Continua il duello infinito per l’indipendenza. Rajoy e Puigdemont: è scontro
La battaglia tra il governo di Madrid e gli indipendentisti della Catalogna sembra non trovare soluzione. Il duello verbale tra il premier Mariano Rajoy e il presidente Carles Puidgemont continua ogni giorno a colpi di proclami, diventando sempre più aspro.
Il Premier spagnolo, in una intervista rilasciata all’Agenzia di Stampa EFE ha esortato il Presidente catalano a rinunciare alla dichiarazione di indipendenza, e “tornare alla legalità”, “perché solo così si eviteranno mali maggiori”. Dal canto suo Puidgemont continua a seguire invece la sua linea dell’indipendenza, auspicando anche una mediazione internazionale e della Chiesa per risolvere la controversia con Madrid, definendo anche “un errore” il tentativo del governo centrale di impedire tale processo di scissione della regione. Nelle ultime ore aveva anche dichiarato per la BBC di come il popolo catalano abbia trovato sempre più vigore dopo ogni intralcio causato da Rajoy, affermando ufficialmente che “dopo ciascuno di questi errori siamo usciti rafforzati”.
Ma da parte di Madrid si é passato anche ai fatti: pochi giorni fa la Corte Costituzionale spagnola aveva sospeso l’eventuale seduta del Parlamento catalano prevista per lunedì, in cui avrebbe dovuto tenersi la proclamazione di indipendenza. E’ notizia di oggi il dispiegamento di diverse unità delle forze speciali della Guardia Civil in molti punti strategici dell’intera regione, come i porti, le frontiere, o gli aeroporti, per prevenire eventuali disordini, o la minaccia di una presa di possesso delle stesse infrastrutture da parte dei gruppi indipendentisti.
Arrivano nel frattempo le scuse del prefetto di Barcellona Enric Millo per i feriti e le violenze degli scorsi giorni : “presento le mie scuse a nome degli agenti che sono intervenuti”, è il contenuto di una sua dichiarazione resa alla tv pubblica TV3. Critiche sono state espresse dal Sindacato di Polizia per la sua decisione di scusarsi pubblicamente.
Nessun provvedimento verrà intrapreso invece per Trapero, capo dei Mossos, la polizia catalana, colpevole di non aver eseguito gli ordini del governo di Madrid e aver fomentato le iniziative liberali degli indipendentisti.
Continua intanto la fuga di banche e importanti aziende dalla regione catalana: Banco de Sabadell e Caixabank, le più importanti banche della regione, hanno deciso lo spostamento delle sedi principali in città fuori dalla Catalogna. Stessa decisione per l’azienda energetica Gas Natural Fenosa che trasferisce i suoi uffici a Madrid, mentre altre imprese stanno valutando la stessa scelta.
Anche il Fondo monetario internazionale lancia il suo allarme: la crisi rischia di generare profonde ferite nell’economia spagnola.
Calano nel frattempo anche le prenotazioni da parte dei turisti stranieri verso gli alberghi di tutta la Catalogna, come anche dell’intero paese. Non calano però le tensioni. Si attendono gli sviluppi dei prossimi giorni. Il Parlamento catalano ha deciso di effettuare una seduta nella giornata di martedì, contravvenendo alle disposizioni della Corte Costituzionale. Potrebbe essere il giorno in cui verrà ufficializzata l’indipendenza. Vedremo cosa accadrà.
Graziano Dipace