Agrigento – Sala gremita ieri sera all’ex Collegio dei Filippini, per la presentazione del libro “Un istante prima”, di Stefano Dambruoso, magistrato esperto in terrorismo internazionale, che proprio da Agrigento cominciò a maturare le sue prime esperienze da magistrato.
Alla presentazione hanno preso parte l’autore e il ministro plenipotenziario e consigliere diplomatico del Ministero di Grazia e Giustizia, Marco Peronaci.
“Un istante prima” narra la storia di un immigrato libico stabilitosi in Italia, che dopo essersi integrato ed aver sposato una donna italiana, perde il lavoro.
La disperazione, lo rende facile preda di un integralista islamico che in breve lo trasforma in un kamikaze e nel 2009 si fa esplodere dinanzi l’entrata di una caserma milanese.
Trascorsi dieci anni da quando avvennero gli attentati dell’11 settembre, i più recenti atti terroristici, come quelli avvenuti in Svezia e a Mosca, fanno nuovamente innalzare il livello di allarme.
Un fenomeno diverso da quello di al-Quaeda, organizzazione ritenuta già sconfitta, che vede nel terrorismo individuale la maggior minaccia per la sicurezza delle nostre nazioni.
È soprattutto il jihadismo, a inquietare magistrati e investigatori, visto che può assumere sembianze diverse e strutturarsi in maniera tale da rendere difficili da individuare formazioni o cellule, arrivando al terrorismo fai-da-te.
Dambruoso ricorda come fu tra i primi a indagare e far arrestare alcuni soggetti legati a cellule terroristiche vicine ad Osama bin Laden.
A condurre la serata, il giornalista Franco Castaldo, che ha chiuso gli interventi chiedendo a Dambruoso cosa bisogna fare per arrivare “un istante prima”.
Una domanda alla quale il magistrato ha risposto senza indugi affermando che siamo noi cittadini a doverci trasformare nel quotidiano in attori dediti alla prevenzione, segnalando ogni possibile fattore di rischio.
Rispondendo ad alcune nostre domande in merito alla costituzione di mini stati sharia, il magistrato esperto in terrorismo ha risposto che vanno monitorate le aree più a rischio, affinchè questo non avvenga, escludendo però il rischio che allo stato attuale possano ancora sussistere le condizioni che diedero luogo alla nascita di strutture come al-Quaeda.
Rimangono ancora insoluti i problemi emersi durante il forum internazionale tenutosi a Pechino alla fine del mese di ottobre, a partire da una definizione globale di cosa significhi la parola “terrorismo” e resta ancora da comprendere – almeno per noi profani – come evolveranno fenomeni quali la nascita di villaggi come quelli di Novi Pazar o di Gornia Maoca, fondati e finanziati da fondamentalisti islamici operanti a Vienna, che sembrano rappresentare la roccaforte di cellule strutturate e pronte ad operare in Europa.
Gian J. Morici
ARID UKA a francoforte primavera 2010 due militari americani uccisi e altri feriti, il padre imam radicale del nord kosovo, si accerta che prima dell’attentato è stato in bosnia per addestramenti……
BILAL BOSNIC imam proveniente da vienna che dopo la morte dello sceicco. 1 maggio 2011, va in bosnia per cercare vendetta invitando i “fedeli” a seguire i suoi strali…. BILAL BOSNIC è collega predicatore di NUSRET IMAMOVIC imam di gornia maoca, con cui predica anche, da cui ….guarda un po’ arriva MEVLID JASAREVIC che a fine ottobre 2011 si fa un giro davanti all’ambasciata USA e scarica più di cento colpi di kalashnikov…….GORNIA MAOCA era già stata oggetto di attenzioni infoinvestigative nel 2005 dove alcuni estremisti religiosi organizzavano attentati da attuare durante il funerale del papa…..io sarei meno rilassato e pur considerando e sensibilizzando i cittadini tutti, guarderei prima a quello che devono fare gli addetti ai servizi….per esempio mi chiedo e chiedo se gli IMAM che predicano in italia…sono ancora liberi di fare e dire…..senza alcuna verifica sui loro background professionali…come kalil yarraya imam di faenza e ex mujaheddin di bosnia cd. il colonnello arrestato dalla digos di bologna prima che metta in pratica un attentato terroritico. grazie e buon lavoro. ae
N.C.
Cop arrested, charged in Kut explosion
WASSIT / Aswat al-Iraq: A security force arrested a cop implicated in the Kut explosion last August, security sources said today.
The sources told Aswat al-Iraq that the cop, associated with Qaeda organization, was implicated in the bomb explosion mid of the city that resulted in 100 casualties.
The arrested, Ahmed Abdullah al-Khalbousi, supervised the car bomb outside the province and helped its entry through different check points with the assistance of his friend who worked in the Internal Affairs Department at the Interior Ministry.
The source added that the arrest was made due to intelligence information.
A double explosion took place mid of Kut city in 15 August last, that led to killing 40 and wounding 68 civilians.
interessante anche x noi in Svezia: diffondo.
Troppe discrasie