Roma 30 dic. 2012. Si è spenta all’età di 103 anni nella sua residenza romana, la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Un’illustre italiana il cui prestigio, principalmente per i grandi meriti raggiunti in campo scientifico, è riconosciuto in tutto il mondo.
Le ricerche scientifiche che la condussero già dagli anni cinquanta all’individuazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa (ngf), gli valsero nel 1986 il Nobel per la medicina. Prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze, per la classe delle scienze fisiche, fu anche socia nazionale dell’Accademia dei Lincei.
Nata a Torino nel 1909 da Adamo Levi e Adele Montalcini, a causa delle sue origini ebree, nel ventennio fascista la Montalcini fu costretta a lasciare l’Italia e nel 1944 entrò a far parte delle forze alleate come medico.
Nel 2001 fu nominata senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”. Purtroppo, per il solo fatto di aver appoggiato col proprio voto in senato l’ultimo Governo Prodi, la senatrice divenne oggetto di scherno da parte di quegli stessi politici che oggi la definiscono come una “grande donna” e “grande scienziato” che “lascia una pagina meravigliosa e indelebile nella storia italiana”.
Forse questi signori onorevoli, sia per la grande stima che provano italiani verso la senatrice Levi-Montalcini sia per la campagna elettorale in corso quindi per paura di perdere consenso elettorale, vorrebbero farci credere di aver dimenticato o meglio mai proferito quelle parole non certo onorevoli spese nei confronti della senatrice quando la stessa, provata nel fisico ma lucida nella mente, veniva accompagnata a Palazzo Madama per il suo necessario supporto all’esecutivo che, a causa della legge porcata di Calderoli, spesso raggiungeva la maggioranza grazie al voto dei senatori a vita.
“Credete nei valori, laici o religiosi che siano non fa differenza, ma credere nei valori perché, dopo la morte, rimangono i messaggi che di noi abbiamo lasciato” – questo l’invito che faceva ai giovani la senatrice Rita Levi-Montalcini. Parole che rispecchiano perfettamente una strada che la stessa, come a voler dare l’esempio alle future generazioni, ha percorso giorno dopo giorno tra felicità e dolore con forza, impegno e tenacia nella sua piena e lunga vita.
Totò Castellana