Aragona (Agrigento) – A quattro mesi dall’insediamento l’amministrazione comunale si è imbattuta in una difficilissima situazione economico-finanziaria, e le promesse elettorali di garantire le essenzialità – istituendo servizi al cittadino in precedenza sospesi – di giorno in giorno si stanno rivelando una mera illusione.
Nella giornata di giovedì 20 settembre, il sindaco Parello, convocando i genitori dei ragazzi diversamente abili che frequentano il centro di aggregazione per disabili – da alcuni giorni chiuso perché i locali sono privi di energia elettrica a causa di una sospensione del servizio per mancato pagamento delle fatture -, avrebbe illustrato loro tutti i problemi e l’impossibilità da parte dell’ente di garantire il servizio di trasporto per mancanza di fondi.
L’assessore Rosalia Gaziano dichiara che le attività presso i locali del “Centro sociale”, momentaneamente sospese, riprenderanno non appena verrà ripristinata l’elettricità, dopo che l’ente avrà trovato un accordo con le società fornitrici del servizio elettrico.
“La riunione – ha dichiarato l’assessore Gaziano – era volta essenzialmente a sensibilizzare tutti i genitori degli utenti a pagare una eventuale quota di compartecipazione relativa non soltanto al centro di aggregazione ma anche al trasporto per i disabili: da casa a scuola e viceversa, da casa a scuola al centro per disabili e viceversa, da casa verso i servizi dell’A.I.A.S. e di Casa della Speranza”.
Nessuna percentuale di compartecipazione è stata ancora definita poiché l’amministrazione e i competenti uffici comunali valuteranno il da farsi tenendo conto delle disponibilità di cassa dell’ente. Tutti i genitori – tranne qualcuno, afferma la Gaziano – si sarebbero mostrati disponibili a pagare la quota di compartecipazione. Tra le vie che l’amministrazione vorrebbe percorrere, quella di stipulare un protocollo d’intesa tra i comuni di Aragona, Santa Elisabetta e Raffadali, tutti provvisti di apposito mezzo di trasporto, per accompagnare a turno i disabili dai rispettivi comuni di residenza alle strutture di accoglienza e cura.
Secondo quanto riferito da alcuni genitori, fanno sapere, alle famiglie dei disabili in quella riunione sarebbe stato chiesto di sostenere interamente la spesa del carburante per ripristinare il trasporto (col pullmino comunale donato all’ente da un benefattore rimasto anonimo) sospeso da oltre 10 giorni, sottolineando inoltre come alcuni ragazzi con difficoltà motorie attualmente non possono nemmeno frequentare la scuola in mancanza del pulmino attrezzato per i loro spostamenti.
“Secondo le loro promesse – afferma uno dei familiari interessati – oggi il Centro doveva essere operativo. Per quanto riguarda il prezzo da pagare, durante la riunione ci hanno chiesto di finanziare interamente l’importo mensile del carburante. Intanto i giorni passano e niente si muove: Oggi ho parlato con il presidente di una nota associazione nazionale per disabili di Agrigento che si è detto indignato per quello che sta accadendo ad Aragona, poiché i disabili non dovrebbero pagare niente. Esiste una legge, la 328/2000 che impone ai comuni di organizzare tali servizi, poiché esistono dei fondi appropriati, altrimenti dovrebbero essere gli stessi comuni a prevedere nei loro bilanci opportuni contributi”. Nel caso specifico, l’importo necessario all’acquisto del carburante, sarebbe inferiore ai 1000euro mensili. “Il fatto che il sindaco e gli assessori ci abbiano chiesto del denaro è vergognoso e inammissibile. In ogni caso, pur di risolvere questa situazione, siamo pronti a pagare un contributo equo” – puntualizza un altro genitore.
La concertazione tra l’amministrazione e le famiglie, queste ultime sempre più in difficoltà dal punto di vista economico ed amareggiate per i disagi a cui vanno incontro i loro figli che già lottano quotidianamente con la disabilità, dovrebbe continuare nei prossimi giorni.
Se le cifre da impegnare per questo importante servizio sono quelle citate dai familiari ( meno di 1000euro mensili) viene difficile comprendere come al comune di Aragona (che si avvale della sì preziosa competenza di ben 10 capi-settore a cui annualmente andrebbe un’indennità di posizione di circa 5.300euro ciascuno), non si sia riusciti in questi primi quattro mesi di amministrazione Parello a ripristinare il vecchio modello organizzativo, già collaudato dall’amministrazione Bellanca, retto solamente da 4 capi-settore, recuperando così le somme necessarie.
Totò Castellana