Agrigento – “Puntualmente, ad ogni inizio di campagna elettorale scrivono Claudia Casa e Daniele Gucciardo, del circolo Rabat -, ad Agrigento vengono delineati programmi di candidati a sindaco o di gruppi di cittadini che dedicano una particolare attenzione alla questione Parco Archeologico della Valle dei Templi. Non potrebbe essere diversamente, considerata l’indubbia importanza che questa risorsa rappresenta per il nostro territorio, pur continuando a restare poco più che una grande “potenzialità” economica non ancora “trainante” per la nostra asfittica economia, nonostante i grandi sforzi ed i passi in avanti compiuti in questa direzione.
Ci chiediamo però quale utilità abbia, in funzione della piena valorizzazione di questo inestimabile bene dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità, continuare a parlare di una qualche possibilità di“revisione dei confini della zona A del vincolo Gui-Mancini e della zonizzazione interna ad essa del parco archeologico”. Insistere su questo tasto è palesemente strumentale, non già perché la pianificazione di un parco in generale sia immodificabile, anzi, ma perché con queste affermazioni, con ogni probabilità, si vuole alimentare in modo del tutto surrettizio la speranza irrealizzabile di una sanatoria.”
“La valorizzazione della Valle dei Templi non è compatibile con alcuna revisione dei confini del Parco che ne preveda il restringimento. Il prossimo sindaco di Agrigento si dovrà battere per far approvare dalla Regione il Piano del Parco Archeologico, che è stato adottato dal Consiglio del Parco già da un paio d’anni, superando la logica semplicemente vincolistica e prevedendo, oltre alla sua tutela, il suo “uso” per produrre ricchezza per gli agrigentini. Lo sviluppo economico non può essere disgiunto dal rispetto della legalità.
Le case abusive in zona A – concludono gli ambientalisti – sono insanabili e già da tempo sono ritenute dalla stragrande maggioranza degli agrigentini un argomento chiuso.”
ODDIO,APPENA IL TEMPO DI PUBBLICARE SU GRANDANGOLOAGRIGENTO LA BOZZA DEL PROGRAMMA DI EPOLIS CHE GIA’ LEGAMBIENTE COMINCIA A INNERVOSIRSI.