Talvolta è meglio alleggerire un po’ l’atmosfera che in Europa si fa pesante mentre in Italia siamo giunti al parossismo. Invece di impietosirci sul tracollo del nostro governo meglio leggere l’ultima trovata dell’esercito svizzero. E certo, la Svizzera ha un esercito formato da cittadini soldati inquadrati da militari professionisti. Un po’ come il nostro ex servizio di leva ma con tanto di corsi di recupero per non perdere la mano. E fin qui si tratta della loro politica di difesa sulla quale non c’è da ridire. Come non c’è da ridire sulle esercitazioni basate su simulazioni, soprattutto perché è qui che negli svizzeri si scopre un animo hollywoodiano.
Simulazione 2013 o Operazione Duplex-Barbara – Vittima della crisi economica la Francia si è disgregata in diverse regioni tra le quali la “Saônia”, al confine con la Svizzera. Regione che decide di invadere la Confederazione. L’organizzazione paramilitare BLD (Brigata Libera di Digione) ha il compito di recuperare i soldi che la Svizzera ha rubato alla Saônia entrando da tre punti vicini a Neuchâtel, Losanna e Ginevra.
Uno scenario quasi fantascientifico. Anzi, uno scenario premonitore alla George Orwell visti i venti di crisi che non si placano e che già aprono qualche fessura in Francia. Senza contare le quotidiane spaccature europee. Qualcuno invece deve aver avuto un dubbio sul senso dell’umorismo dei francesi dato che il Comandante della Brigata blindata svizzera, Daniel Berger, si è sentito in dovere di precisare: “L’esercizio non ha nulla a che vedere con la Francia che apprezziamo, è stato preparato nel 2012, quando i rapporti fiscali franco-svizzeri erano meno tesi”. Meglio mettere le mani avanti e spiegare che lo sfascio francese è solo casuale e virtuale… Anzi era, poiché questa guerra, che non entrerà nei libri di storia, si è svolta lo scorso agosto.
Simulazione 2012 o Operazione Stabilo Due – Il crollo dell’euro provocava il caos sociale in Europa con un afflusso di rifugiati in Svizzera… Altro scenario catastrofico nuovamente premonitore vista la carenza d’affetto di cui è vittima la moneta unica.
Che la simulazione si sia rivelata troppo credibile visto che i vicini elvetici hanno dimostrato grande mancanza di misericordia in occasione del referendum del giugno scorso col quale hanno approvato le restrizioni del diritto d’asilo?
Speriamo che gli ideatori delle simulazioni non siano affetti dalla sindrome di Cassandra: abbiamo già troppe gatte da pelare in Europa ed oltre.
La Svizzera può comunque continuare ad inventare nuovi scenari fantasiosi visto che gli elettori elvetici hanno appena votato la riforma del loro sistema militare confermando alla quasi unanimità il mantenimento dell’attuale sistema fondato sulla coscrizione militare obbligatoria.
Possiamo ancora dormire sonni tranquilli: quello svizzero è un esercito di difesa.
Luisa Pace