Per l’Eurovision 2017 propongo una canzone sulle scie chimiche! Mosca è ovviamente offesissima perché l’Ucraina ha vinto l’edizione 2016 e non si deve far politica all’Eurovision. Solo che io non ho sentito “Putin fuori” ma ho capito che trattasi di canzone sulla deportazione dei tatari di Crimea nel ’44. E allora? E’ storia. Stiamo parlando dell’Eurovision mica del G20. Stiamo anche parlando di canzoni. Quali non sarebbero politicizzate? Ma su, anche Umberto Tozzi con la sua donna che “stiri cantando”, l’antitesi del femminismo, a modo suo faceva politica. Parliamo di De André, Guccini…? Ma parliamo anche di Battisti e della polemica sul suo eventuale destrismo…
Vi ricordate i tempi buffi dell’Eurovision, quando i paesi nordici che cantavano ancora in scandinavo arrivavano sempre ultimi? Sarà stato perché non li capivamo o perché i norvegesi uccidevano le foche? E i turchi che non partecipano perché ci sono gli armeni? E lo scandalo della partecipazione di Israele? E via di seguito.
Per pura curiosità sono andata a sbirciare la pagina Facebook di Giulietto Chiesa. Sono rimasta basita perché non pensavo di trovare un post sulla gara musicale. Invece sì, i servizi segreti sono anche dietro l’Eurovision! In un post di risposta ad un suo ammiratore che lo ha chiamato in causa ed intitolato da Chiesa “RUSSOFOBIA ANCHE IN CHIAVE MUSICALE” scopro gli orrori del Festival internazionale…
“Caro xxx, il caso vuole che io le risponda da Mosca, di ritorno dalla Crimea. Stamane, partendo da Simferopol, sono stato intervistato da una tv della Crimea e da una radio locale. Non si parla d’altro. E, ovviamente, si ride. Amaro perché l’offensiva anti-russa non si ferma un attimo. Con tutti i trucchi. E chi la subisce non può essere contento, ovviamente. Gli “spin doctors” dei servizi segreti occidentali preparano le loro bombe con largo anticipo. Ci vuole tempo per scrivere una canzone come quella che ha vinto. Per trovare una cantante disponibile, necessariamente graziosa. Per comporre la giuria. Per essere sicuri che voterà come si deve. In altre parole: per realizzare lo spettacolo, il cui scopo è di inserire nella testa degli spettatori (quelli che guardano Eurovision) l’idea, appunto, che la Russia di oggi è la stessa di quella del 1944”.
Potete leggere lo scambio per esteso sulla sua pagina Facebook democraticamente aperta a tutti poiché di personaggio pubblico si tratta. Tra l’altro vorrei capire cosa ci sia di tanto strategico nella bellezza della cantante ucraina Jamala. Suor Cristina ha vinto The Voice. Che Giulietto sia anche un po’ maschilista? Scusate, sto andando fuori tema.
Dopo aver letto questa esternazione sulla “russofobia” generalizzata, attendo impazientemente la denuncia di Giulietto Chiesa nei confronti di Reporters sans Frontières che ha piazzato la Russia al 148° posto sui 180 paesi che rientrano nella “Classifica mondiale della libertà di stampa” appena pubblicata.
RSF denuncia “l’aggressività e l’impunità degli aggressori di reporter” ma elogia anche “la resistenza ostinata di molti giornalisti, veterani della Glasnost o membri della generazione Twitter, che cercano sempre nuovi modi per proseguire il lavoro d’informazione”. Che questi coraggiosi siano tutte spie al soldo della CIA?
Fischiettando me ne vado…
Luisa Pace