Nel Paese solo il 15,2% dei membri
di CdA è donna.
Il dato emerge da uno studio condotto da Grant Thornton: il 13,8% delle donne ricopre il ruolo di Amministratore Delegato e il 6,6% è Presidente del CdA.
Il 61% delle donne in CdA si trova al nord, il 34% al centro, solo il 5% al sud;
In Italia solo il 15% dei membri che siedono in un Consiglio di Amministrazione è donna: il dato, sostanzialmente stabile negli ultimi tre anni, emerge da un’analisi elaborata dall’Ufficio Studi di Grant Thornton su database AIDA-Bureau Van Dijk, su 13.133 aziende italiane con fatturato compreso tra 30 e 500 milioni di Euro.
Esaminando la ripartizione geografica emerge che il 61% delle donne che sono membri di Consigli di Amministrazione è nel nord Italia, il 34% al centro e solo il 5% al sud.
Le donne membri di Consigli di Amministrazione sono concentrate per il 33% in Lombardia, il 16% in Emilia Romagna e il 12% in Veneto, mentre il Molise si conferma il fanalino di coda con lo 0,04%. Il Piemonte, con l’8,87%, la Toscana, 6,59% e il Lazio, 6,37%, superano la soglia del 5% di donne presenti nei consigli di amministrazione, quota non raggiunta nemmeno dal Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige che si fermano rispettivamente al 2,68% e 2,33%, dati vicini a quello delle Marche; 2,15%. Tra l’1 e il 2% si collocano, in rapporto al dato nazionale, la Campania (1,97%) l’Umbria (1,96%) la Sicilia (1,34%), la Liguria (1,27%) e la Puglia (1,11%). In coda alla classifica generale si trovano l’Abruzzo (0,80%), la Sardegna (0,43%) e con i medesimi risultati, 0,11%, la Valle d’Aosta, Basilicata e Calabria.
Tra le regioni che registrano al loro interno la più alta percentuale di aziende “rosa” spicca l’Umbria, che guida la classifica con il 18,76% di donne presenti nei cda. Al secondo posto la Toscana, che, tra le sue imprese fa registrare il 17,70% di donne nei consigli di amministrazione. Oltre il 16% di quote rosa in Friuli Venezia Giulia (16,93%), nelle Marche (16,62%) e in Piemonte (16,25%). I cda delle aziende emiliano romagnole fanno registrare una presenza femminile del 15,70%, nel Lazio il 15,05% e in Puglia il 14,97% dato migliore di quello della Lombardia (14,82%). Seguono la Campania (14,21%), Sicilia (13,64%), l’Abruzzo (12,55%), la Liguria con 11,74% e la Valle d’Aosta con 11,39%. Vicini alla quota del 10% di presenza femminile nei cda delle aziende della regione in Sardegna (10,46%), Basilicata (10,34%), Molise (9,38%) e Calabria (8,57%).
“Analizzando la distribuzione per dimensione di fatturato – commenta Laura Cuni Berzi, partner RIA Grant Thornton – le donne sono presenti in modo particolare nei Consigli di Amministrazione di Aziende con un fatturato compreso tra 30-100 milioni (che rappresentano circa il 69%): la presenza di quote rosa va mano a mano diminuendo con l’aumentare del fatturato delle aziende. A livello di incarichi le donne a presiederei Consigli di Amministrazione in qualità di Presidenti rappresentano il 6,6% ( sostanzialmente stabili rispetto al 2014) ed il 13,8% ricoprono la carica di Amministratore Delegato, dato in aumento rispetto agli anni precedenti.
Dall’analisi condotta su alcuni “parametri” di performance di bilancio, quail PFN, Roe ed Ebitda non sono emerse invece sostanziali differenze tra uomini e donne.
Donne e posizioni manageriali nel resto del Mondo.
Se il dato Globale riferito alle donne che occupano posizioni manageriali è leggermente in calo rispetto allo scorso anno, con un 22%, si conferma il ruolo di leader dei paesi dell’Est Europa, che occupano le prime sette posizioni nella classifica dei primo otto paesi con il più alto numero di donne in posizioni manageriali: Russia (39%) e Polonia (34%) sono le nazioni con il più alto tasso di presenza femminile, e dove il numero di aziende nelle quali le donne sono assenti è il più basso in assoluto.
La situazioni dell’Europa è in costante miglioramento nell’ultima decade, soprattutto in paesi come Francia e Spagna, nei quali sono state varate leggi per favorire la presenza femminile sul posto di lavoro, nonché Svezia, anche se i numeri riferiti alle aziende che non presentano donne in posizioni di management rimane consistente, con la Germania che presenta il dato più allarmante, con il 58% delle aziende prive di donne al comando. In gran parte dei paesi dell’America latina, quali Argentina e Brasile, la situazione è in costante regressione: nonostante la presenza delle donne in politica continua ad essere rilevante, le donne nel mondo delle aziende, che occupino posizioni di rilievo sono in calo di 10 punti percentuali negli ultimi 6 anni.
In alcuni paesi dell’Asia quali Indonesia, China e Thailandia il trend positivo segnalato lo scorso anno, si è invertito: nei primi due casi ciò è attribuibile ad una volatilità dei dati imputabile alla non omogeneità del business sul territorio, mentre nel caso della Thailandia, il risultato è legato alla difficile situazione politica del paese.
Agli ultimi posti in classifica in termini di “donne al comando” si conferma il Giappone.
È quanto emerge dal Grant Thornton International Business Report (IBR),una delle più importanti indagini campionarie condotta annualmente su aziende di medie dimensioni leader di settore, sparse in 36 paesi.
Dal report annuale emerge che i settori nei quali la presenza di quote rosa in posizioni dirigenziali è sopra la media globale sono quelli legati ai servizi ( sanità 41%, accoglienza 33%, servizi alla persona incluso il comparto dell’istruzione 41%) Ben al di sotto del dato medio la presenza invece nell’edilizia (18%), e nell’ industria mineraria (12%).