Palermo – “I dirigenti esterni, una volta assunti sono esattamente come gli interni per il periodo durante il quale hanno sottoscritto un contratto e pertanto sono sottoposti alla legge e, a meno che la legge non preveda diversamente, hanno esattamente gli stessi obblighi. Vedo che c’è un grande sforzo politico nel tentare di salvare singole forme di privilegi. E’ inaccettabile. Ritengo che oggi più che mai, rispetto al grande lavoro che è stato fatto di riduzione e riqualificazione della spesa, la politica siciliana debba trovare momenti di grande unità, in uno scenario nazionale e regionale in cui i cittadini esprimono irritazione e dissenso, rispetto alla politica delle due gambe, rispetto al pagamento di altissimi compensi e rispetto a trattamenti differenziati che non hanno alcuna giustificazione concreta. Il presidente fa appello a tutte le forze politiche perchè sul tema della equiparazione degli stipendi e dei tagli ai burocrati, ci sia una volontà unitaria che porti alla legiferazione uguale per tutti. Estrapolare dalla finanziaria tali
provvedimenti o cercare di annacquarli, creerebbe ulteriore distacco tra politica e cittadini. Abbiamo un’occasione storica, quella di risolvere un annosissimo problema che non può essere affrontato con logiche del passato cioè, la cosiddetta equiparazione ai dipendenti del Senato. Il parlamento regionale sia pure di una regione autonoma, non può rivendicare alcuna equiparazione con strutture istituzionali che hanno un valore gerarchico superiore. L’autonomia si difende non mantenendo i privilegi ma abolendoli. La Sicilia deve diventare la punta più avanzata di un processo di riforme che il presidente Renzi sta proponendo al Paese e che in forza dell’autonomia devono trovare nell’Isola un’applicazione, persino, più incisiva, più efficace, più rigorosa. Solo in questo modo potremo veramente difendere ed esaltare l’autonomia”.
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5 Settembre 2024