Agrigento – Franco Castaldo aveva colto nel segno. Scopo del libro “Iudici e Tragediatura”, che, a nostro avviso è soltanto l’ultima parte di una strategia iniziata con i comunicati stampa tramite i quali Arnone aggrediva i vertici della Procura, l’avvocato agrigentino tenta di delegittimare i magistrati che si stanno interessando delle sue vicende giudiziarie.
“L’ottimo titolo di Grandangolo “Arnone provoca e tenta (vanamente) di mettere KO Procura e Ordine degli avvocati” – scrive oggi Arnone in un comunicato stampa – ha ben compreso che il libro “Iudici e Tragediatura” ha messo in moto con forza un meccanismo finalizzato a mettere nel più breve tempo possibile KO i settori della Procura della Repubblica di Agrigento nonché i vertici del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Agrigento che si sono mossi calpestando la legalità e le buone regole di amministrazione della giustizia”.
Arnone annaspa e scalcia inutilmente, come un animale ferito che morde l’aria. Questa volta il suo giochino non funzionerà. La Procura agrigentina non è caduta nel tranello dei comunicati stampa non cadrà in quello di un libro che, in alcune sue parti, è davvero esilarante.
Di alleati, specie nel mondo dell’informazione agrigentina, gliene sono rimasti ben pochi. Chi gli farà da grancassa per aggredire ed insultare ancora i vertici della Procura? Forse Teleacras che era a lui legata da un vergognoso contratto? E poi? Nessun altro. Neppure Lelio Castaldo , direttore del giornale online sicilia24h.it, il quale, come da sua stessa implicita ammissione (“Certamente non potevo avallare (anchi si pi na pocu di voti lu fici), ca chistu attacca così violentemente i magistrati. Sta cosa unn’è consentita a nuddru. Appena ci tagliavu i diffamazioni u me giurnali addivintà u peggiu di tutti”) aveva in passato pubblicato comunicati stampa diffamatori e altri con i quali l’Arnone aggrediva i vertici della Procura agrigentina.
Cosa sia accaduto tra i due, non è dato sapere. O, quantomeno, ci troviamo dinanzi le dichiarazioni dell’Arnone – tutte da dimostrare – che danno al lettore uno spaccato assai allarmante di certi settori dell’informazione agrigentina, contestate da uno pseudo articolo di Lelio Castaldo, con il quale minaccia di querelare Arnone, lasciando forse a mezze frasi e allusioni poco comprensibili (Cu unn’avi chiedi prestiti pi una amica ca ci fa burdellu, tale C.C.) il compito di far “ragionare” l’autore del libro.
“Ringrazio questa volta il giornale cartaceo Grandangolo uscito sabato scorso scrive oggi Arnone – per il titolo che mi ha dedicato, titolo a pagina intera che comprende perfettamente ciò che sino ad oggi gli altri organi di stampa non hanno compreso.”
E sicuramente ha ragione nello scrivere che Grandangolo ha capito tutto. Ha torto laddove afferma che “altri organi di stampa non hanno compreso”. Quantomeno, taluni avevano ben compreso che di aggressioni e diffamazioni si trattava. Per costoro, potrebbe valere l’attenuante di non averne compreso il fine. Ma se questo può valere in un aula giudiziaria, sotto il profilo morale, quanto conta?
Gian J. Morici