Probabilmente se il “porcellum” voluto da Lega e Popolo della libertà nel 2005 non avesse sostituito il “mattarellum”, una buona parte dei candidati agrigentini, eleggibili alla Camera e al Senato, non sarebbero stati votati se non dalle loro famiglie.
All’indomani della chiusura delle liste per il voto di fine febbraio, certamente si evincono alcuni aspetti. La voglia di “accalappiare” il potere e con esso strofinarsi le mani supera ogni motivo di appartenenza leale ed incondizionata a certi ideali e maggiormente ai propri elettori.
Un grosso carico di “trombati” alle precedenti elezioni pronti a piazzarsi in qualsiasi modo. L’importante è arrivare, poi è tutto molto facile soprattutto quando con questa legge elettorale non bisogna dare risposte al territorio, ma piuttosto ammaliarsi le simpatie di chi costruisce le liste in base a chissà quali criteri meritocratici.
Sono presenti, nel collegio che include Agrigento, personaggi che fino a qualche tempo fa (regionali di Ottobre) “sparavano a zero” su altri partiti che adesso, diventati ineccepibili, gli offrono lussuose poltrone dove poggiare grandi e piccoli glutei. Oppure c’è chi ha fatto dell’antiberlusconismo e dei suoi seguaci, durante le scorse amministrative di Maggio, topic negativo principale: tra pochi giorni si ritroverà a fare il pianista in Parlamento ubbidendo al grande capo.
Poi ci sono i mestieranti della politica e gli inconcludenti che ce la fanno. I primi puntano solo ad acciuffare un posto, incondizionatamente, con al diavolo la buona politica, i propri amici, i vecchi elettori, gli interessi della collettività e chi più ne ha più ne metta (c’è spazio per ogni cosa e deduzione). I secondi sono coloro che hanno già rivestito posizioni di livello, a cui piace passeggiare col doppio petto e la scarpina nera lucida, ma rispecchiano una politica fallimentare non avendo mai prodotto nulla di buono o realmente palpabile per i cittadini sul territorio. Ma questi, purtroppo, sono sempre tra i primi ad essere ripagati dai loro leaders.
Nell’amaro scenario di certe candidature, la buona sorte ha spazzato via qualche nome noto che per anni ha rivendicato il suo “onorevole” pseudo impegno: questa volta nessuna collocazione per continuare a galleggiare, ancora, in un mondo che non riconosce la politica come quella a servizio dei cittadini, come quella nutrita dalla passione quotidiana ma, invece, dall’esaltazione dell’Io e degli interessi personali.
Qualche volto valido, per fortuna, forse per casualità, potrà riuscire a farsi spazio tra i “mostri” della politica. Qualche nome presente per la prima volta sul grande palcoscenico delle liste nazionali rincuora gli elettori. Magra e sparuta consolazione davanti a chi si ricicla, chi ha potere e chiede più potere, chi ha dimostrato capacità non accettabili, onorevoli fantasmi, “trombati”, mestieranti ed i senza vergogna che riempiono la città di Agrigento.
Rogero Fiorentino
complimenti, condivido anche le virgole