Un notissimo “teorema” della Psichiatria, elaborato ormai 50 anni fa dalla svizzera Elisabeth Kubler-Ross, traccia il percorso di elaborazione del lutto che deve necessariamente fare chiunque perda una persona cara.
Capire questo percorso e cercare di gestirne le varie fasi, aiuta a superare il momento di sconforto.
Che poi né più né meno è quello che sta avvenendo agli elettori pentastelluti, che improvvisamente devono elaborare la perdita dell’illusione che veramente il M5S avrebbe lavorato per il popolo e avrebbe cambiato le cose.
E’ facile riconoscere le similitudini tra questi eventi, ma se non mi credete, seguite il mio ragionamento e anzi: se avete un amico pentastelluto, stategli vicino e aiutatelo a uscirne fuori.
Ma vediamo cosa succede ad un pentastelluto quando comincia ad accorgersi di aver perso la verginità politica.
Fase 1 – Negazione/Rifiuto
“I trasporti a Roma funzionano benissimo! Ho fatto un giro in macchina e non ho visto buche. Finalmente c’è qualcuno che si occupa di legalità. Daremo il reddito di cittadinanza!”
Ora, capite bene che vi parla così è una persona che non vive nel mondo reale. O quanto meno non a Roma. E’ uno che crede nelle favole. Sta rifiutando di accettare la verità. Che tutti i posti in cui i pentastelluti hanno preso il potere stanno andando peggio. Che a Roma tra arresti e indagini ha fatto più razzia la magistratura in due anni di Raggi che in dieci anni precedenti. Che non funziona niente. Che il reddito di cittadinanza non ha le coperture economiche, e così via. Questo è il passaggio più delicato, per il pentastelluto.
Avvedersi delle cose come stanno. Aiutatelo portandolo per esempio su Via Salaria facendogli percorrere avanti e indietro il manto stradale con la sua BMW GS1200 finché non avrà spaccato i copertoni, oppure fategli prendere la Metro C senza aria condizionata (“è rotta signo’”), o ancora un giretto a Villa Ada sommersa dalle sterpaglie e dalla mondezza. Ma fatelo delicatamente, il risveglio può essere brusco per i pazienti in coma.
Fase 2 – Rabbia
Impossibilitati a negare più l’evidenza, i pentastelluti cominceranno a prenderla con chiunque. L’allorismo imperante tenterà di ripristinare ai loro occhi un’impossibile supremazia.
“E allora il PIDDI’??” urleranno impavidi.
“Perché non ve li prendete a casa vostra i migranti?” tenteranno di giustificare così l’adesione alle politiche xenofobe della lega.
La fase della rabbia è la più pericolosa, per chi frequenta i pentastelluti.
Le bacheche facebook si riempiranno di truppe cammellate pronte a insultare chiunque tenti di applicare un minimo di razionalità, le pagine facebook delle star del movimento saranno piene di fantastici inviti tipo “Daje Virgi, continua così”, oppure “Non vi curate di chi parla contro di voi” e puttanate del genere.
Se avete un parente stretto che vi gira per casa nella Fase 2 cercate di non contraddirlo e aspettate che si svuoti di energie perché sta per entrare finalmente nella:
Fase 3 – Negoziazione
Il pentastelluto in Fase 3 sta cominciando ad elaborare il lutto, ma tenta ancora di resistere.
Vi dirà per esempio “D’altronde, come si faceva asistemare tutto in due anni dopo dieci di malaffare?”, dimenticando che qualcuno aveva promesso Roma pulita in due mesi.
Oppure “Ma Torino non è Roma” cercando di giustificare con una lapalissiana banalità il fatto che le Olimpiadi a Roma sono state osteggiate in ogni modo mentre a Torino sticazzi.
Ci sarà sempre il tentativo di dare la colpa a qualcun altro, anche nella Fase 3, del tipo “ma con 13 miliardi di debiti che abbiamo ereditato, come si possono finanziare le opere pubbliche?”, ma piano piano si sta realizzando che beh, sì, forse sarà colpa di qualcun altro, ma alla fine non abbiamo combinato un cazzo, anzi.
Consiglio ai famigliari dei pentastelluti di far durare la Fase 3 più a lungo possibile, con dei lunghi giri della città, visione dei telegiornali, e abbonamento a “Porta a Porta”, perché la Fase 4 sarà dura. Durissima.
Fase 4 – Depressione
Non c’è niente di peggio di un esaltato che entri in depressione.
Tutta l’energia, l’entusiasmo, i festeggiamenti, gli sberleffi, si trasformeranno in altrettanti picchi di passione ma negativa.
Il pentastelluto in Fase 4 capisce la cazzata che ha fatto, e sa che che è anche colpa sua se una banda di incapaci e demagoghi è al governo della sua città e del suo paese.
Il senso di colpa lo divora, e le notti diventano infinite maratone di pianto, abbracciati alla moglie o ad altri militanti possibilmente con le tette (perché depresso va bene, ma insomma senza esagerare) a chiedersi “ma come ho fatto?”, “ma perché proprio a me?”, “io non volevo”, e cazzate del genere.
Ma non vi preoccupate, la Fase 4 è tosta ma breve.
Fase 5 – Accettazione
Il pentastelluto in Fase 5 ormai è quasi uscito dal tunnel.
Avrà ancora delle incertezze, qualche indecisione legata al passato recente, qualche invito ad un meet-up a cui è tentato di partecipare, un sondaggio online da rimuovere subito dopo se i risultati non sono quelli che i capi si aspettavano.
Insomma si accetta l’accaduto, ma staccarsi è difficile.
E così come chi ha perso un parente per i primi tempi porterà tutti i giorni i fiori sulla lapide, così il pentastelluto in fase 5 non potrà evitare di dare una sbirciata ogni tanto al blog delle stelle.
Guarderà le foto del pregiudicato sorridente dire che i vaccini fanno male e penserà “però, dai è stato bello finché è durata, abbiamo passato un bel po’ di tempo insieme, vero Beppe?!”
E così, alla fine di questo lungo ma necessario percorso, il pentastelluto che ha perso l’honestà sarà finalmente libero.
Libero, alle prossime elezioni, di dare il voto a gente di altro livello.
Che so, Fratelli d’Italia, LEU, o magari al Partito dei Pensionati.
In fondo, mica vorranno morire pure loro, ‘sti cazzo de pensionati, no!?