Il Giudice di Pace di Aragona, in accoglimento della domanda giudiziaria proposta da un cittadino aragonese, patrocinato dall’avv. Giuseppe Farruggia, ha dichiarato illegittimità della bolletta idrica emessa dal comune di Aragona in scadenza il 31.08.2013.
Il Giudice di Pace ha rilevato il principale profilo di illegittimità nel fatto che la bolletta idrica emessa dal Comune di Aragona non fa alcun riferimento alla quantità di acqua effettivamente consumata, ma fissa un importo da pagare, uguale per tutti, completamente arbitrario.
In buona sostanza chi consuma molta acqua, paga lo stesso importo di chi consuma pochissimo o addirittura nulla: ad esempio, l’anziano pensionato che abita da solo in due stanze, paga il medesimo importo della famiglia numerosa che abita in una villa magari con piscina e giardino.
Il criterio corretto, così come previsto dalla Legge statale e comunitaria, ma contemplato anche dal regolamento idrico approvato solo qualche anno fa dal Consiglio comunale, richiederebbe che il Comune provveda alla misurazione dell’acqua consumata dall’utente, attraverso apposito contatore, facendogli pagare soltanto l’acqua consumata.
Tale sentenza costituisce un importante precedente. Tutti gli utenti del servizio idrico residenti nel Comune di Aragona – che ancora non avessero provveduto al pagamento delle bollette scadute – al fine di evitare di vedersi recapitare la cartella esattoriale e la possibile escussione coattiva della somma richiesta dal Comune, potrebbero adire il Giudice di Pace chiedendone l’annullamento.
Ma lo stesso precedente, proprio in ragione delle motivazioni addotte dal Giudice, apre delle prospettive inaspettate, offrendo la possibilità agli utenti di agire giudizialmente per chiedere al Comune la restituzione di tutti gli importi pagati per il servizio idrico in base al criterio dichiarato illegittimo dalla sentenza in questione.