Parlando in conferenza stampa sul canale satellitare dell’ Esercito degli Stati Uniti CIO G6 Spazio e Airborne Branch, esperto analista, facendo riferimento al Milsatcom ha predetto che il Pentagono non introdurrà una nuova generazione di satelliti per la costellazione MILSATOM fino a oltre il 2025.
Edward Aymar ha dichiarato: “Non stiamo pensando a nuovi impianti fino eventualmente al 2025. Abbiamo la banda larga SATCOM (WGS), abbiamo AEHF e Mobile User Objective System (MUOS). Quello che abbiamo in orbita sarà fondamentalmente il nostro sistema satellitare fino al 2025 e forse oltre. Quindi, le nostre possibilità di raggiungere realmente progressi ed efficienza dipenderanno dai terminali satellitari a terra e dai nostri sistemi di controllo via satellite”. ‘
Gli sforzi degli Stati Uniti, sono incentrati sul miglioramento e sulla modernizzazione dei tre sistemi, in considerazione anche del fatto che la rete tattica, WIN-T, è fortemente dipendente dalla banda larga globale SATCOM.
Obiettivo, quello di portare tutte le reti in un unico sistema di rete globale.
Aymar ha inoltre aggiunto che il Dipartimento della Difesa non ha bisogno di creare una nuova rete ogni volta che arriva in una nuova area di operazioni. “Questa pratica richiede comunicazioni via satellite, perché costruire in fibra ottica richiede tempo. L’esercito ha intenzione di mettere in campo circa 4.000 nuovi WIN-T, i terminali per le comunicazioni in movimento. Tuttavia, la maggior parte delle nostre flotte attuali Milsatcom sono progettati per servire architetture fisse. ”
Appare evidente come per la Difesa statunitense sia prioritaria la realizzazione del Mobile User Objective System (MUOS), che andrà a sostituire l’Ultra High Frequency Follow-On, garantendo alle unità mobili combattenti migliori funzionalità di comunicazione simultanea voce, video e dati.
E sul MUOS che si gioca l’ultima partita che vede la Regione Siciliana contrapposta agli interessi della Difesa statunitense.
E per quanto la Regione Siciliana stia cercando di intralciare la realizzazione del MUOS di Niscemi, indispensabile al funzionamento dell’intero sistema, le continue dichiarazioni da parte del Pentagono lasciano supporre che le speranze siano veramente poche.
Gian J. Morici