Il Giudice Alessandra Vella ha rinviato a giudizio per violazione dell’art. 372 del Codice Penale – falsa testimonianza – Pietro Mangione, ex segretario generale provinciale della Cgil.
Costui, a seguito di una semplice discussione sindacale, a cui non era stato neanche presente, avvenuta il 2 ottobre 2008, nella sede della Cgil di Agrigento, tra i dirigenti sindacali Giuseppe Contino e Leonardo Guida, dichiarò a verbale, che quest’ultimo aveva tentato di estorcere alla stessa Cgil, lo stipendio mensile di 2.500 euro per svolgere la funzione di addetto stampa del sindacato.
Guida, giornalista iscritto all’Ordine da 31 anni, per la supposta tentata estorsione, fu tenuto 10 giorni nel carcere di Petrusa e dovette rimanere 10 mesi agli arresti domiciliari fino alla fine del processo a suo carico per estorsione nel corso del quale Mangione, interrogato dal Giudice Luisa Gatto, si contraddisse per tre volte, fornendo alle domande del giudice versioni sempre diverse fra loro, tanto che lo stesso giudice, al termine del processo, che vide Guida assolto dall’accusa di estorsione, rimandò le carte dello stesso alla Procura della Repubblica perchè valutasse la posizione di Pietro Mangione il quale risultava evidente avesse fornito falsa testimonianza a carico di Guida.
Nelle motivazioni della sentenza, infatti, il Giudice Luisa Gatto scrisse che “per tabulas appariva chiaro fin dal 3 ottobre 2008 ( un giorno dopo l’arresto di Guida) che mMngione avesse detto il falso…..”
(Tutte cose già scritte con le motivazioni del giudice Gatto già fornite ai colleghi della stampa in maniera integrale).
Nel corso della vicenda, per la verità, non tutto è emerso: per es. l’atteggiamento tenuto dall’avv. Nino Gaziano che si dimise da difensore di Guida alcuni minuti prima dell’interrogatorio di garanzia che lo stesso Guida affrontò senza legale.
Così come si dovrà chiarire la posizione di uno dei testi a carico di Guida, Argento, che non fu presente alla discussione tra Contino e Guida avendo, però, deposto contro Guida con dichiarazioni descriventi fatti a cui non aveva affatto assistito e con dichiarazione “perfettamente sovrapponibile a quelle di Sanzo”- scrisse il giudice Gatto nelle motivazioni della sentenza – o il fatto che Sanzo, un altro dei testi a carico di Guida, avesse parlato di pistola che lo stesso Guida avrebbe avuto addosso mentre nel corso del processo la circostanza non fu mai provata perché non corrispondente al vero.
Il processo a carico di Pietro Mangione per falsa testimonianza si aprirà il prossimo primo luglio 2013 davanti al Giudice Simona Siena.