Sono 4 mesi che gli organi di informazione nazionale ci propongono quasi quotidianamente la “partita a poker” fra Unione Europea e la Grecia, farcita da dettagli quasi sempre orientati a dare risalto alle iniziative politiche di qualcuno a livello istituzionale italiano. Quasi un ossequio ininterrotto compreso il risalto dato all’ultimo atto di imperio della Merkel che di fatto ha chiuso, almeno per il momento, le porte alla Grecia. Un impegno comunicativo che forse ha fatto dimenticare di informare i cittadini su qualcosa di molto importante. L’approvazione in via definitiva dalla Camera dei Deputati della legge sul prelevamento forzoso sui conti correnti privati a favore di eventuali Banche in sofferenza.
Una legge derivata da una direttiva europea che si rifaceva a quanto in precedenza attuato sulla “pelle” dei cittadini di Cipro, proprio per salvare le banche cipriote. A legge approvata nessun dettaglio è stato dato a livello istituzionale almeno fino a questo momento, silenzio accompagnato dal “rispettoso” quiete degli organi di informazione, cartacei ed a video. Solo qualche flash pubblicati il 3 luglio sul quotidiano “Il Tempo” (pag. 17) e sul quotidiano specializzato in problemi finanziari, Il Sole 24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-07-03/banche-caso-salvataggio-pagheranno-prima-privati-104631.shtml?uuid=ACmHkDL&fromSearch).
Qualcosa invece è comparso sul Web quasi in tempo reale, pubblicato da blogger e da testate online che ancora cercano di mantenere vivo il diritto di espressione del un libero pensiero. Mi unisco a costoro non accettando quello che potremmo chiamare il “silenzio di Stato” in quanto non ritengo accettabile che una democrazia avanzata i mezzi di comunicazione si adeguino ad un oscuramento “voluto dall’alto” degno delle migliori tradizioni dell’ex Unione Sovietica e di qualche altro Stato moderno che ancora si rifà a modelli di un passato anacronistici e sconfessati dalla storia.
Una prima domanda dunque. Ci troviamo di fronte ad un’informazione carente o, piuttosto, ad un’omissione di informazioni pilotata su aspetti importanti come una legge che – almeno per quanto noto – andrebbe ad intaccare i risparmi di milioni di italiani. Persone che durante una vita di lavoro si sono impegnate per garantirsi un piccolo / grande patrimonio fondato su sacrifici ed attenta amministrazione del proprio budget.
Qualche dettaglio, dunque, per meglio comprendere. L’Europa prima e l’Italia poi hanno deciso di assicurare risorse certe a Istituti bancari in sofferenza finanziaria anche se derivata da una speculative gestioni. Prime fra tutte la scelta di utilizzare i fondi della BCE concessi a tasso zero non utilizzati per favorire il processo produttivo nazionale, ma per guadagnare attraverso investimenti su derivati piuttosto che su Titoli di Stato emessi da Paesi a rischio di insolvenza come la Grecia. Forse una delle maggiori banche che potrebbero trovarsi in questa condizione in caso di un tracollo greco è proprio la Deutsch Bank tedesca accompagnate da banche italiane già travolte da perdite consistenti per investimenti sui “derivati”.
Tutte le ipotesi sono lecite in assenza di un’informazione nazionale e confutabili solo da notizie certe e non sicuramente dal silenzio istituzionale. Il tacere, infatti, non paga ma lascia aperte le porte alle più svariate valutazioni che sicuramente in un momento di disagio economico come l’attuale non inducono fiducia nelle famiglie italiane a favore della ripresa economica.
E’ difficile non avere dubbi leggendo il 3 luglio “L’aula della Camera ha approvato in via definitiva la legge di delegazione europea 2014 che recepisce 58 direttive europee, adegua la normativa nazionale a 6 regolamenti Ue e attua 10 decisioni quadro. I sì sono stati 270, 113 i no, 22 gli astenuti, come dettagliatamente riportato al link http://www.gazzettadellasera.com/la-grande-rapina-e-servita-il-pd-fa-approvare-alla-camera-in-via-definitiva-il-prelievo-forzoso-dei-soldi-dai-cc/#sthash.EMlXMeEo.dpuf.
Notizia peraltro ripresa anche dal blog di Grillo e da dichiarazioni del 2 luglio dell’Onorevole Giorgia Meloni, su Facebook: “Renzi continua a pagare il pizzo alle lobby che lo hanno piazzato a Palazzo Chigi: oggi alla Camera il Pd e la maggioranza stanno votando il prelievo forzoso sui conti correnti superiori ai 100 mila euro per salvare le banche dal default. Indecente e scandaloso (http://www.ecplanet.com/node/4694).
Tutto si è concretizzato il 2 luglio subito dopo l’incontro del nostro Premier con la Merkel in Germania avvenuto il 1° luglio. Una coincidenza ? Un caso ? La certezza non c’è ma quello che è sicuro che le date portano ad ipotizzare questo ed altro.
Sempre in assenza di precisazioni o possibile smentite ufficiali altri dubbi si aggiungono. In primis, si è indotti a pensare che quanto approvato sia una mossa economica strategica concordata fra i partiti politici che hanno concorso ad approvare la legge ed i banchieri e le lobby di dimensione internazionale collegate a strutture come la Bieldberg e la Trilaterale o partecipate da coloro che il 2 giugno 1992 si incontrarono a bordo del panfilo Britannia per concertare in maniera assolutamente riservata la gestione delle risorse economiche mondiali.
(http://archiviostorico.corriere.it/2009/giugno/16/CROCIERA_DEL_BRITANNIA_FRA_AFFARI_co_9_090616045.shtml?refresh_ce-cp).
Siamo, quindi, di fronte ad un silenzio istituzionale accompagnato dal consenso degli organi di informazione che è diventato un comportamento usuale e prevalente in questo caso e per altri fatti importanti per l’Italia. Uno per tutti, la vicenda dei due Marò iniziata da più di 1200 giorni su cui nulla o assai poco viene chiarito. Anche recentemente la più totale confusione in occasione dell’annuncio del ricorso all’Arbitrato internazionale previsto dalla Convenzione del mare UNCLOS. Scarne Agenzie di stampa accompagnate da poche righe sui quotidiani nazionali senza specificare aspetti fondamentali attinenti alla forma dell’Arbitrato stesso. Dettaglio di non poco conto se non altro perché qualora fosse scelta la strada dell’Arbitrato Consensuale i due militari continuerebbero ad essere ostaggio dell’India e non affidati, invece, ad uno Stato Terzo se si fosse scelta la forma obbligatoria.
Vari dunque i fatti costituzionalmente rilevanti passati sotto silenzio. Una legge che autorizzerebbe di ripianare i dissesti finanziari delle banche con i soldi dei cittadini e la consegna di due militari italiani al giudizio indebito di uno Stato Terzo, nel cui ordinamento prevede la pena di morte, come avvenuto il 22 marzo 2013 per i due Marò.
Una mancanza di chiarimenti accettata supinamente dai maggiori organi nazionali di informazione che non fa onore ad una Nazione come l’Italia, custode di una democrazia conquistata con il sacrificio dei propri cittadini e che ora la politica cerca di oscurare ricorrendo a strutture “monopartitiche”, peraltro non elettive ma imposte.
Fernando Termentini