Oggi il tribunale del riesame ha scarcerato i tre ragazzi che nei giorni scorsi erano stati accusati di violenza carnale, dopo aver rivisto i filmati e con considerazioni sulla credibilità della ragazza.
Premesso che ancora non ci sono decisioni sul rinvio a giudizio, che la stampa – e tutti noi – forse potrebbe aspettare prima di sparare i nomi di persone indagate di reati così infamanti, non posso esimermi da alcune considerazioni.
1) Il fatto che i filmati mostrino la ragazza tranquilla dopo la presunta violenza non vuol dire nulla. Le persone non reagiscono allo stesso modo a eventi traumatici, a meno che non voler dire che ad esempio quando muore un famigliare bisogna urlare e strepitare. Quando è morta mia madre ci ho messo circa 8 ore per iniziare a piangere. E’ difficile dire cosa scatta nella testa di chi ha subito una violenza, per cui la valutazione mi sembra irrilevante.
2) La violenza può essere di tanti tipi. Non necessariamente fisica. Ci immaginiamo il “branco” in azione, due la tengono ferma e uno a turno la violenta. Ma magari non è andata così. Magari l’hanno persuasa. Oppure le hanno fatto promesse. La violenza ha molte facce.
3) La ragazza ha problemi psicologici, è anoressica, vive in maniera anomala la sfera sessuale, vive in un contesto famigliare problematico. Come tutto ciò possa essere un’attenuante e non un’aggravante lo sa solo iddio.
4) E no. Non sono bravi ragazzi. Non è stato forse giusto dare in pasto al pubblico i loro nomi prima che un giudizio fosse emesso, per quanto preliminare, ma non sono bravi ragazzi.
I bravi ragazzi non si scopano in tre una ragazza con problemi psicologici in un angolo buio della metro.
I bravi ragazzi vanno a scuola, o lavorano, hanno delle fidanzate o dei fidanzati, e vanno a farci l’amore sotto le stelle, entrambi consezienti.
Rodocarda