S’illude chi pensa che quello che viene enunciato da Crocetta sia una rivoluzione, forse ancora non si conosce bene il soggetto.
Ad affermarlo è il rappresentante agrigentino di Sel, Lillo Miccichè.
Intanto – continua Miccichè – i poteri forti della Sicilia (Confindustria, grandi editori, banchieri, politici la cui campagna elettorale e finanziata da imprenditori che scendono a patti con mafiosi e politici/affaristi , ecc.), che hanno prima depredato, distrutto e impoverito la nostra terra, si accordano a montare una campagna mediatica senza badare a spese, alzando una cortina fumogena per ripetere la favola dell’antimafia parolaia, con lo scopo di avere una copertura per le future porcate, così come è stato applicato, anche se in modo casareccio, durante gli anni della disastrosa sindacatura di Gela, dove ha funzionato perfettamente con la complicità di una parte della polizia gelese (vedi l’ex questore Malafarina, oggi deputato di Crocetta) e di una parte della magistratura antimafia di Caltanissetta (vedi il pm Nicolò Marino, oggi indicato probabile assessore). Lucia Borsellino e Franco Battiato, brave e sincere persone, usate come specchietto per allodole.
Dire che alle prime battute stiamo assistendo a tanto fumo e poco arrosto è assai riduttivo.
Dalla gramigna non crescono i fiori.