Il primo esperimento di romanzo noir enogastronomico
di Ettore Zanca
Club Detective è un video-romanzo noir ambientato nei migliori ristoranti, locande e aziende agricole italiane.
L’intento è quello di creare una guida dei prodotti tipici e dell’arte culinaria italiana, effettuando recensioni dei luoghi di ristoro su base meritocratica e scoprendo materie prime, trasformazioni e mescolanze nei processi di lavorazione di cibi e bevande.
Lo staff di Club Detective si occupa della valutazione enogastronomica tramite Luca Di Berardino; sul piano della comunicazione e del marketing, il regista Luca Torzolini darà la massima risonanza alle qualità intrinseche del locale.
I personaggi che popolano quest’universo sono sedici, otto per fazione. La fazione rossa fa capo a Fulvio Seta, noto ladro gentleman; la fazione blu è guidata da Adalberto Sangue, detective dell’improbabile e nemesi di Seta. Tutti insieme guideranno l’utente alla scoperta delle migliori realtà enogastronomiche italiane attraverso mirabolanti avventure.
Il sito www.theclubdetective.com propone le sue funzionalità tramite banner accuratamente disegnati dal fumettista Vincenzo De Cesaris: l’utente potrà visionare video relativi a ristoranti e prodotti tipici, trovare tutte le informazioni necessarie per raggiungere e contattare l’azienda, consultare ricette letterarie e leggere interviste a grandi cuochi, sommelier, agronomi e scienziati.
Intervista a Luca Di Berardino – Scrittore e Gastronomo
Quali sono le qualità che un locale deve possedere per essere recensito da Club Detective?
Un locale deve essere autentico. Noi selezioniamo solo chi il mestiere lo pratica per passione, non chi cerca il business fine a se stesso. Pretendiamo qualità, impegno, cortesia e un ambiente che comunichi con i clienti.
Qual è il modo di valorizzare al massimo la cucina italiana?
La cucina italiana è storicamente una delle migliori al mondo, ma la globalizzazione e la massificazione dell’alimentazione sono un reale pericolo per la nostra cucina. Dobbiamo combattere l’alimentazione globalizzata fatta di grassi nocivi ed economici. Un passo molto importante sarebbe finanziare una ristorazione di ricette tipiche che possa permettere alla gente comune di mangiare a buon mercato. Questa difficile, ma possibile azione, spingerebbe l’economia e cristallizzerebbe le nostre ricette che, allo stato attuale, rischiano l’estinzione.
Chi è Settimio Pollio? E perché sei così legato a lui?
Settimio è la personificazione della fame di qualità: è un buongustaio senza limiti di sazietà. Egli condensa tutta la mia passione culinaria e l’inesaudibile desiderio di poter mangiare tutte le bontà del mondo senza alcun limite. Certo, i suoi metodi di indagine sono poco convenzionali e molto costosi, ma per me è sempre un piacere vederlo all’opera.
Cosa mi dici delle ricette letterarie?
È la parte più divertente dell’attività. Unisco due grandi passioni, la cucina e la letteratura, per creare qualcosa di nuovo: delle storie dove l’arte culinaria è presente ma non invasiva, importante ma non protagonista. Sono molto contento del risultato e di aver potuto collaborare con un grande produttore di idee: Igor Salipchic.
Intervista a Luca Torzolini – Scrittore e Regista
Perché realizzare un videoromanzo ambientato in luoghi di ristoro, locande e aziende agricole?
La banalità impera nell’ambiente mediatico dell’arte enogastronomica: la parola cliché è un eufemismo nelle manifestazioni pubbliche e nelle attività che sponsorizzano ristoranti e prodotti tipici. Innovazione e fantasia sono la base di un sano appetito mediatico. Amo la tradizione culinaria italiana e la sperimentazione che da sempre rende unico il nostro operare, rinnovando e migliorando ricette e processi di lavorazione artigianali. Intendo donare a questo settore spessore culturale, interesse all’ascolto e grazia.
Cosa c’entrano l’arte visiva e la letteratura con la cucina?
Sono dell’idea che la maestria in un singolo campo presupponga due qualità: umiltà e polivalenza. La realtà è l’insieme dei rapporti tra tutti gli elementi che la abitano. Per un artista è necessario conoscere il maggior numero di elementi coesistenti nella realtà per poterla smontare e riordinare tramite una propria logica, subordinata di volta in volta al messaggio e al mezzo comunicativo utilizzato.
Cos’hanno di particolare i tuoi video?
Li realizzo cercando un’armonia fra me e il luogo di ristoro o l’azienda agricola. Narrare per immagini sottende la presenza di una capacità d’analisi unita alla competenza semantica, nel desiderio di trasporvi la propria originalità senza eccedere con l’ego. Un buon regista è invisibile. Oggi più che mai, l’arte culinaria necessita dell’arte cinematografica: si compenetrano creando appetiti simultanei.
Il vostro modo di comunicare è quantomeno fuori dall’ordinario. Perché questa scelta?
A te, lettore, cosa desta interesse quando apri un social network o un blog? Gli esseri umani vivono di storie: avvincenti, intricate, pregne di bellezza e savoir faire. Ogni volta che mi propongo di creare un’attività penso “Comprerei ciò che metto in vendita?”. Perfeziono l’attività fino a convincere me stesso. Poi mi chiedo “Ami ciò che fai? Ti sembra etico, meritocratico e curioso?”. Si, e quindi propongo l’attività al pubblico.
Qual è il tuo personaggio preferito?
Il lettore, con la sua interpretazione dona sempre un’originalità inaspettata miei racconti.