San Giovanni Gemini – Cammarata, due paesi dell’entroterra siciliano, in provincia di Agrigento. Sui manifesti celesti affissi sui muri, campeggia la scritta: “ORA PARLIAMO NOI! LA PROVINCIA REGIONALE DI AGRIGENTO in favore dei Comuni di Cammarata e San Giovanni Gemini, un impegno lungo quattro anni (2008/2012) per la Sicurezza Stradale, la Cultura, Edilizia scolastica e lo Sport”.
Dinanzi al manifesto, un capannello di persone che ridacchiano tra loro. Quello strano modo di ridere che abbiamo noi siciliani quando esprimiamo uno stato di sofferenza dinanzi al quale non possiamo far nulla: “Comu u babbaluciu ‘n capu u focu (come le lumache in pentola sul fuoco).
Inizia così una rovente giornata d’agosto, non priva di sorprese. Il manifesto fatto affiggere dalla Provincia Regionale di Agrigento, porta in calce la firma del Presidente Eugenio D’Orsi. Un lungo elenco di lavori di manutenzione straordinaria e miglioramenti della rete viaria secondaria effettuati, per un ammontare di circa tre milioni di euro. Come molti manifesti di carattere politico, ci ritroviamo in presenza di quello che a buon titolo può essere definito un insulto alla lingua italiana, che rischia di trasformare i contenuti in un divertente compendio di castronerie.
Si apprende così dell’ammodernamento di ben millecinquecento chilometri del tratto stradale Cammarata Santo Stefano di Quisquina e di come un po’ ovunque siano state realizzate “una gabbionate”. Il ripetersi di errori che indicano chiaramente come il copia/incolla la faccia da padrone. Certamente, non sarà così nella presentazione dei progetti, nella rendicontazione, nei collaudi. Almeno si spera.
Quello che più colpisce, è il fatto che ovunque siano stati collocati “massi ciclopici”, “una gabbionate”, collocate “stuoie drenanti” e rifatti tratti di bitumatura, ad eccezione del tratto stradale Cammarata Santo Stefano di Quisquina la cui bitumatura è stata realizzata per tutti i millecinquecento chilometri. Potenza di quel famoso punto, per il quale Martin perse la cappa…
Che la gente ridesse di questo? Proviamo a chiedere lumi e scopriamo così che le cose stanno peggio di quanto potessimo immaginare. Veniamo invitati a vedere con i nostri occhi una delle opere che sono costate centinaia di migliaia di euro ai cittadini.
“Sulla SP C n 31 Ex Consortile Cammarata verso Casteltermini abbiamo eliminato una frana collocando massi ciclopici con il fine di consolidare e drenare la zona, collocazione di “una gabbionate” e la collocazione di stuoia drenante rifacendo a tratti la bitumatura, con una spesa di € 200.000,00.” Così recita il manifesto e sulla SP C n 31 ci rechiamo.
La strada che parte dal paese, fin dall’inizio si presenta ai nostri occhi come una via secondaria, il cui manto stradale è sconnesso, ricco di buche e in parte mancante. Presenti tracce di una raschiatura sulla quale si sarebbe poi dovuto mettere il bitume, che forse è rimasto solo nei sogni di chi ha decantato le opere realizzate. La prima domanda, è: ma il rifacimento di questi tratti di bitumatura mai realizzati, è stato pagato?
Chiediamo a chi ci fa da guida di mostrarci il resto dei lavori realizzati per la “modica” cifra di € 200.000,00. Due muretti dell’altezza di poche decine di centimetri e lunghi pochi metri, la realizzazione di “una gabbionate” in alcuni punti della strada. All’apparenza lavori di poche migliaia di euro. Troppo poco per giustificare duecentomila euro di spesa. Decidiamo così di percorrere tutta la strada, fino ad arrivare all’incrocio di quella che porta in direzione di Casteltermini. Un percorso adatto alla realizzazione di un Camel Trophy siciliano.
Più che di nuovi “tratti di bitumatura” – così come riportato dal manifesto – siamo alla ricerca dei resti di precedenti tratti stradali bitumati, realizzati nei decenni passati. Una ricerca lunga e difficile, che si svolge seguendo un percorso sterrato e con non pochi punti che mettono a serio rischio l’integrità della nostra vettura, che, purtroppo, non è una Jeep.
Unica soddisfazione, l’aver trovato uno dei “massi ciclopici” decantati nel manifesto. Peccato si trovi a bordo strada e che pare sia opera di madre natura e non dell’impresa che ha realizzato le opere…
Dopo quest’avventura, un consiglio al Presidente della Provincia, lo vogliamo dare: Egregio Signor Presidente, se dall’opposizione dovesse arrivare una richiesta di chiarimenti in merito a quanto riportato dal manifesto e quanto effettivamente realizzato, si avvalga della facoltà di non rispondere…
Ma oltre il consiglio, desideriamo anche porre qualche domanda, questa volta con preghiera di risposta:
1) Quali lavori sono stati realizzati nel tratto di strada di cui sopra?
2) Chi li ha seguiti per conto dell’Ente che lei rappresenta?
3) Chi li ha collaudati?
4) Quali ditte si sono aggiudicate la gara e li hanno realizzati?
5) I lavori, sono stati pagati e se sì, l’importo effettivo è quello indicato nel manifesto?
Per tutto il resto, si avvalga pure della facoltà di non rispondere…
Gian J. Morici
Direttore, ho sempre apprezzato i suoi editoriali; mi stranizza, però, il fatto che all’indomani dell’inaugurazione di un tratto di strada importante che collega San Giovanni Gemini con Mussomeli(sede di ospedale) Lei si soffermi su un manifesto e sui presunti errori di copia incolla ( le ricordo comunque che massi ciclopici e stuoie drenanti sono termini tecnici). Come mai non ha fotografato il nuovo tratto di strada? Un’ inofomazione corretta deve anche essere completa.
cordialità
Luigi
Non voglio entrare nel merito dell’articolo che probabilmente sarà veritiero, ma mi preme da tecnico evidenziare come le cosiddette “stuoie drenanti” e i “massi ciclopici” esistono e a mio parere non vi è nessun errore ortografico. Semmai per le “gabbionate” vi sarà stato un mero errore, ma poca cosa rispetto al clamore che si vuol far capire.
Gent.mi Sigg.ri Mulè e Luigi,
mi dispiace se dal mio scritto si sia potuto dedurre che i termini “massi ciclopici” e “stuoie drenanti” fossero stati erroneamente adoperati.
Il copia/incolla dell’errore, era riferito a “una gabbionate”.
A mio modesto avviso, stiamo comunque spostando l’attenzione da quello che è veramente il dato più importante: Quali lavori sono stati effettuati e quanto sono stati pagati.
Il manifesto riporta tratti di strada ammodernati e bitumati. Basta recarsi sui luoghi e procedere ad una verifica.
Nella speranza di aver chiarito meglio i termini della vicenda, porgo i miei più cordiali saluti.
Gian J. Morici
Scusate gentili Luigi e Paolo Mulè, ma io non capisco questa tendenza al “benaltrismo”. Si, è stata inaugurata una strada in questi giorni, ciò toglie che quanto raccontato nell’articolo potrebbe essere grave da un punto di vista amministrativo? Non credo. Così come ritengo che i problemi non scompaiano solo guardando altrove.. Intanto attendiamo le risposte alle domande formulate da Morici, e poi pensiamo al resto..
L’articolo evidenzia dei punti oscuri e delle strade scafazzate. Mi sembrano veramente assurdi gli interventi dei lettori x criticare l’umorismo sugli errori del copia – incolla. Qest’amministrazione ci ha abituato a ridere (x nn piangere) tra palmine e interviste alle Iene, mi pare normale condire l’articolo con qeste amenità. Forse… come qest’amministrazione provinciale nn sopporta domande, critiche nè da parte del consiglio nè dei cittadini…. anke i suoi sostenitori e prossimi elettori (magistratura xmettendo), solidali, nn sopportano le medesime cose.