Ripercorrendo la lunga e travagliata storia della Formazione Professionale, mi sovviene il poema epico greco “Odissea” del Poeta Omero.Chi non ricorda l’isola di Itaca, l’universalmente nota patria di Ulisse.Chi non ricorda le dodici fatiche dell’eroe Acheo prima di arrivare nella sua sospirata Itaca.Come dimenticare Penelope,moglie di Ulisse e soprattutto come non ricordare la sua famosa tela. Ogni figura mitologica del poema si riflette nell’attuale ed incredibile contesto della Formazione Professionale. La “tela” dell’assessore Nelly Scilabra che con “astuzia” e per non addivenire alle richieste delle organizzazioni sindacali,”la notte disfa ciò che tesse durante il giorno”.Un lavoro buono nelle intenzioni,ma praticamente “impossibile” in quanto non potrà mai avere termine pochè ricomincia sempre da capo. Quando Il “divino”Eurimaco,capo dei Proci,scoprì l’inganno di Penelope,fu troppo tardi:Ulisse tornato a casa dopo l’estremo viaggio,uccise tutti i Proci. Il poema di Omero,rivisto ed “aggiornato”ai tempi attuali,mostra un Governo regionale alla testa dei Proci, che invade Itaca con annunci e spot pubblicistici,senza nessun progetto utile a ricostruire il sistema regionale di formazione professionale,affinchè questi possa continuare ad assicurare il lavoro e il salario agli operatori impegnati nelle tre filiere. Le organizzazioni sindacali, chiedono urgentemente l’individuazione di soluzioni al ritardo delle erogazioni dei finanziamenti dai quali dipendono i ritardi nei pagamenti dei lavoratori senza stipendio (da mesi). Tra le richieste delle oo.ss ci sono anche le future prospettive per il settore che garantiscano l’occupazione e il mantenimento del lavoro per gli operatori,attraverso l’avvio del piano formativo ordinario. Inoltre,le parti sociali chiedono l’avvio delle procedure delle attività della filiera Istruzione e Formazione e l’avvio della Garanzia Giovani e per l’incarico ed il recupero in servizio del personale degli ex sportelli in tutte le politiche. Per questi motivi, i lavoratori della Formazione,scenderanno in piazza il 27 Maggio,con un sit-in davanti la sede dell’ARS in piazza Parlamento, a Palermo,con la consapevolezza ,questa volta, che la tela di Penelope non potrà più in alcun modo essere disfatta. Tutti sono in attesa che il Presidente Crocetta,dopo le dodici fatiche: i Ciconi,i Lotofaci, Polifemo,Eolo, I Lestrigoni,le Sirene, Scilla e Cariddi, Calipso,i Feaci,ed infine Circe ed Ade, torni a Itaca.
Aldo Mucci