Un mare cristallino dai riflessi verdi e turchesi, che fa da corollario a una perla dalle mille sfumature. Questa è Linosa, l’isola di origine vulcanica posta al centro del Mediterraneo. Bella, selvaggia e isolata.
Da settimane la popolazione di questa piccola isola è all’esasperazione. Dal mese di dicembre, infatti, a Linosa manca il carburante. Non hanno benzina i cittadini, non ne ha l’ufficio postale che non riesce a distribuire la corrispondenza, ne hanno poca i mezzi di soccorso, i carabinieri, la guardia medica.
Da quando lo scorso 23 dicembre è stato chiuso il distributore dell’isola per lavori di messa in regola dell’impianto, Linosa vive una situazione da incubo. L’impianto, nonostante i lavori di messa in regola, non è ancora in funzione in attesa di alcune autorizzazioni.
“Formalità burocratiche” – le definisce il sindaco Martello – che hanno messo in ginocchio i circa 400 abitanti di Linosa che non sanno più a chi chiedere aiuto. “Non abbiamo carburante e siamo pronti a forme di protesta eclatanti” – è il grido d’aiuto che lancia Cristina Errera dalla sua pagina Facebook, chiedendo di condividerne il post.
E la rabbia monta, i commenti al post denunciano uno stato di passività, per non dire menefreghismo, da parte delle istituzioni, del mondo politico, di tutti coloro che dovrebbero sentire il dovere di intervenire.
Ci sarà la protesta? Non lo sappiamo, ma quel che è certo è il fatto che se dovesse accadere qualcosa, se un bambino dovesse rimanere in attesa di un mezzo di soccorso che tarda ad arrivare, se in mancanza di carburante dei mezzi privati… se… tanti se e speriamo che non succeda nulla. Ma se dovesse accadere, in quanti la sera potrebbero andare a dormire serenamente trincerandosi dietro alle “formalità burocratiche”?
Gjm