A quattro anni dall’eradicazione del ratto, realizzata nel 2012 con un progetto LIFE cofinanziato dalla Commissione Europea nel 2010, l’isola di Montecristo è stata ufficialmente dichiarata rat-free. Un risultato raggiunto dopo anni di monitoraggio intensivo e per verificare che non fossero più presenti roditori è stato necessario sistemare una rete di trappole in tutti i punti a rischio, effettuando sopralluoghi in ogni angolo dell’Isola. Alle operazioni hanno partecipato il Corpo forestale dello Stato, il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca ambientale e la Società NEMO di Firenze. Un percorso complesso seguito nei minimi dettagli dai tecnici e basato su metodi già utilizzati in altre isole all’estero ma mai condotto su scala così vasta in Italia e nell’intero Mar Mediterraneo.
L’Isola di Montecristo, protetta dal 1971, è un vero scrigno di biodiversità e luogo di nidificazione di molte specie di avifauna tutelata da direttive internazionali. Tra queste la berta minore (Puffinus yelkouan), uccello pelagico che arriva sulle scogliere solo durante il periodo riproduttivo e che nidifica sull’Isola descritta da Dumas. Gli esperti ritengono che Montecristo possa essere la seconda isola italiana dopo Tavolara, nella vicina Sardegna, ad ospitare colonie tanto numerose ed adesso, con l’eliminazione del predatore alieno, molti pulcini possono involarsi e colonizzare altri luoghi. Perché è proprio il ratto, trasportato dall’uomo in quasi tutte le isole del mondo, ad interferire gravemente con il ciclo riproduttivo della berta; i piccoli pulcini, infatti, allevati dai genitori dentro cavità e anfratti tra gli scogli, cadono vittime dei roditori alla ricerca continua di cibo.
Le forze messe in campo durante gli interventi, realizzati nell’inverno 2012, sono state numerose. Fondamentale anche la collaborazione dell’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, che ha messo a disposizione la strumentazione acquisita a suo tempo in Nuova Zelanda per la distribuzione delle trappole a Molara.
Oggi è possibile affermare che l’intervento è andato a buon fine e dichiarare Montecristo isola totalmente libera dai ratti. Del roditore non vi è più traccia e gli effetti positivi sull’intero ecosistema insulare sono concreti, sia sulla componente animale che su quella vegetale. Sul terreno sono ora presenti semi in abbondanza dai quali germinano nuove plantule, uova di gechi e di lucertole non predate che si schiudono e danno vita a piccoli rettili, giovani uccelli che si involano dai propri nidi.
Per ridurre il rischio di ritorno dei ratti, comunque modesto in un’isola priva di collegamenti navali e ad accesso controllato, sono stati stabiliti protocolli di sicurezza per le imbarcazioni “a rischio” ed è in funzione un sistema di “intercettazione” nelle vicinanze del molo per eventuali roditori che dovessero sbarcare. Infatti, solo con il perdurare dello status di isola rat-free, specie in pericolo come la berta minore, potranno ricostituire popolazioni floride, contribuendo così alla loro salvaguardia a livello globale.
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