Aragona (Agrigento)- Dopo i precedenti incontri tra amministrazione, dirigente scolastico e genitori, questi ultimi si erano convinti che relativamente alla mensa scolastica, tutto nel 2012 si sarebbe risolto per il meglio. Gli scolari della scuola primaria di Aragona avrebbero finalmente fruito della mensa dopo lo stallo dei primi mesi dell’anno scolastico. Nella riunione del 13 dicembre scorso, l’allora assessore Filippo Gandolfo fu molto schietto nello spiegare le difficoltà economiche dell’ente senza nascondere come il “piatto unico rinforzato” sia stato un escamotage per garantire il servizio agli scolari del tempo prolungato. Allo stesso tempo in quella riunione si parlò anche delle possibilità di far pagare equamente tutti tenendo conto dell’ISEE, precisando però che nessuno sarebbe stato esonerato da un pagamento minimo. Neppure i più bisognosi. I presenti a quel punto hanno fatto notare che famiglie numerose con più di due figli e con un reddito basso, dovrebbero essere totalmente esonerate dal pagamento, mentre famiglie benestanti, all’occorrenza potrebbero coprire per intero il prezzo del pranzo. Per tenere conto dell’ISEE, “si potrà andare a fare con il regolamento, però, in tempi non brevi – spiegò Rosa Calleia”. Il sindaco Tedesco ci aveva assicurato che col nuovo bando avrebbero regolamentato anche quest’ultimo aspetto.
Alfonso Tedesco nel corso dell’incontro di giovedì 1 marzo 2012, aveva manifestato l’intenzione di adeguare le tariffe del servizio (costo del ticket) in base a delle fasce di reddito da stabilire, per rendere più equo il peso economico sulle diverse realtà familiari. Una proposta sensata che purtroppo non ha trovato riscontro alcuno da parte dei genitori presenti, i quali si sono detti d’accordo nel pagare un po’ meno di 2.68euro per il ticket pasto giornaliero, purchè paghino tutti.
Dal dibattito, si intuisce che nella Città delle Maccalube ci sarebbe il rischio che famiglie tutt’altro che bisognose, con l’introduzione di un regolamento che prenda in considerazione la situazione reddituale del nucleo familiare, fruiscano di vantaggi che di fatto non spetterebbero.
Dal confronto genitori-sindaco, di giovedì 1 marzo, è emerso che il servizio mensa scolastica sinora è stato un vero e proprio disservizio, e tra le soluzioni proposte e benaccette, sia dal primo cittadino che dal dirigente scolastico, anche quella di ricercare sponsorizzazioni private per garantire un servizio – a detta di molti essenziale – facendo pagare un prezzo accessibile a tutti.
Nel mese di dicembre dagli uffici del provveditorato di Agrigento fecero sapere che nei mesi di gennaio e febbraio avrebbero contattato il comune di Aragona per sapere se lo stesso fosse stato in grado di garantire la copertura economica del servizio mensa, diversamente, il tempo prolungato per l’anno scolastico 2012-13, non si sarebbe attivato.
Oggi, viste le difficoltà economiche e la carenza del servizio, molte mamme vorrebbero prelevare i propri figli per farli pranzare a casa e quindi riportarli a scuola per le attività didattiche pomeridiane, ma il dirigente scolastico è stato irremovibile evidenziando che ciò non è possibile. Intanto, nessuna soluzione sembra profilarsi all’orizzonte, tranne quella che le famiglie paghino giornalmente un ticket di ben 2,68euro per ciascun figlio che frequenta a tempo prolungato. L’ente non avrebbe i fondi necessari per garantire il servizio come nel passato e a loro volta le famiglie, a causa della crisi, non sono in grado di sobbarcarsi alcun aumento del ticket.
Unico punto d’incontro con Alfonso Tedesco e l’assessore al ramo, Floriana Salamone, quello di istituire un tavolo tecnico che vedrebbe la partecipazione dell’amministrazione e una delegazione di quattro genitori, possano lavorare insieme per trovare la soluzione al problema. Intanto, il primo incontro, concordato per lunedì 5 marzo 2012, è saltato poiché dal comune nessuno dei genitori sarebbe stato convocato.
Il problema dunque permane e i genitori si stanno organizzando per costituirsi in un comitato per tutelare gli interessi e i diritti dei loro figli e di tutti gli scolari aragonesi.
Totò Castellana