Eletti i nuovi organi dirigenti del Gruppo uffici stampa, organo di specializzazione aderente all’Associazione siciliana della stampa, il sindacato unitario dei giornalisti.
L’elezione è avvenuta nel corso dell’assemblea degli iscritti, tenuta sabato nella sede dell’Autodromo di Pergusa sotto la presidenza del vice segretario regionale del sindacato, Massimo Bellomo.
Nuovo presidente del GUS è stato letto per acclamazione Francesco Di Parenti, che prende il posto del dimissionario Gaetano Perricone. Vice presidente è Marina Mancini; tesoriere, Agata Di Giorgio. Gli altri componenti del direttivo, costituito da sette giornalisti, sono: Vittorio Alfieri, Antonio Foti, Vincenzo Lombardo e Daniele Lo Porto.
Il dibattito ha evidenziato una situazione preoccupante degli uffici stampa, pubblici e privati in Sicilia. In particolare, negli enti locali si ripetono i casi di disapplicazione del contratto nazionale dei giornalisti, ad oltre 11 anni dall’entrata in vigore della legge 150 e a dispetto del normativa regionale di riferimento. Colleghi assunti da molti anni che si vedono privati all’improvviso del contratto giornalistico, e ciò nonostante varie sentenze favorevoli ai giornalisti, anche da parte della Corte dei Conti.
“C’è una situazione complessa – ha detto Di Parenti –. Continueremo a contrastarla assieme ai vertici dell’Assostampa, che finora si sono mossi su questi temi con puntualità e competenza. La difesa del contratto di lavoro è un imperativo preciso, così come dovremo impegnarci per superare la contraddizione che impedisce l’inserimento di giornalisti contrattualizzati nel comparto della sanità siciliana, nonostante la legge 150, recepita in Sicilia, preveda la costituzione di uffici stampa in tutta la pubblica amministrazione. Nel settore privato, in più, bisogna contrastare il ricorso a giornalisti non iscritti all’Ordine, pratica questa diffusissima negli uffici stampa legati a singoli eventi dove, per altro, c’è anche il problema della congrua remunerazione delle prestazioni professionali”.
Da subito il nuovo gruppo dirigente del GUS, in collaborazione con tutti gli iscritti, redigerà un documento-piattaforma per rilanciare tutte le problematiche e la interlocuzione con i soggetti pubblici interessati al settore ritenuto dalla legge e dalla prassi strategico per la pubblica amministrazione, specie in questa fase critica
Inoltre, l’assemblea ha votato all’unanimità un documento di solidarietà al collega Daniele Lo Porto, per 15 anni capo ufficio stampa della Provincia di Catania al quale, senza alcuna forma di preavviso, dallo scorso gennaio non è stato più rinnovato l’incarico. Di seguito il testo integrale del documento.
“Il Consiglio direttivo del GUS Sicilia (Gruppo uffici Stampa dell’Associazione siciliana della Stampa), riunito ad Enna, dichiara la propria solidarietà al professionista Daniele Lo Porto, che per quindici anni è stato capo ufficio stampa della Provincia regionale di Catania.
Dal gennaio scorso il collega è disoccupato in quanto l’Amministrazione provinciale, senza alcun preavviso e senza motivare la propria decisione, non ha voluto rinnovare l’incarico se non adducendo generiche esigenze di bilancio che appaiono pretestuose e in contraddizione con recenti atti amministrativi dello stesso Ente.
Le modalità del mancato rinnovo dell’incarico e, nei fatti, l’indisponibilità ad un confronto sindacale più volte richiesto dalla segreteria regionale, mostrano mancanza di rispetto umano, professionale e sindacale, in primo luogo per chi, per quindici anni e senza risparmio, ha messo a disposizione della Provincia di Catania la propria attività diventando una risorsa per lo stesso Ente.
Si chiede pertanto al presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, di rivedere la propria decisione, con la certezza che saprà trovare nel bilancio dell’Ente le risorse economiche per riprendere il rapporto professionale con il collega Daniele Lo Porto e garantire, in tal modo, maggiore trasparenza all’attività amministrativa e nuova efficienza all’Ufficio stampa, attualmente composto da una sola unità, costretta a sopportare carichi di lavoro assolutamente inadeguati e che danneggiato l’efficacia della informazione dell’Ente”.