La vicenda dei trapianti illegali in Cina, approda al parlamento australiano a seguito della mozione presentata da un senatore indipendente che ha esortato il governo a ratificare i severi protocolli previsti dalle Nazioni Unite e dal Consiglio europeo, finalizzati a impedire il traffico d’organi che vede coinvolti più paesi.
Tra le misure previste, quella della tracciabilità degli organi e l’accertamento sull’effettiva volontà del donatore, prendendo esempio dagli Stati Uniti, dove in materia esiste già una specifica normativa.
In Cina, dove a fronte di un bassissimo numero di donatori il numero dei trapianti è elevatissimo, è in corso un processo che vede coinvolti uomini e strutture delle istituzioni statali.
Le accuse nei riguardi degli imputati vanno dalla compravendita di organi da donatore consenziente perché pagato per effettuare la donazione, all’omicidio e relativo espianto illegale dell’organo.
Tra i casi più conosciuti e citati come esempio, quello di 17enne che ha venduto un rene per 3.500$, facendone guadagnare ben 35.000 all’intermediario e quello della donna coreana in luna di miele in Cina che misteriosamente scomparve e il cui corpo venne ritrovato con molti organi mancanti.
La storia della coppia coreana è stata portata nelle sale cinematografiche grazie ad un film-denuncia.
Oggetto di indagini internazionali, l’espianto di organi in danno dei praticanti del Falun Gong (disciplina che cerca di migliorare il corpo, la mente e l’etica) che ha finora consentito enormi vantaggi economici a chirurghi, guardie carcerarie, militari e organizzazioni criminali che a partire dal 1999 – data a partire dalla quale lo Stato cinese ha represso il Falun Gong, internando nei campi di lavoro circa 200mila attivisti del movimento – hanno utilizzato i prigionieri come forza lavoro e poi, quando non erano più utilizzabili come manodopera produttiva, come ‘materia prima’ per i trapianti d’organi.
Il Senato australiano ha approvato all’unanimità la mozione, chiedendo al governo di opporsi alla pratica del prelievo di organi in Cina.
Gli espianti illegali e il trattamento inumano nei confronti degli aderenti al movimento Falun Gong sono sempre stati negati dal governo cinese che dalle indagini internazionali risulta comunque coinvolto nello scandalo del traffico d’organi.
Gjm