Il regime di Assad che da tempo ricorre a violenze e torture contro chi si oppone al governo, lasciando morire per fame i ribelli arrestati, è anche responsabile per l’inumano trattamento riservato ai rifugiati palestinesi del campo profughi di Yarmouk che stanno soffrendo privazioni senza pari.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e per i profughi palestinesi nel Vicino Oriente ( UNRWA ) soltanto ieri ha ottenuto l’autorizzazione a distribuire 450 pacchi alimentari nel campo profughi palestinese portando a 7.493 il numero totale di pacchi alimentari distribuiti dal 18 gennaio.
La distribuzione di pacchi era stata sospesa dopo i combattimenti scoppiati a tarda notte il 7 febbraio, lasciando 18.000 palestinesi e un numero imprecisato di siriani senza scorte alimentari.
La fame e le malattie negli ultimi mesi hanno già causato molte vittime tra i profughi palestinesi presenti nel campo.
È inoltre di ieri la notizia dell’indignazione degli Stati Uniti a seguito degli arresti effettuati dalle forze lealiste al regime di Assad nei confronti dei familiari della delegazione siriana di opposizione che hanno preso parte ai colloqui di pace di Ginevra II. Un atto condannato dal Dipartimento di Stato americano poiché in violazione della risoluzione 2139 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dei colloqui di Ginevra. Gli Stati Uniti chiedono al regime di liberare immediatamente e incondizionatamente tutte le persone ingiustamente arrestate, tra cui Mahmoud Sabra, fratello di Mohammed Sabra, membro della delegazione di Ginevra.
“Prendendo di mira i familiari dei delegati dell’opposizione che partecipano ai colloqui di Ginevra – precisa il Dipartimento di Stato americano – il regime sta sfidando non solo la comunità internazionale, ma sta anche cercando di sopprimere le legittime aspirazioni del popolo siriano. Al contrario, l’opposizione moderata sta lavorando con coraggio per assicurare una vera transizione politica che risponde a queste aspirazioni e permette ai cittadini di determinare autonomamente e democraticamente il proprio futuro. Alla delegazione dell’opposizione deve essere consentito di lavorare in modo sicuro verso la transizione politica. Purtroppo, questi arresti e tentativi di mettere a tacere il dissenso non sono nuovi al regime di Assad. Questo regime continua a brutalizzare il popolo siriano attraverso bombardamenti aerei e altri attacchi indiscriminati che mutilano e uccidono i civili a migliaia. Prigionia politica e arbitraria, tortura sistematica e la morte di decine di migliaia di persone senza un giusto processo, sono solo alcune delle violazioni dei diritti umani documentate del regime”.
Gian J. Morici
I profughi palestinesi nel campo di Yarmouk sono da 65 anni in fila in attesa di riavere le loro terre, ma solo ora il signor Gian J. Morici si commuove per loro.
Perché, dopo che sono state rubate loro le terre, stanno aspettando un pezzo di pane.
Caro Pierpaolo,
visto che i profughi palestinesi attendono da 65 anni di riavere le loro terre e che questo giustifica il poterli affamare, perchè non lasciarli anche morire per sete?
Possibile che invece di entrare nel merito delle cose si muovano delle critiche per il sol fatto che questa gente è lì da decenni o perchè non ne ho scritto prima?
Toglie qualcosa a quello che stanno subendo?E ancora, posso scrivere del popolo siriano visto che ne ho già scritto o, siccome vent’anni fa non ne scrivevo mi è vietato farlo oggi?
Cordialmente
Gian J. Morici
Con il loro pane, infornato a casa loro con la loro farina, molita dal loro frumento, coltivato con il sudore daella loro fronte, nei loro campi non avrebbero avuto né fame, né necessità di mettersi per ore in fila ad attendere la carità del “buon” Gian J. Morici.
E men che meno dei suoi commenti ipocriti.
E la “bontà” del “buon” Pierpaolo? La “bontà” di un esperto che in maniera “imparziale” parteggia per il “buon” Assad. Torno ancora con la mia domanda: tanta competenza in materia, a quale scuola la deve?
Cordialmente
Gian J.