Palermo 2 luglio 2019 – “Anche se il presidente dell’Ars Micciché tende a minimizzare, il Governo Musumeci esce dalla vicenda Arata e Nicastri con le ossa rotte. L’inchiesta fa emergere un rapporto malato tra politici, funzionari e faccendieri, facilitatori di incontri e assessori autodichiaratisi inconsapevoli. Dalle audizioni della Commissione Antimafia Ars arriva la conferma di un quadro fosco da cui emergono palesi discrepanze tra le dichiarazioni dell’assessore Pierobon e del dirigente Cocina. Il caso Arata dimostra in maniera inequivocabile che gli assessorati del governo Musumeci sono assolutamente permeabili, tanto quanto lo erano ai tempi di Crocetta e Montante. Cambiano gli attori, ma trama e scenario restano sempre gli stessi e purtroppo, a pagarne le conseguenze è sempre la Sicilia”.
A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle all’Ars Antonio De Luca a margine delle audizioni in commissione antimafia Ars sull’indagine Arata – Nicastri.
“Per quanto attiene a Pierobon – spiega De Luca – questi oggi ha dichiarato di aver discusso con il Presidente Musumeci dei diversi procedimenti oggetto di valutazione da parte del suo assessorato, mentre nei giorni scorsi aveva dichiarato di aver informato Musumeci specificamente del caso Solgesta. Il dirigente Cocina, inoltre, nei giorni scorsi aveva affermato che la pratica degli Arata non era accoglibile, mentre Pierobon ha affermato che il dirigente all’epoca dei fatti non avesse messo la pratica sulla via della definizione negativa dell’iter procedimentale, ma anzi avesse redatto una bozza di provvedimento da cui non si evinceva la bocciatura del progetto. Ho chiesto quindi all’assessore – conclude De Luca – di trasmettere questa bozza alla commissione per consentirne l’esame e capire se qualcuno di loro ha detto il falso.
“Il dipartimento energia rifiuti – spiega la deputata Roberta Schillaci – necessita di una seria riorganizzazione dati gli enormi ritardi nelle esitazioni delle pratiche e per questo chiediamo un potenziamento del dipartimento da un punto di vista delle risorse umane. Sarebbe inoltre opportuno che venga istituito un registro di tutti i visitatori che giornalmente accedono presso gli uffici della macchina amministrativa regionale, in modo da evitare che i vari ‘Arata’ possano avere accesso facilitato nei vari dipartimenti regionali” – conclude Schillaci.