Nella notte di sabato su domenica 7-8 dicembre 2013 i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Riccione hanno concluso con successo un’articolata attività d’indagine che aveva portato all’arresto di 4 soggetti di nazionalità albanese domiciliati in Ravenna.
L’attività iniziò nel mese di novembre quando, constatato un aumento dei reati predatori, i Carabinieri di Riccione intensificavano i servizi di controllo del territorio con filtraggio del traffico in entrata ed uscita nella giurisdizione di competenza. Ciò portava, nella serata di un sabato di novembre, a scovare un’auto rubata con dei soggetti a bordo travisati che, all’alt dei militari, forzavano il posto di blocco per poi disperdersi nelle campagne limitrofe. Le immediate indagini permettevano sia di identificare tutte le persone presenti in zona che, in considerazione degli eventi (sudorazione, disorientamento, ecc..), apparivano sospette, sia di trovare delle analogie con un evento simile accaduto nel Riminese dove alcuni soggetti travisati e vestiti di nero a bordo di un auto rubata a Sant’Arcangelo, forzavano il posto di controllo per poi fuggire entrando nella Repubblica di San Marino e qui abbandonare l’auto dopo aver speronato la gendarmeria locale. Un analisi approfondita del fenomeno permetteva altresì di accertare il fatto che, in entrambi i casi, dopo la fuga veniva rubata nella medesima zona un’altra autovettura che si rinveniva, nei giorni successivi, nella città di Ravenna.
Raccolti tutti gli elementi possibili, i Carabinieri riuscivano a risalire alla base della banda e cioè la città di Ravenna e la frazione di Russi. Da qui, iniziava un lungo lavoro di osservazione e pedinamento che permetteva la ricostruzione del “modus operandi”. In particolare, tutti i pomeriggi, dopo le 16.30, i componenti del gruppo si incontravano in uno dei parcheggio nella periferia ovest di Ravenna cambiando di volta in volta quartiere. Da qui salivano a bordo di un’altra auto con targa straniera (fatto che rendeva difficoltoso se non impossibile la loro identificazione) per poi raggiungere un altro veicolo, precedentemente rubato, generalmente celato in una delle tante frazioni delle campagne tra Ravenna e Cervia. Inoltre, tutti gli spostamenti venivano effettuati attenendosi a scrupolose procedure che permettevano ai malfattori di verificare la presenza o meno di eventuali forze di polizia all’inseguimento come, ad esempio, repentini cambi di velocità, utilizzo di vie strette e a senso unico ovvero compiendo numerosi passaggi nella zona di interesse prima di fermarsi e cambiare la macchina.
La scrupolosa attività investigativa portava dunque a risalire altresì al raggio di azione della banda: tutta la Riviera, da Ferrara a Cattolica fino a sconfinare in Umbria e nel marchigiano tant’è che una delle macchine sequestrate risultava rubata nel mese di novembre a Macerata.
Si trattava dunque di un’attività delittuosa giornaliera con il compimento, ogni volta, di decine di furti colpendo interi quartieri e rubando tutto quello che riuscivano a trasportare.
I Carabinieri infine, raccolti sufficienti elementi di reità, procedevano dunque, nel pomeriggio di sabato 7 dicembre, a bloccare i 4 ponendoli in stato di fermo. Le perquisizioni personali e domiciliari permettevano di rinvenire e sequestrare un ingente quantitativo di refurtiva che varia da monili in oro, a orologi di lusso, impianti stereo, cellulari e telecamere di ultima generazione, materiale di vestiario griffati, profumi, piccoli lingotti in argento, auto nonché una grande quantità di denaro contante anche straniero per un valore totale che supera i 100.000 euro.
In considerazione dell’ingente refurtiva e della sistematicità con la quale i rei compivano i furti, i Carabinieri proseguivano le indagini con lo scopo di fare luce sull’intera attività delittuosa o comunque di raccogliere tutti gli elementi possibili per scoprire il maggior numero di reati commessi dalla banda. Il lavoro minuzioso e metodico permetteva di scoprire ben 28 furti in abitazione commessi dall’estate del 2013 al dicembre successivo sia in provincia di Rimini sia in quella di Cesena. Si accertava inoltre un rapina commessa a Misano Adriatico il 6 settembre 2013. Nello specifico la banda accedeva verso le ore 4 del mattino presso una abitazione forzando la porta d’ingresso. Il rumore però svegliava la proprietaria di casa che, aprendo gli occhi, si trovava 2 individui ai piedi del letto. A quel punto, senza alcun timore, quest’ultimi minacciavano la donna affinché quest’ultima consegnasse loro tutti gli oggetti preziosi nonché il denaro presente in casa per poi continuare chiedendo dove fosse la cassaforte. Alla risposta negativa della donna uno dei due le si avvicinava e le strappava con forza la catenina d’oro che aveva al collo per poi fuggire.
I Carabinieri quindi, sulla scorta di detti elementi investigativi, approntavano una richiesta di custodia cautelare in carcere, pienamente condivisa dalla locale Autorità Giudiziaria, che ne emetteva tre Ordinanze per furto in concorso a carico di altrettanti giovani di origine albanese, ed una quarta nei confronti di un 38enne, anch’egli albanese, al quale veniva inoltre contestato il reato di rapina aggravata. Nella mattinata di lunedì 17 marzo 2014, i Carabinieri di Riccione davano esecuzione alle citate ordinanze. Si aggiunge inoltre che la maggior parte della refurtiva recuperata è stata riconsegnata ai legittimi proprietari.