AGRIGENTO – Il Consiglio Provinciale con 10 voti sfavorevoli, otto si e due astenuti, non ha approvato il piano Triennale delle Opere Pubbliche. Stessa sorte è toccata al piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni della Provincia non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali. La votazione finale ha visto 9 consiglieri votare si al piano delle alienazioni, due astenuti ed otto contrari. Dopo un lungo ed aspro dibattito tra le due anime del Consiglio, è stato chiesto l’ennesimo rinvio dei lavori che è stato approvato con 10 si, otto no ed un astenuto. Alla seduta di ieri sera erano presenti gli assessori Cristian Schembri, Piero Marchetta, Angelo Biondi, Salvatore Tannorella, Pietro Giglione e Vito Terrana.
Un Consiglio provinciale tutto da vedere e da godere sotto il profilo del divertimento, se solo per un attimo dimenticassimo di essere noi a pagare lo spettacolo. Nonostante l’importanza degli argomenti trattati, molti consiglieri si sono distinti per la scarsa attenzione prestata agli interventi, per gli schiamazzi in aula, per la loro goliardica ironia, che ha obbligato più volte il Presidente Buscemi a richiami all’ordine. Contini richiami nominativi, che hanno dato l’impressione di un appello chiamato in un’aula scolastica di una scuola elementare e non in un aula consiliare a ben altro deputata. Un minimo, ma veramente minimo, di buona educazione e rispetto per i luoghi e colleghi, Buscemi è riuscito ad ottenerlo solo con le continue minacce di sospendere la seduta.
Tra i punti all’ordine del giorno, per noi di particolare interesse, l’interrogazione presentata dal consigliere de “La Destra” Roberto Gallo, concernente la SP. n. 31 ex consortile Cammarata-Casteltermini. Gallo, aveva anche chiesto copia degli atti dei lavori che la Provincia ha pubblicizzato, dichiarandoli come eseguiti, con l’affissione di manifesti e a mezzo stampa, anche al Dirigente del Settore della Viabilità provinciale Ing. Piero Hamel. Un’interrogazione resasi “necessaria in seguito ad alcune segnalazioni di cittadini abitanti della zona ad una nota testata giornalistica locale (La Valle dei Templi – ndr) che hanno lamentato l’assenza di interventi e di manutenzione proprio per quella strada provinciale, a dispetto di 200.000 Euro che la Provincia ha dichiarato di avere speso”.
Definire mortificante la risposta data dall’Amministrazione, sarebbe un eufemismo. Secondo l’Amministrazione infatti, trattasi di mero errore materiale, essendo stato indicato un importo speso di 200.000 Euro presso la s.p.c. 31; tale somma interessa infatti la spesa eseguita oltre che sulla s.p.c. 31 anche sulle limitrofe s.p.c. 35 e s.p.c. 36, infatti le spese effettuate sulla s.p.c. 31 ammonta a circa 123.000 euro.
A prescindere dal primo “mero errore”, è doveroso sottolineare come rileggendo il manifesto fatto affiggere dalla Provincia, risulta che la somma spesa per la s.p.c. 36 corrisponde a 35.000 euro, mentre la s.p.c. 35 viene citata, insieme ad altre cinque strade, per lavori effettuati per una somma comprensiva di 12.000 euro (v. foto del manifesto).
Orbene, anche a voler considerare come spesa per la s.p.c. 35 l’intero importo dei 12.000 euro, il conto non torna. Se la matematica non è un opinione, i 123mila euro della s.p.c. 31, sommati ai 35mila euro spesi per la s.p.c. 36, ai quali andrebbero aggiunti i12mila (se i lavori riguardassero una sola strada e non sei) della s.p.c. 35, dà un totale di 170mila euro. E gli altri 30mila, che fine hanno fatto?
Come se non bastasse, “un ulteriore errore materiale – spiega l’Assessore Vito Terrana – è stato riportato sulla precedente relazione relativamente alla s.p.c. 31 nella dicitura “rifacendo bitumatura a tratti” in quanto tale lavorazione non era prevista e non sono stati eseguiti lavori in tal senso, come risulta dalla lettura della contabilità dei lavori”. Di come tali lavori in ogni caso non fossero stati effettuati, ci eravamo accorti anche noi, come risulta dalla verifica fotograficamente documentata dello stato dei luoghi.
Il consigliere Gallo, ha inoltre evidenziato come nonostante siano trascorsi ben più di trenta giorni da quando lo stesso ha presentato la richiesta di copia degli atti inerenti i lavori eseguiti, nessuno si fosse interessato ad ottemperare ad un atto ispettivo formalmente avviato da un consigliere. Correzione di altri “meri errori materiali”?
In attesa che qualcuno spieghi come la somma di 123mila euro più 35mila, più una parte (da quantificare) di 12mila euro, faccia 200mila euro in totale, un apprezzamento va rivolto ai tanti rappresentanti dell’elettorato che ieri hanno allietato la serata con i loro schiamazzi, dimenticando che i loro emolumenti li pagano i cittadini e non certamente affinchè loro possano fare un viaggio a ritroso nel passato, tornando al periodo in cui frequentavano le scuole elementari o l’asilo infantile.
Gjm