Agrigento – Lettera aperta al presidente della Provincia, nonche’ presidente dell’Ato Idrico di AG D’Orsi, su diffida ai sindaci per la consegna di tutte le strutture e mezzi del servizio idrico pubblico.
Chiedo dialogo sereno , basta denunce e diffide , da subito ritornare all’acqua pubblica e coinvolgere le Province per migliorare il servizio e ridurre il costo delle bollette .
Agrigento li 28 maggio 2012.
Dopo la diffida che D’Orsi ha notificato ai sindaci cosiddetti ribelli, che non intendono consegnare strutture e mezzi a Girgenti Acque, il clima si sta arroventando .
Moltissimi amministratori coraggiosi hanno fatto una encomiabile lotta civile contro l’Ato Idrico di AG e Girgenti Acque , per affermare un giusto principio . Il principio che l’acqua è un bene pubblico e non deve essere oggetto di affari . Ma c’è di piu’ , da quando c’è il servizio idrico gestito privatamente la politica ha prodotto peggiori risultati che in passato . Infatti le bollette dell’acqua sono tra le piu’ care d’Italia , e gli Ato Idrici sono serviti alla politica per creare apparati dove sistemare persone e dare incarichi troppo spesso utili soltanto alle clientele politiche , quindi a danno delle Genti amministrate.
Gli italiani stanchi hanno detto no attraverso un referendum nazionale , e ciononostante si continua a completare le procedure di privatizzazione dell’acqua pubblica fino alle diffide ed alle denuncie contro amministratori e cittadini, che hanno osteggiato il passaggio di 20 comuni nella provincia di Ag al servizio privato .
E’ arrivato il tempo , presidente D’Orsi , che si cominci a dar seguito alla volontà della Gente , che si è pronunciata per il ritorno al servizio idrico pubblico . Per cui chiedo , nei limiti della legge vigente, un atto di coraggio da notificare al presidente della Regione Lombardo , che avvii gradualmente al ritorno all’acqua dei cittadini . Anzi ritengo che le Province , se non saranno cancellate, potranno avere un ruolo tecnico-amministrativo per meglio gestire e coordinare il servizio pubblico dell’acqua. Purche’ cio’ comporti un migliore utilizzo del personale , e non una “opportunita” di clientele ed incarichi nuovi e/o aggiuntivi .
Quindi da subito , è necessario aprire un dialogo sereno, mettere da parte diffide e quant’altro , ed avviare le procedure per ritornare al servizio idrico pubblico . Mi pare scontato , che le professionalità esistenti vadano salvaguardate e pienamente inserite nel nuovo sistema pubblico .
A nome ed anche de “La Destra” Agrigentina ritengo bisogna agire e non piu’ rinviare .
Roberto Gallo