Agrigento – Per chi ama il centro storico il percorso può risultare suggestivo, roba da circuito turistico che di già è stato adottato da benemeriti servizi televisivi e da quelle associazioni pro tempore che denunciano buche, cassonetti e munnizza vivacchiando negli interstizi dei blog e di Facebook (meglio di niente comunque). Persino i vigili urbani alcuni giorni fa hanno fatto un sopralluogo fotografando l’ attrattiva turistica consistente in un grande cratere(circa dieci metri) ricoperto alla meno peggio nel bel mezzo di Piazza san Giacomo. Il comandante dei Vigili urbani è stato allertato insieme all’assessore ai lavori pubblici, mentre il sindaco è anche preoccupato per la relazione fatta dai vigili urbani che hanno documentato un continuo abbassamento del terreno mentre i bordi del cratere stanno trascinando nella rovina anche il resto dell’asfalto della piazza che prima era integro. La preoccupazione di Zambuto si chiama anche Girgenti acque autrice di questo scavo fatto alla ricerca di una irregolarità di condutture che poi non si è trovata. Infatti tutto era in regola e il controllo è stato anche effettuato (ormai da un anno) sotto gli occhi vigili del dottor Giuffrida che non ha trovato il becco di una anomalia. Dicevamo,la preoccupazione di Zambuto sta soprattutto nel fatto che adesso è costretto ad un palleggio di responsabilità con Girgenti acque per una copertura che non è stata fatta a regola d’arte e che come abbiamo detto sta danneggiando seriamente il resto della piazza. Se ne sta occupando anche il vicepresidente del consiglio Di Rosa con la sua solita solerzia non disgiunta da una diffida a Girgenti acque. Ma ci sono anche altre anomalie in tutto il quartiere san Giacomo e francamente un po’ d’ordine e di sorveglianza non guasterebbe.
Cominciamo dalla salita san Giacomo ritenuta e conclamata come una via di possibili fughe in caso di calamità Ci vuol poco ad accorgersi che risulta invece una trappola per topi. Le auto sono posteggiate alla rinfusa e i divieti non vengono rispettati come ampiamente è documentato dal servizio fotografico. Salendo ancora la situazione appare allarmante soprattutto in prossimità di una stretta curva che porta in via Tommaso Gallo Afflitto attraverso la quale un’auto passa a stento e i camion che vi si avventurano strisciano i muri di un caseggiato civile a destra e a sinistra il caseggiato “militare” della Guardia di Finanza che ha provveduto a sistemare le strisce gialle per un limite giustamente invalicabile. Ma allora che ci sta a fare una lapide civile in zona militare? Lapide affissa sulla facciata della caserma e che illustra le benemerenze di un consigliere comunale scoperta qualche anno fa e che ha costretto tanta brava e umile gente alla fatica pecuniaria di cambiare patenti, carte di identità e quant’altro. Una lapide che da sola potrebbe raccontare le eventuali complicità che portarono la commissione urbanistica del comune alla intitolazione della strada. Se allora è mancato un tocco di serietà istituzionale, sarebbe ora che si ripristinasse ciò che sarebbe possibile ripristinare nel segno di una par condicio che stride con i privilegi di certe memorie storiche e parafamiliari. E già che ci siamo in tema di mappe stradali ancora non si riesce a trovare un consiglio comunale che decida il senso unico per via Imera. A questo proposito, oltre due anni fa, nel corso di una conferenza stampa i cronisti lo fecero notare al comandante Antonica. La risposta fu:”Io sono pronto, aspetto il consiglio comunale che decida”. Lui, la città e il traffico aspettano ancora.
Diego Romeo