Il giorno dopo l’attentato di Barcellona e Cambrils in Catalogna la Spagna conta le vittime.
A Barcellona, il bilancio resta provvisorio con 13 morti ed un centinaio di feriti tra i quali diversi sono in gravi condizioni. Le nazionalità delle vittime del furgone lanciato sulla folla della Rambla sarebbero tra le venti e le trenta. Il secondo attentato, che ha avuto luogo qualche ora dopo ad un centinaio di chilometri di distanza ha fatto sette vittime, sei civili ed un poliziotto. Una donna è deceduta in seguito alle ferite. Cambrilis si trova in riva al mare ed una autovettura è stata lanciata sulla passeggiata.
Le bilancio attuale delle vittime in Catalogna raggiunge quindi i 14 morti e 130 feriti. Cifre che vengono mano a mano riviste dalle autorità. Uno stillicidio di informazioni comunque necessarie.
A Cambrilis cinque “presunti” terroristi sono stati abbattuti mentre a Barcellona, il cui attentato è stato rivendicato dall’Isis poche ore dopo,
La polizia spagnola sta risalendo diverse piste secondo il capo delle forze dell’ordine Josep Lluis Trapero. Peraltro un’esplosione avvenuta in un alloggio ad Alcanar sarebbe legata ai due attentati. Trapero ha dichiarato ha dichiarato “Riteniamo che si tratti della stessa cellula terroristica. Una ventina di bombole di gas erano state trovate nell’alloggio di Alcanar, a sud di Barcellona”. Gli inquirenti ritengono quindi che se non ci fosse stata quell’esplosione gli attentati del 17 sera sarebbero probabilmente stati ancora più gravi.
Ora, molti si chiedono ancora perché la Spagna adducendo il ruolo minimo tenuto dal paese nella lotta contro l’Isis. Le risposte possono essere diverse ma una volta ancora è stato colpito l’Occidente con luoghi di divertimento, di svago, di turismo, con diverse nazionalità mischiate.
Chi si pone ancora la domanda, soprattutto fra gli “esperti”, ha probabilmente dimenticato il video del gennaio 2016 con l’esecuzione di cosiddette “spie”. Un video in cui il “boia” fa riferimento alle torri gemelle e nel suo discorso fa riferimento alla “Al-Andalus spoliata” dicendo che i musulmani non possono dimenticare che “erano terre del califfato minacciando guerra”.
Probabilmente i terroristi non hanno dimenticato la Al-Andalus.
Luisa Pace