organizzazione più importante per la protezione delle istituzioni democratiche e dei diritti umani in Europa, e una tale mossa ha causato gravi danni alla sua autorità” – ha detto Walker, il quale ha comunque sostenuto che il ritorno della Federazione Russa all’organizzazione non significa che l’Europa abbia dimenticato l’aggressione russa.
Secondo Walker, al contrario, la preoccupazione per l’interferenza russa nei processi democratici nei paesi dell’Europa occidentale, starebbe aumentando e vi sarebbe, anche da parte dell’opinione pubblica, una maggiore consapevolezza di come la Russia non esiti a ricorrere a metodi violenti anche in paesi europei come il Regno Unito.
Se ragione ufficiale per revocare le restrizioni dalla Russia è che senza il Consiglio d’Europa i russi rimarranno senza la protezione della Corte europea dei diritti umani, i fatti dimostrano che comunque la situazione non sia cambiata, tanto che basta una semplice manifestazione di protesta – o la lettura della Costituzione Russa – per essere arrestati.
Walker, che ha sottolineato che in Europa vi è una crescente resistenza alle decisioni, azioni e influenza russe, ha fatto anche riferimento all’Italia, affermando che “persino persone come il leader italiano della Lega Nord Matteo Salvini stanno iniziando a capire che le relazioni con la Russia avranno alcune conseguenze. Lo abbiamo visto in Austria con le dimissioni del governo dopo lo scandalo dei video”.
È evidente come il rappresentante americano conosca poco gli italiani, visto che pur vivendo in una nazione apparentemente democratica, di recente sembrano apprezzare le maniere forti del vicepremier anche nei confronti della stampa (nel vergognoso silenzio di molti giornalisti italiani, nonostante la condanna da parte dell’Odg, della Fnsi e anche della stampa estera) usando le forze dell’ordine come deterrente nei confronti di chi vuol fare informazione.
Se da un lato si mette in discussione quello che si ritiene uno strapotere da parte della magistratura, dall’altro non si esita ad incentivare il potere dei manganelli sotto le direttive di un solo uomo.
Gian J. Morici