Oliveti secolari, paesaggi che conservano ancora i sistemi agricoli di un tempo; dune e macchia mediterranea, che si specchiano nell’azzurro mare pugliese.
Queste sono le circa 1.200 ha che formano la Riserva Marina di Torre Guaceto, miracolosamente scampata, negli anni ’70, allo scempio della realizzazione di una centrale elettronucleare e alla lottizzazione selvaggia.
A porre la parola fine ai tentativi di distruggere quest’area, il suo riconoscimento, nel ’81, di “zona umida di interesse internazionale”.
Fine di ogni scempio. Almeno, così sembrava…
A denunciare le gravissime violazioni del Decreto Istitutivo e del regolamento della Riserva Marina di Torre Guaceto, in zona A della Riserva Integrale, l’esposto della Federazione dei Verdi Provincia di Brindisi, indirizzato a: Ministero Ambiente, Componenti assemblea consortile del Consorzio di Torre Guaceto, Componenti CDA di Torre Guaceto, Capitaneria di Porto di Brindisi, Assessore all’ambiente Comune di Carovigno.
Violazioni ben documentate dalle immagini, rispetto le quali c’è da chiedersi come mai all’interno di un’area di riserva come quella di Torre Guaceto, quanti preposti ai controlli non si siano accorti di come degli incivili stessero vandalizzando i luoghi, dando un’immagine ben diversa da quella che dovrebbe avere un’area tutelata d’interesse internazionale.
“Come è ben noto nella Riserva marina di Torre Guaceto tutta la parte di spiaggia ricompresa tra la Torre Saracena ed il Canale Reale è riserva integrale – si legge nell’esposto a firma di Elio Lanzillotti, Co portavoce Federazione dei Verdi Provincia di Brindisi – In questa zona “cuore della riserva” è vietato in modo assoluto tutto, la balneazione, la raccolta di qualsiasi cosa, la modifica dello stato dei luoghi, il minimo disturbo della flora e della fauna.
Un gruppo di persone ha trasformato l’intera area (peraltro piena di cumuli di rifiuti e maleodorante per lo sbocco del canale reale che continua a immettere in mare 50 litri al secondo di acque di depurazione) in un ritrovo per “scambismo” sessuale pubblicizzato perfino su internet.
Sembra di essere in presenza di un circolo privato per coppie e singoli nel nome di uno “strano” concetto di naturalismo. Che tutto ciò sia vietato dalle leggi italiane non solo a Torre Guaceto ma in qualsiasi altra spiaggia è risaputo come è risaputo che ci sono luoghi in cui c’è “tolleranza” rispetto a queste devianze.
In questo caso la questione è ben più grave.
Chi autorizza queste persone a costruire nella zona A di riserva integrale delle strutture come quelle che si vedono nelle foto? La zona è stata di fatto trasformata, con un lavoro che ha richiesto settimane per essere realizzato, in una specie di grottesco “lido”. Le fotografie allegate si commentano da sole.
Durante la nostra visita abbiamo potuto anche appurare che la zona è meta di molti giovani immigrati che vi si recano percorrendo diversi chilometri a piedi passando da un buco in una recinzione (cancello di ingresso centro velico).
Poiché gli stessi non vendono nulla cosa vanno a fare proprio su quella spiaggia?
Certi di un autorevole intervento – conclude l’esposto – con spirito collaborativo si porgono distinti saluti.”