Pubblichiamo l’articolo SCRITTO VENERDI DELLA SCORSA SETTIMANA da Mauro Mellini per il quotidiano romano “Il Tempo”, CHE NE AVEVA ASSICURATA LA PUBBLICAZIONE ripetutamente. Ma che evidentemente ha di meglio da fornire ai suoi lettori, magari sulla vicenda delle firme dei “Cinque Stelle”.
Il fatto denunciato, il progetto antigarantista Gratteri-Renzi, di cui già ieri abbiamo scritto qualcosa è grave e NON RITENIAMO CHE SI DEBBA ATTENDERE IL 5 DICEMBRE per dargli adeguata pubblicità. Ci dispiace non poter apprezzare il comportamento di un altro quotidiano.
Così è la vita. Ci scusiamo con i lettori.
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IPOCRISIA INTOLLERABILE DELLO “SCANDALO DELLE FIRME”
Il gran clamore sullo “scandalo delle firme false dei Grillini” è, esso sì, scandaloso per l’ipocrisia di cui è intriso.
Falsificare le firme (o farne fare una autenticazione fasulla, quale possono “permettersi” i partiti “consolidati”) non è una bella cosa ed è indubbiamente un reato.
Ma non è colpa da attribuire ad una fazione politica, bensì a singoli suoi militanti, che con disinvoltura considerano, magari certi falsi come manifestazione di “militanza”.
E’ accaduto ed accade in tutti i partiti, ieri come oggi. E’ un male che, per la sua diffusione, non è meno grave, ma che non è certo più grave se, commesso da chi, magari, lo ha fatto per la prima volta e senza l’esperienza di lunga militanza di qualcuno di altri partiti.
Ed è singolare che le Procure, se ne accorgono ora che c’è da colpire i “fuori sistema”. Avendo chiuso gli occhi per decenni.
Non lo dico certo per simpatia verso i Cinquestelle, la loro “antipolitica”, il loro tifo per i magistrati forcaioli. Non sono abituato a giudicare i reati secondo simpatia ed interesse personali. Ma mi dà fastidio che ci si ricordi della morale e della legge quando fa comodo.
Mauro Mellini
Se anche vero il fattaccio, non è certo l’unico. Tutt’altro. Quanto sta accadendo suona certo come una strumentalizzazione ad orologeria.