Agrigento – Del processo a carico di Giuseppe Arnone per i reati di “tentata estorsione” e “lesioni aggravate” ne avremmo scritto come di un qualsiasi fatto di cronaca, se non fosse che quando c’è di mezzo Arnone, le sorprese non mancano mai.
E anche oggi, di colpi di scena nel corso dell’udienza tenutasi innanzi al GUP Zammuto, non ne sono mancati.
Già nel corso dell’udienza di ieri avevamo avuto modo di apprezzare la compostezza del PM Maggioni, nonostante i comportamenti mantenuti dall’imputato. Ma il vero colpo di scena, è avvenuto oggi e lo racconta il giornale Grandangolo, che narra di come la teste chiave del processo, nonché parte civile, abbia lasciato la postazione riservata ai testimoni, rifugiandosi dietro il giudice e il cancelliere, gridando di aver paura. A far riaccomodare la teste, ricordandole che non poteva avere paura all’interno di un’aula di tribunale, è stato lo stesso GUP.
Una scena che ha finito con il far passare in secondo piano il dissidio tra l’Arnone l’avv. Gibilaro, il quale, nominato ieri sera come difensore di fiducia dell’imputato, a seguito dei plateali rimbrotti ricevuti in aula dall’assistito, ha preferito abbandonarne la difesa.
In aula, oltre al PM Maggioni, c’era anche il Procuratore Aggiunto Ignazio Fonzo.
Per la cronaca, va precisato che la signora Di Marco, parte offesa, prima di rifugiarsi dietro al giudice, aveva confermato le accuse mosse, aggiungendo ulteriori particolari.
La prossima udienza è stata già fissata per la data del 5 novembre innanzi a nuovo Giudice.