Ma no! Non era un attentato. Aveva trovato un’arma nel giardinetto dove viveva perché senza tetto ed ha pensato di usarla per rapinare qualche malcapitato. Va bene, poteva anche dormire dalla sorella o da un amico nel ridente quartiere di Molenbeek, uno dei più radicalizzati del Belgio, però gli hanno smantellato presunte cellule islamiste. Forse per questo, ha trovato rifugio in un’aiuola come un pellegrino.
E sì che lo cercavano da tanti paesi: Francia, Belgio, Germania, Spagna dove era stato segnalato con una bella “S” dai servizi. Solo che “S” non significa da “Salvare” ma “Sorvegliato” ed i servizi non sono quelli forniti dalla Croce Rossa ma quelli di Stato. L’Intelligence insomma.
Ayoub El Kazzani si è pure pagato il biglietto in prima classe su quel Thalys. Chissà che non abbia deciso di sparare perché il confort del viaggio non era di suo gradimento. Anzi probabilmente deve far parte di una qualche associazione di utenti dei treni adirati con il servizio ferroviario. Certo che doveva essere molto arrabbiato per essersi armato di fucile d’assalto carico, cartucce, pistola automatica Luger M80. O forse ha sopravvalutato la capacità di reazione dei passeggeri che intendeva rapinare. Un borseggiatore previdente quindi.
Ed a sua discolpa sappiamo tutti che i senza fissa dimora sono in grado di pagarsi biglietti ferroviari ma anche aerei per diverse amene località come la Turchia, l’Albania, altri per la Siria o lo Yemen. Anche i fratelli Kouachi avevano tendente da “globetrotter”. Senza citare Coulibaly o Merah. Solo che questi quattro ragazzi a forza di girovagare hanno pure fatto l’ultimo viaggio.
Il minimo che resta da fare è rimborsare il biglietto a Ayoub, che è pure stato picchiato.
Ma la storia non è proprio così e non c’è nulla da ridere.
Luisa Pace