Spiegate nel dettaglio tutte le accuse mosse alle persone raggiunte stamani da ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari Alberto Davico, su richiesta del Procuratore della Repubblica Aggiunto Ignazio Fonzo e del Sostituto Procuratore della Repubblica Luca Sciarretta, dipartimento reati contro la P.A. della Procura di Agrigento. Segnatamente, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di: Luigi Zicari, Pietro Vullo, Roberto Gallo Afflitto, Salvatore Troisi, Giuseppe Gallo Carrabba, Giorgio Parrino. Ha applicato gli arresti domiciliari nei confronti di: Giuseppe Gallo, Alfonso Vullo, Pasquale Farruggia, Gerlando Tuttolomondo, Emanuele Navarra. Ha applicato l’obbligo di dimora nel comune di Agrigento per: Rosario Troisi. Ed ha, infine, disposto, previo interrogatorio che si terrà oggi, la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e servizio nei confronti di: Sebastiano Di Francesco. Ha rigettato la richiesta con riguardo a Calogero Albanese. Queste le accuse contestate a tutti gli indagati: Zicari Luigi: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale con Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, indagati come al capo di imputazione n. 3) che segue, nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente DI FRANCESCO Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, compiva più atti contrari ai doveri d’ufficio ricevendo indebitamente in più occasioni somme di denaro dagli architetti VULLO Pietro e GALLO AFFLITTO Roberto, soci nella loro attività professionale dello studio tecnico associato “D.V.G.”; segnatamente, ZICARI Luigi asserviva costantemente la funzione pubblica esercitata, per denaro, agli interessi privati di VULLO Pietro e GALLO AFFLITTO Roberto, e in particolare, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori illegittimi, alcuni dei quali meglio descritti nei capi di imputazione nn. 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10) che seguono, riceveva indebitamente per sé, in più occasioni, somme di denaro di importo variabile e sino ad € 750,00 per ciascuna dazione, consegnate dal VULLO e dal GALLO AFFLITTO in corrispettivo della trattazione, da parte dello stesso ZICARI, di numerose istanze per il rilascio di concessioni e/o autorizzazioni edilizie dai predetti professionisti presentate all’U.T.C. del comune di Agrigento nell’interesse dei loro rispettivi clienti, tra le quali quelle intestate a Condello Gaetana, Carusotto Francesco, De Francisci Francesco, Sicurella Sabrina, Russo Cirillo Rosalia, Russo Cirillo Gerlando, De Michele Granet Domenico e De Michele Granet Rosa Maria, Contino Gaetano, Pitruzzella Carmelo, Zicari Fabrizio, Tuzzolino Lidia, Sicurella Massimiliano. In Agrigento, a far data almeno dal 14 luglio 2010 e sino al mese di novembre del 2010. Vullo Pietro, Gallo Afflitto Roberto: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale tra loro, concorrevano nel delitto di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio di cui al capo di imputazione n. 2) che precede, consegnando e/o promettendo a Zicari Luigi le somme di denaro in detto capo di imputazione meglio specificate, in corrispettivo dell’adozione da parte del medesimo Zicari degli atti amministrativi e istruttori illegittimi della cui trattazione quest’ultimo era stato incaricato. In Agrigento, a far data almeno dal 14 luglio 2010 e sino al mese di novembre del 2010. Di Francesco Sebastiano: per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 15, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, rilasciato a Condello Gaetana, a seguito della presentazione da parte della stessa di una istanza del 25 maggio 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 31145, con la quale si richiedeva la variante alla concessione edilizia n. 139/09 per la realizzazione di un piano interrato destinato a garage in un edificio da costruire (e i cui lavori non erano ancora iniziati) in contrada Maschera-Cannatello di Agrigento e ricadente nella sottozona G5.3 del vigente P.R.G., il permesso di costruire n. 86 del 12 luglio 2010 palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciato, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di opere, oggetto di variante da qualificarsi “essenziale” in quanto costituite da un piano interrato di consistente superficie e volume pari a 2.192,25 mc, nella sottozona G5.3 del vigente P.R.G. dove era necessaria la previa redazione di un Piano Quadro di Mitigazione (che dovrà essere adottato dal Consiglio Comunale e dovrà essere approvato dalla Soprintendenza Bb.Cc.Aa. di Agrigento) e dove non era consentita l’edificazione delle aree libere, e dunque di opere incompatibili con le disposizioni di cui alla sottozona G5.3 e non conformi con le previsioni del vigente P.R.G.; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Condello Gaetana e agli architetti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 12 luglio 2010; per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, determinato il rilascio a Carusotto Francesco, a seguito della presentazione da parte dello stesso di una istanza del 6 aprile 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 19317, con la quale si richiedeva il rilascio di un permesso di costruire per la realizzazione di tre villette unifamiliari di civile abitazione in contrada Carbonara -Vassallo di Agrigento e ricadente nella sottozona E2 – zone agricole con vincolo di conservazione delle coltivazioni pregiate del vigente P.R.G., di un permesso di costruire palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto da rilasciare, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di opere, quali tre villette unifamiliari di civile abitazione, nella sottozona E2 – zone agricole con vincolo di conservazione delle coltivazioni pregiate del vigente P.R.G., con destinazione d’uso residenziale incompatibile con le finalità di tutela dell’integrità naturale ed ambientale tipiche delle zone territoriali omogenee “E” – Verde Agricolo, e dunque di opere non conformi con le previsioni del vigente P.R.G.; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Carusotto Francesco e agli architetti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 6 settembre 2010; per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, determinato il rilascio a De Francisci Francesco, a seguito della presentazione da parte dello stesso di una istanza del 08 luglio 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 39527, con la quale si richiedeva il rilascio di un permesso di costruire per la realizzazione di un fabbricato pluriplano di civile abitazione in via Eraclito di Agrigento e ricadente nella z.t.o. “C” – “Espansione residenziale”– sottozona C1 e C2 del vigente P.R.G., di un permesso di costruire palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto da rilasciare, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario ZICARI Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di una nuova costruzione non conforme alle previsioni del Piano Particolareggiato XI, in considerazione del maggiore volume ammesso, di 220 mc, oltre quello di previsione, pari a 1650 mc, quest’ultimo comunque non assentibile attesa l’inefficacia, per decorso del tempo (10 anni), del predetto piano esecutivo, che è stato approvato con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 310 del 26 Febbraio 1990; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a De Francisci Francesco e agli architetti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 21 ottobre 2010; per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 15, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, rilasciato a Sicurella Sabrina, a seguito della presentazione da parte della stessa di una istanza del 29 giugno 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 37640, con la quale si richiedeva la variante alla concessione edilizia n. 113/09 per la realizzazione di un fabbricato di civile abitazione da costruire (e i cui lavori non erano ancora iniziati) in contrada c.da Guardia – San Leone di Agrigento e ricadente nella z.t.o. G, sottozona G2 – Parco Territoriale del vigente P.R.G., il permesso di costruire n. 127 del 29 ottobre 2010 palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciato, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di opere, oggetto di variante da qualificarsi “essenziale” in quanto totalmente differenti dal punto di vista planovolumetrico rispetto alle opere già assentite, nella sottozona G2 – Parco Territoriale del vigente P.R.G. dove era necessaria la previa redazione di un “Piano Quadro” unitario di iniziativa pubblica (non ancora adottato) e dove non era consentita l’edificazione delle aree libere, e dunque di opere incompatibili con le disposizioni di cui alla sottozona G2 – Parco Territoriale e non conformi con le previsioni del vigente P.R.G.; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Sicurella Sabrina e agli architetti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 29 ottobre 2010; per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 15, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, rilasciato a Russo Cirillo Rosalia, a seguito della presentazione da parte della stessa di una istanza del 5 agosto 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 44647, con la quale si richiedeva la variante alla concessione edilizia n. 158/09 per la riduzione da nr. 5 a nr. 4 fabbricati da costruire (e i cui lavori non erano ancora iniziati) in contrada Cannatello di Agrigento e ricadente nella z.t.o. “C”, sottozona “C4” – casa unifamiliare con orto – del comparto 5.4. del vigente P.R.G., il permesso di costruire n. 106 del 14 settembre 2010 palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciato, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di opere, oggetto di variante da qualificarsi “essenziale” in quanto costituite dalla costruzione di nr. 4 anziché nr. 5 palazzine, con conseguente modifica dei parametri planovolumetrici (diversa dislocazione degli edifici, diversità degli indici urbanistici, differente volumetria), nella z.t.o. “C”, sottozona “C4” – casa unifamiliare con orto – del comparto 5.4. del vigente P.R.G, per la cui attuazione è prescritto che prima del rilascio di qualunque autorizzazione a lottizzare, venga effettuata una verifica di natura quantitativa della volumetria disponibile in base all’indice di densità territoriale di 0,20 mc./mq. tenendo conto delle volumetrie già realizzate. La verifica dovrà essere estesa cumulativamente all’insieme dei comparti di zona C4 così come enucleati nell’elaborato denominato tav. P.1.3 in scala 1:10.000, escludendo da tale verifica la viabilità di piano. La densità territoriale applicabile nei singoli comparti sarà quella risultante dalla verifica, e sarà pari alla cubatura residua rispetto all’indice di densità territoriale di 0,20 mc./mq; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Russo Cirillo Rosalia e agli architetti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 14 settembre 2010; per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 15, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, rilasciato a Russo Cirillo Gerlando, a seguito della presentazione da parte dello stesso di una istanza del 12 gennaio 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 1553, con la quale si richiedeva la variante alla concessione edilizia n. 16/05 per il cambio di destinazione d’uso ed opere di ampliamento di un immobile ubicato in località Villaggio Mosé – Via degli Angeli di Agrigento e ricadente, in maggioranza all’interno della z.t.o. F – sottozona F2, ed in minima parte nella z.t.o G – sottozona G4 del vigente P.R.G., una autorizzazione edilizia priva di numero e data palesemente illegittima e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciata, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di opere, oggetto di variante da qualificarsi “essenziale” in quanto comportanti modifiche della sagoma dell’edificio e aumento delle superfici e in quanto relative ad interventi assentiti con concessione edilizia n. 16/05 decaduta ope legis ex art. 15 del D.P.R. n. 380/2001, in maggioranza all’interno della z.t.o. F – sottozona F2 del vigente P.R.G., zona preordinata all’esproprio, dove era necessaria ex art. 28 comma 4° delle Norme Tecniche d’Attuazione la previa predisposizione di uno studio esteso all’intera area soggetta ad esproprio, nel quale dovrà essere verificata, in concomitanza delle eventuali richieste dei privati, la possibilità di consentire la localizzazione delle unità funzionali di attrezzature previste dal P.R.G., destinati alle zone F1, F2, G3 e parcheggi, per l’attuazione dei medesimi interventi nel rispetto degli standard di cui al D.I. n. 1444/68, e dunque di opere incompatibili con le disposizioni di cui alla sottozona G5.3 e non conformi con le previsioni del vigente P.R.G.; in luogo, comunque ed eventualmente, del necessario permesso di costruire; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Russo Cirillo Gerlando e agli architetti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 19 ottobre 2010; per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 15, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, rilasciato a De Michele Granet Domenico e De Michele Granet Rosa Maria, a seguito della presentazione da parte degli stessi di una istanza del 4 giugno 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 32929, con la quale si richiedeva la variante alla concessione edilizia n. 182/08 per la realizzazione di nr. 8 villette unifamiliari da costruire (e i cui lavori non erano ancora iniziati) in contrada Guardia – San Leone di Agrigento e ricadenti, in maggioranza all’interno della z.t.o. G2, ed in minima parte su un’area (di previsione) a parcheggio pubblico preordinata all’esproprio del vigente P.R.G., il permesso di costruire n. 107 del 14 settembre 2010 palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciato, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di opere, oggetto di variante da qualificarsi “essenziale” in quanto costituite dalla trasformazione del piano concepito come interrato a piano seminterrato con nuova ridistribuzione delle quote del terreno circostante, da un incremento di aperture finestrate in esso ospitate e dalla ridefinizione degli spazi esterni pertinenti il nuovo piano seminterrato con collocazione di pergole, e in quanto relative ad interventi assentiti con concessione edilizia n. 182/08 decaduta ope legis ex art. 15 del D.P.R. n. 380/2001, da edificare: in maggioranza all’interno della nella sottozona G2 – Parco Territoriale del vigente P.R.G. dove era necessaria la previa redazione di un “Piano Quadro” unitario di iniziativa pubblica (non ancora adottato) e dove non era consentita l’edificazione delle aree libere, e dunque di opere incompatibili con le disposizioni di cui alla sottozona G2 – Parco Territoriale e non conformi con le previsioni del vigente P.R.G.; in minima parte su un’area (di previsione) a parcheggio pubblico preordinata all’esproprio; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a De Michele Granet Domenico e De Michele Granet Rosa Maria e agli architetti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 14 settembre 2010; Zicari Luigi: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale con Vullo Pietro, Gallo Afflitto Roberto e Tuttolomondo Gerlando, indagati come al capo di imputazione n. 12) che segue, nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente Di Francesco Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, compiva più atti contrari ai doveri d’ufficio ricevendo indebitamente in una occasione la somma di denaro pari ad € 150,00 da Tuttolomondo Gerlando; segnatamente, Zicari Luigi asserviva costantemente la funzione pubblica esercitata, per denaro, agli interessi privati degli architetti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, soci nella loro attività professionale dello studio tecnico associato “D.V.G.”, e in particolare, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori palesemente illegittimi, alcuni dei quali meglio descritti nel capo di imputazione n. 13) che segue, riceveva indebitamente per sé, in una occasione, la somma di denaro pari ad € 150,00 materialmente consegnata dall’imprenditore Tuttolomondo Gerlando in funzione della trattazione, da parte del medesimo Zicari, della pratica edilizia intestata a Tuttolomondo Franco e Tuttolomondo Calogera, figli di Tuttolomondo Gerlando, e presentata all’U.T.C. del comune di Agrigento dai progettisti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto. In Agrigento, il 08 ottobre 2010. Vullo Pietro, Gallo Afflitto Roberto, Tuttolomondo Gerlando: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale tra loro, concorrevano nel delitto di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio di cui al capo di imputazione n. 11) che precede, consegnando e/o promettendo a Zicari Luigi le somme di denaro in detto capo di imputazione meglio specificate, in corrispettivo dell’adozione da parte del medesimo Zicari degli atti amministrativi e istruttori illegittimi della cui trattazione quest’ultimo era stato incaricato. In Agrigento, il 08 ottobre 2010. Di Francesco Sebastiano: per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 15, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, degli artt. 1, 2 e 3 della Legge Regionale n. 6/2010 (c.d. “Piano Casa”), del Decreto Assessore Infrastrutture del 7 luglio 2010, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, rilasciato a Tuttolomondo Franco e Tuttolomondo Calogera, a seguito della presentazione da parte degli stessi di una istanza del 08 luglio 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 39433, con la quale si richiedeva la variante alla concessione edilizia n. 215/09 per la realizzazione di lavori di demolizione di un vecchio rudere denominato corpo B e costruzione, in luogo di esso, di tre fabbricati ad uso residenziale ubicati in c.da Carbonara Vassallo di Agrigento e ricadente nella zona B” del D.P.R.S. 91/91, sottozona omogenea “G3” – Verde pubblico attrezzato spazio del vigente P.R.G., il permesso di costruire n. 118 del 22 settembre 2010 palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciato, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di lavori di demolizione di un vecchio rudere denominato corpo B e costruzione, in luogo di esso, di tre fabbricati ad uso residenziale con un bonus volumetrico del 35% ex Legge Regionale n. 6/2010 (c.d. “Piano Casa”) e su una diversa area di sedime, opere in realtà non assentibili, sia per l’assenza, nell’istanza di variante, di apposita relazione tecnica di dettaglio circa le tecniche di bioedilizia, sia per la mancanza del presupposto del rinnovamento del patrimonio esistente, a cui non è possibile ricondurre il vecchio rudere esistente nel terreno di proprietà dei richiedenti; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Tuttolomondo Franco, Tuttolomondo Calogera, Tuttolomondo Gerlando e agli architetti Vullo Pietro e Gallo Afflitto Roberto, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 22 settembre 2010. Zicari Luigi: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale con Troisi Salvatore e Gallo Carrabba Giuseppe, indagati come al capo di imputazione n. 15) che segue, nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente Di Francesco Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, compiva più atti contrari ai doveri d’ufficio ricevendo indebitamente in più occasioni somme di denaro dagli architetti Troisi Salvatore e Gallo Carrabba Giuseppe, soci di fatto nella loro attività professionale; segnatamente, Zicari Luigi asserviva costantemente la funzione pubblica esercitata, per denaro, agli interessi privati di TROISI Salvatore e Gallo Carrabba Giuseppe, e in particolare, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori illegittimi, alcuni dei quali meglio descritti nei capi di imputazione nn. 16) e 17) che seguono, riceveva indebitamente per sé, in più occasioni, somme di denaro di importo variabile e sino ad € 350,00 per ciascuna dazione, consegnate dal TROISI e dal GALLO CARRABBA in corrispettivo della trattazione, da parte dello stesso ZICARI, di numerose istanze per il rilascio di concessioni e/o autorizzazioni edilizie dai predetti professionisti presentate all’U.T.C. del comune di Agrigento nell’interesse dei loro rispettivi clienti, tra le quali quelle intestate a Martelli Alfonso, Pisano Emanuele, Dispensa Giuseppa, Montante Angelina, La Porta Alfonso, Bosco Antonino, Terrasi Giuseppe, Civiltà Angela, Zambuto Franca, Sciarrotta Maria, Mossuto Calogero, Gelo Tommasina, Infantino Pasquale. In Agrigento, a far data almeno dal 10 giugno 2010 e sino al 16 novembre 2010. Troisi Salvatore, Gallo Carrabba Giuseppe: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale tra loro, concorrevano nel delitto di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio di cui al capo di imputazione n. 14) che precede, consegnando e/o promettendo a Zicari Luigi le somme di denaro in detto capo di imputazione meglio specificate, in corrispettivo dell’adozione da parte del medesimo Zicari degli atti amministrativi e istruttori illegittimi della cui trattazione quest’ultimo era stato incaricato. In Agrigento, a far data almeno dal 10 giugno 2010 e sino al 16 novembre 2010. Di Francesco Sebastiano: per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990, degli artt. 4, 12, 13, 20, 27, 36, 44 del D.P.R. n. 380/2001, dell’art. 5 della Legge Regionale n. 37/85, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, rilasciato a Martelli Alfonso, a seguito della presentazione da parte dello stesso di una istanza del 27 maggio 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 31809 con la quale si richiedeva il rilascio del permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell’art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 per un manufatto adibito a locale tecnologico e lavanderia di mq. 14,00 ubicato in c.da Guardia – San Leone di Agrigento, l’autorizzazione edilizia n. 228 del 22 giugno 2010 palesemente illegittima e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciata, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il preliminare parere igienico sanitario da parte dell’ufficiale sanitario; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell’art. 36 del D.P.R. n. 380/2001; per un manufatto abusivo ricadente nella sottozona C2 del vigente P.R.G., adibito a locale tecnologico e lavanderia, della superficie complessiva di 14 m², quale pertinenza di un fabbricato per civile abitazione per il quale era stata rilasciata la concessione edilizia in condono edilizio ex lege 47/85, realizzato sul confine di proprietà, e in particolare a ridosso di due muri di recinzione del lotto di proprietà, in violazione degli artt. 11 e 29 delle Norme Tecniche d’Attuazione del vigente P.R.G., le quali dispongono che la distanza minima di una costruzione dal confine di proprietà non può essere inferiore a 5,00 ml; in luogo, comunque ed eventualmente, del necessario permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell’art. 36 del D.P.R. n. 380/2001; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Martelli Alfonso e agli architetti Troisi Salvatore e Gallo Carrabba Giuseppe, ed altresì arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 22 giugno 2010; per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 16, 20, 22, 23, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, dell’art. 5 della Legge Regionale n. 37/85, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, rilasciato a Pisano Emanuele, a seguito della presentazione da parte dello stesso di una istanza dell’8 novembre 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 63090 con la quale si richiedeva il rilascio di una autorizzazione edilizia, ex articolo 5 della Legge Regionale n. 37/85, per la realizzazione di due balconi e la ristrutturazione di un appartamento ubicato in via Pezzino di Agrigento, ricadente nella sottozona B2.3 del vigente P.R.G., una autorizzazione edilizia priva di numero e data palesemente illegittima e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciata, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; senza richiedere ed acquisire il preliminare parere igienico sanitario da parte dell’ufficiale sanitario; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di opere, quali due balconi aggettanti posti rispettivamente sui prospetti sud e nord dall’appartamento e aventi dimensioni pari a 9,50 x 1,40 m e 9,00 x 1,40 m, che, comportando tra l’altro la modifica dei prospetti e l’aumento della superficie utile, non potevano essere assentite mediante semplice autorizzazione edilizia a titolo gratuito, ma necessitavano di un permesso di costruire o quanto meno di una denuncia di inizio attività di cui agli artt. 10 coma 1° lett. c) e 22 comma 3° del D.P.R. n. 380/2001, con conseguente corresponsione, da parte del richiedente, degli oneri concessori limitatamente al contributo commisurato al costo di costruzione; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Pisano Emanuele e agli architetti Troisi Salvatore e Gallo Carrabba Giuseppe, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 19 novembre 2010. Zicari Luigi: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale con Troisi Salvatore, Gallo Carrabba Giuseppe e Vullo Alfonso, indagati come al capo di imputazione n. 19) che segue, nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente Di Francesco Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, compiva più atti contrari ai doveri d’ufficio ricevendo indebitamente in una occasione una imprecisata somma di denaro da Vullo Alfonso; segnatamente, Zicari Luigi asserviva costantemente la funzione pubblica esercitata, per denaro, agli interessi privati degli architetti Troisi Salvatore e Gallo Carrabba Giuseppe, soci di fatto nella loro attività professionale, e in particolare, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori palesemente illegittimi, alcuni dei quali meglio descritti nel capo di imputazione n. 20) che segue, riceveva indebitamente per sé, in una occasione, una imprecisata somma di denaro materialmente consegnata da VULLO Alfonso in corrispettivo della trattazione, da parte dello stesso Zicari, della pratica edilizia intestata a Casula Gaetanina, madre di Vullo Alfonso, e presentata all’U.T.C. del comune di Agrigento dai progettisti Troisi Salvatore e Gallo Carrabba Giuseppe. In Agrigento, il 27 agosto 2010. Troisi Salvatore, Gallo Carrabba Giuseppe, Vullo Alfonso: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale tra loro, concorrevano nel delitto di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio di cui al capo di imputazione n. 18) che precede, consegnando e/o promettendo a Zicari Luigi le somme di denaro in detto capo di imputazione meglio specificate, in corrispettivo dell’adozione da parte del medesimo Zicari degli atti amministrativi e istruttori illegittimi della cui trattazione quest’ultimo era stato incaricato. In Agrigento, il 27 agosto 2010. Di Francesco Sebastiano: per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, dell’art. 5 della Legge Regionale n. 37/85, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, rilasciato a Casula Gaetanina, a seguito della presentazione da parte della stessa di una istanza del 19 agosto 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 46512 con la quale si richiedeva il rilascio di un’autorizzazione edilizia, ex articolo 5 della Legge Regionale n. 37/85, per la realizzazione di lavori di manutenzione straordinaria da effettuare su un fabbricato ubicato in Viale Leonardo Sciascia di Agrigento, l’autorizzazione edilizia n. 325 del 27 agosto 2010 palesemente illegittima e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciata, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; senza richiedere ed acquisire il preliminare parere igienico sanitario da parte dell’ufficiale sanitario; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di opere di ristrutturazione edilizia, quali la costruzione di una copertura a falde, la demolizione della scala ubicata al piano terra, il rifacimento dei prospetti, la costruzione di una passerella larga 2,00 m. in ferro scatolare sul lato est, la realizzazione di una tettoia ai sensi dell’art. 20 della l.r. 4/2003, l’allargamento della porta di ingresso da 1,30 a 2,50 m., che non potevano essere assentite mediante semplice autorizzazione edilizia a titolo gratuito, ma necessitavano di un permesso di costruire, con conseguente corresponsione, da parte della richiedente, degli oneri concessori limitatamente al contributo commisurato al costo di costruzione; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Casula Gaetanina, al di lei figlio VULLO Alfonso e agli architetti Troisi Salvatore e Gallo Carrabba Giuseppe, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, il 27 agosto 2010. Zicari Luigi: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale con GALLO Giuseppe, indagato come al capo di imputazione n. 22) che segue, nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente Di Francesco Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, compiva più atti contrari ai doveri d’ufficio ricevendo indebitamente in più occasioni somme di denaro dal geometra Gallo Giuseppe; segnatamente, Zicari Luigi asserviva costantemente la funzione pubblica esercitata, per denaro, agli interessi privati di Gallo Giuseppe, e in particolare, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori, riceveva indebitamente per sé, in più occasioni, somme di denaro di importo variabile consegnate dal Gallo in corrispettivo della trattazione, da parte dello stesso Zicari, di numerose istanze per il rilascio di concessioni e/o autorizzazioni edilizie dal predetto professionista presentate all’U.T.C. del comune di Agrigento nell’interesse dei suoi clienti, tra le quali quelle intestate a Pontei Giancarlo, Marino Angela, Fasone Antonio, D’Aleo Francesca. In Agrigento, a far data almeno dal 5 luglio 2010 e sino al 7 ottobre 2010. Gallo Giuseppe: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, concorreva nel delitto di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio di cui al capo di imputazione n. 21) che precede, consegnando e/o promettendo a Zicari Luigi le somme di denaro in detto capo di imputazione meglio specificate, in corrispettivo dell’adozione da parte del medesimo Zicari degli atti amministrativi e istruttori illegittimi della cui trattazione quest’ultimo era stato incaricato. In Agrigento, a far data almeno dal 5 luglio 2010 e sino al 7 ottobre 2010. Zicari Luigi: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale con PARRINO Giorgio, indagato come al capo di imputazione n. 24) che segue, nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente Di Francesco Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, compiva più atti contrari ai doveri d’ufficio ricevendo indebitamente in più occasioni somme di denaro dall’architetto Parrino Giorgio; segnatamente, Zicari Luigi asserviva costantemente la funzione pubblica esercitata, per denaro, agli interessi privati di Parrino Giorgio, e in particolare, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori illegittimi, alcuni dei quali meglio descritti nei capi di imputazione nn. 25) e 26) che seguono, riceveva indebitamente per sé, in più occasioni, somme di denaro di importo variabile e sino ad € 300,00 per ciascuna dazione, consegnate dal Parrino in corrispettivo della trattazione, da parte dello stesso Zicari, di numerose istanze per il rilascio di concessioni e/o autorizzazioni edilizie dal predetto professionista presentate all’U.T.C. del comune di Agrigento nell’interesse dei suoi clienti, tra le quali quelle intestate a Sciumè Giuseppe, Valenti Francesca, Airò Domenica, Grassadonio Domenico, Alaimo Domenico, Morgante Anna. In Agrigento, a far data almeno dal 13 luglio 2010 e sino al 16 novembre 2010. Parrino Giorgio: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, concorreva nel delitto di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio di cui al capo di imputazione n. 23) che precede, consegnando e/o promettendo a ZICARI Luigi le somme di denaro in detto capo di imputazione meglio specificate, in corrispettivo dell’adozione da parte del medesimo Zicari degli atti amministrativi e istruttori illegittimi della cui trattazione quest’ultimo era stato incaricato. In Agrigento, a far data almeno dal 13 luglio 2010 e sino al 16 novembre 2010. Di Francesco Sebastiano: per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, determinato il rilascio a Valenti Francesca Rosa, a seguito della presentazione da parte della stessa di una istanza del 23 settembre 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 53400 con la quale si richiedeva il rilascio di un permesso di costruire per lavori di demolizione e successiva ricostruzione di un fabbricato per civile abitazione ubicato in c.da San Pietro Marinaro di Agrigento e ricadente nella z.t.o. E, sottozona E1 – zone agricole per la conduzione del fondo – del vigente P.R.G., di un permesso di costruire palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto da rilasciare, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione, su un sito diverso da quello su cui insisteva il fabbricato da demolire, di opere, quali un piano interrato da adibire a parcheggio, un piano terra di civile abitazione con antistante una veranda in c.a. e un primo piano di civile abitazione, il tutto per un volume urbanistico di 376,56 m³, che, comportando tra l’altro modifiche della sagoma e del volume del fabbricato preesistente, andavano correttamente qualificate quali “nuova costruzione” ex art. 3, lettera e) del D.P.R. n. 380/2001, soggette al rispetto dell’indice fondiario massimo di 0,03 m3/m2 e dunque con volume edilizio massimo ammissibile per civile abitazione pari a 149,40 m3; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Valenti Francesca Rosa e all’architetto PARRINO Giorgio, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, l’11 ottobre 2010. per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, del piano regolatore generale del comune di Agrigento approvato con il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale all’Urbanistica dell’A.R.T.A. n. 1106 del 28 ottobre 2009 e del relativo regolamento edilizio comunale, degli standards urbanistici fissati dal D.M. n. 1444 del 1968, determinato il rilascio ad Airò Domenica, a seguito della presentazione da parte della stessa di una istanza del 29 settembre 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 54711 con la quale si richiedeva il rilascio di un permesso di costruire per la realizzazione di un fabbricato bifamiliare da adibire a civile abitazione, ad un unico piano f.t. senza cantinato, ubicato in c.da Cannatello di Agrigento e ricadente nella sottozona G5.3 del vigente P.R.G., di un permesso di costruire palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto da rilasciare, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; per la realizzazione di un fabbricato nella sottozona G5.3 del vigente P.R.G. dove era necessaria la previa redazione di un Piano Quadro di Mitigazione (che dovrà essere adottato dal Consiglio Comunale e dovrà essere approvato dalla Soprintendenza Bb.Cc.Aa. di Agrigento) e dove non era consentita l’edificazione delle aree libere; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale ad Airò Domenica e all’architetto Parrino Giorgio, e arrecando un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, l’11 ottobre 2010. Zicari Luigi, “Peppe” allo stato non meglio identificato: perché, in concorso morale e materiale tra loro, Zicari Luigi nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente Di Francesco Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, tale “Peppe” allo stato non meglio identificato quale corruttore, commettevano un fatto di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio; segnatamente, ZICARI Luigi, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori, riceveva indebitamente per sé, in una occasione, una imprecisata somma di denaro consegnata da tale “Peppe” allo stato non meglio identificato in funzione della trattazione, da parte del medesimo Zicari, di alcune pratiche edilizie. In Agrigento, il 23 settembre 2010. Zicari Luigi: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale con Farruggia Pasquale, indagato come al capo di imputazione n. 29) che segue, nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente Di Francesco Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, compiva più atti contrari ai doveri d’ufficio ricevendo indebitamente in più occasioni somme di denaro dall’imprenditore Farruggia Pasquale; segnatamente, ZICARI Luigi asserviva costantemente la funzione pubblica esercitata, per denaro, agli interessi privati di Farruggia Pasquale, e in particolare, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori illegittimi, alcuni dei quali meglio descritti nei capi di imputazione nn. 30) e 31) che seguono, riceveva indebitamente per sé, in più occasioni, somme di denaro di importo variabile e sino ad € 300,00 per ciascuna dazione, consegnate dal Farruggia in corrispettivo della trattazione, da parte dello stesso Zicari, di numerose istanze per il rilascio di concessioni e/o autorizzazioni edilizie di interesse per il Farruggia e da questi presentate all’U.T.C. del comune di Agrigento, tra le quali quelle intestate a Mangione Innocenzo e Lo Pilato Giovanna. In Agrigento, a far data almeno dal 13 agosto 2010 e sino al 01 dicembre 2010. Farruggia Pasquale: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, concorreva nel delitto di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio di cui al capo di imputazione n. 28) che precede, consegnando e/o promettendo a ZICARI Luigi le somme di denaro in detto capo di imputazione meglio specificate, in corrispettivo dell’adozione da parte del medesimo Zicari degli atti amministrativi e istruttori illegittimi della cui trattazione quest’ultimo era stato incaricato. In Agrigento, a far data almeno dal 13 agosto 2010 e sino al 01 dicembre 2010. Di Francesco Sebastiano: per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, rilasciato a Mangione Innocenzo, a seguito della presentazione da parte dello stesso di una istanza del 2 marzo 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 12957 con la quale si richiedeva il rilascio di un permesso di costruire per la realizzazione di un fabbricato da adibire a civile abitazione in via Pola – Giardina Gallotti di Agrigento, il permesso di costruire n. 136 del 01 dicembre 2010 palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto rilasciato, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: senza richiedere ed acquisire il parere obbligatorio della commissione edilizia comunale regolarmente nominata dal Sindaco; in assenza di una adeguata istruttoria diretta ad accertare la ricorrenza delle condizioni richieste per il rilascio del permesso di costruire; con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Mangione Innocenzo e all’imprenditore Farruggia Pasquale, e arrecando un danno ingiusto al comune di Agrigento. In Agrigento, il 01 dicembre 2010; per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, determinato il rilascio a Lo Pilato Giovanna, a seguito della presentazione da parte della stessa di una istanza del 15 luglio 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 40916 con la quale si richiedeva il rilascio di un permesso di costruire per la realizzazione di un fabbricato da adibire a civile abitazione in via Pola – Giardina Gallotti di Agrigento, di un permesso di costruire palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto da rilasciare, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Lo Pilato Giovanna e all’imprenditore Farruggia Pasquale, e arrecando un danno ingiusto al comune di Agrigento. In Agrigento, il 25 agosto 2010. Zicari Luigi: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso morale e materiale con NAVARRA Emanuele, indagato come al capo di imputazione n. 33) che segue, nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente Di Francesco Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, compiva più atti contrari ai doveri d’ufficio ricevendo indebitamente in più occasioni somme di denaro dall’imprenditore Navarra Emanuele; segnatamente, Zicari Luigi asserviva costantemente la funzione pubblica esercitata, per denaro, agli interessi privati di Navarra Emanuele, e in particolare, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori illegittimi, alcuni dei quali meglio descritti nel capo di imputazione n. 34) che segue, riceveva indebitamente per sé, in più occasioni, somme di denaro di importo variabile, consegnate dal Navarra in corrispettivo della trattazione, da parte dello stesso Zicari, di numerose istanze per il rilascio di concessioni e/o autorizzazioni edilizie di interesse per il Navarra e da questi presentate all’U.T.C. del comune di Agrigento, tra le quali quelle intestate a Navarra Filippo e Navarra Maria Rosa e alla ditta “Abitare 2000” s.a.s. di Navarra Filippo. In Agrigento, a far data almeno dal 28 agosto 2010 e sino al 22 novembre 2010. Navarra Emanuele: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, concorreva nel delitto di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio di cui al capo di imputazione n. 32) che precede, consegnando e/o promettendo a Zicari Luigi le somme di denaro in detto capo di imputazione meglio specificate, in corrispettivo dell’adozione da parte del medesimo Zicari degli atti amministrativi e istruttori illegittimi della cui trattazione quest’ultimo era stato incaricato. In Agrigento, a far data almeno dal 28 agosto 2010 e sino al 22 novembre 2010. Di Francesco Sebastiano: per avere, quale Dirigente dell’U.T.C. del comune di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, abusato del suo ufficio nello svolgimento della sua funzione e in particolare per avere, agendo in violazione degli artt. 3 e 6 della Legge n. 241/1990 e dell’art. 2 della Legge Regionale Siciliana n. 17/1994, degli artt. 4, 10, 12, 13, 16, 20, 27, 44 del D.P.R. n. 380/2001, determinato il rilascio a Navarra Filippo e Navarra Maria Rosa, a seguito della presentazione da parte degli stessi di una istanza del 31 maggio 2010 assunta al protocollo generale del comune di Agrigento al numero 32025 con la quale si richiedeva il rilascio di un permesso di costruire per la realizzazione di un fabbricato da adibire a ad attività collegata al commercio ed ai servizi in via Unità d’Italia di Agrigento, di un permesso di costruire palesemente illegittimo e da considerare tamquam non esset, in quanto da rilasciare, sulla base di una non corretta e non completa scheda istruttoria redatta dal funzionario Zicari Luigi: con ciò intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a Navarra Filippo, a Navarra Maria Rosa e all’imprenditore Navarra Emanuele, e arrecando un danno ingiusto al comune di Agrigento. In Agrigento, il 23 settembre 2010. Zicari Luigi : perché, in concorso morale e materiale con Palumbo Salvatore, indagato coma al capo di imputazione n. 36) che segue, nella qualità di pubblico ufficiale funzionario specialista in attività tecniche e di progettazione cat. “D” dell’U.T.C. del comune di Agrigento, incaricato – sin dal 15.07.2008 dal Dirigente Di Francesco Sebastiano – della “Responsabilità del Servizio III (Edilizia privata e residenziale – Edilizia cimiteriale, rurale, artigianale, industriale. Sportello unico per l’edilizia. Attuazione Piano generale degli impianti pubblicitari) limitatamente all’edilizia cimiteriale, alle D.I.A., ai procedimenti per opere interne ex art. 9 L.R. 37/85 e alle tettorie ex art. 20 L.R. 4/03”, compiva un fatto di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio ricevendo indebitamente in una occasione somme di denaro dall’imprenditore Palumbo Salvatore; segnatamente, ZICARI Luigi, per compiere o avere compiuto atti amministrativi e istruttori palesemente illegittimi, riceveva indebitamente per sé, in una occasione, una somma di denaro pari ad € 1.300,00 o € 2.300,00 consegnata dall’imprenditore Palumbo Salvatore in corrispettivo della trattazione, da parte dello stesso ZICARI, di una pratica edilizia intestata a Ferrante Maria ma di interesse del Palumbo. In Agrigento, accertato nel mese di maggio del 2010. Palumbo Salvatore: perché concorreva nel delitto di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio di cui al capo di imputazione n. 35) che precede, consegnando e/o promettendo a Zicari Luigi le somme di denaro in detto capo di imputazione meglio specificate, in corrispettivo dell’adozione da parte del medesimo ZICARI degli atti amministrativi e istruttori illegittimi della cui trattazione quest’ultimo era stato incaricato. In Agrigento, accertato nel mese di maggio del 2010. Troisi Rosario, Troisi Salvatore: perché, in concorso morale e materiale tra loro e al fine di commettere il delitto di cui al capo di imputazione n. 39) che segue, Troisi Rosario, agendo in qualità di vigile appartenente alla squadra antiabusivismo del Comando di Polizia Municipale di Agrigento, e quindi pubblico ufficiale, incaricato di eseguire un controllo presso il cantiere edile nella disponibilità di Lorgio Massimo, cliente del germano architetto Troisi Salvatore, si avvaleva illegittimamente di notizie di ufficio che dovevano rimanere segrete, ed indi le rivelava, in particolare comunicando a Troisi Salvatore, il quale a sua volta informava Lorgio Massimo, l’imminente controllo da effettuare presso il predetto cantiere edile a seguito della segnalazione proveniente da un privato cittadino concernente la realizzazione di presunte opere edilizie commissionate dal predetto Lorgio Massimo. In Agrigento, nel mese di luglio del 2010. Troisi Rosario, Albanese Calogero: perché, in concorso morale e materiale tra loro e al fine di commettere il delitto di cui al capo di imputazione n. 39) che segue, in qualità di vigili appartenenti alla squadra antiabusivismo del Comando di Polizia Municipale di Agrigento, e quindi pubblici ufficiali, in esito alle operazioni di sopralluogo effettuate presso il cantiere edile nella disponibilità di Lorgio Massimo a seguito della segnalazione proveniente da un privato cittadino avente ad oggetto la realizzazione di presunte opere edilizie commissionate dal LORGIO, attestavano falsamente che non erano stati riscontrati lavori in atto e che era stata accertata l’esistenza soltanto di un muro di m.t. 4 c.a. in altezza già oggetto di precedente informativa nr. 130/2009, non facendo intenzionalmente alcuna menzione delle seguenti opere abusive realizzate sul sito: “collocazione, a circa 15 cm di profondità, di due cisterne prefabbricate coperte da tronchi di alberi secchi; costruzione, a circa 10 cm di profondità, di una piattaforma in cemento dello spessore di circa 20 cm.; realizzazione di una massicciata in cemento nascosta da uno strato di circa cm 10 di pietrisco; costruzione di un muretto in conci di tufo a vista dello spessore di circa cm 25”. In Agrigento, il 24 luglio 2010. Troisi Rosario, Albanese Calogero, Troisi Salvatore, Lorgio Massimo: perché, in concorso morale e materiale tra loro, Troisi Rosario e Albanese Calogero, in qualità di vigili appartenenti alla squadra antiabusivismo del Comando di Polizia Municipale di Agrigento, e quindi pubblici ufficiali, nello svolgimento delle loro funzioni abusavano del loro ufficio ed in particolare, in occasione del controllo operato presso il cantiere edile nella disponibilità di Lorgio Massimo – beneficiario – a seguito della segnalazione proveniente da un privato cittadino avente ad oggetto la realizzazione di presunte opere edilizie commissionate dal predetto Lorgio, in violazione degli artt. 479 c.p., 331 e 321 c.p.p. e Troisi Rosario anche in violazione dell’art. 326 c.p. e omettendo di astenersi in presenza di un interesse del germano Troisi Salvatore, anche mediante le condotte descritte nei capi di imputazione nn. 37) e 38) che precedono, omettendo altresì di redigere denuncia delle seguenti opere abusive realizzate da Lorgio Massimo sul sito: “collocazione, a circa 15 cm di profondità, di due cisterne prefabbricate coperte da tronchi di alberi secchi; costruzione, a circa 10 cm di profondità, di una piattaforma in cemento dello spessore di circa 20 cm.; realizzazione di una massicciata in cemento nascosta da uno strato di circa cm 10 di pietrisco; costruzione di un muretto in conci di tufo a vista dello spessore di circa cm 25”, ed ancora omettendo di sottoporre a sequestro preventivo le predette opere abusive, intenzionalmente procuravano un ingiusto vantaggio patrimoniale ai predetti Lorgio Massimo e Troisi Salvatore, ed arrecavano un danno ingiusto di rilevante gravità al comune di Agrigento. In Agrigento, nel mese di luglio del 2010. Con la recidiva reiterata e infraquinquennale per FARRUGGIA Pasquale. Le indagini di Polizia, particolarmente complesse ed articolate, su direttive della Procura della Repubblica di Agrigento diretta dal dr Renato Di Natale, sono state dispiegate, e tuttora proseguono, ad opera della Squadra Mobile della Questura di Agrigento – retta dal dr Alfonso Iadevaia – e della Digos – retta dal Carlo Mossuto- uffici alle dipendenze del Questore Giuseppe Bisogno.
3 thoughts on “Arresti all’Utc. Tutte le accuse”
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E’ una pagina squallida della storia di Agrigento.
Se le accuse (e le prove anche fotografiche, ambientali, ecc.) non saranno smontate un gruppo di….. malavitosi e di c#**#ni (autentica banda bassotti) per qualche mancia avrebbe violato i propri doveri d’ufficio ed avrebbe trasformato in un bancomat una slot machine l’ufficio urbanistica di Agrigento, saccheggiando eil terrirorio e violando le leggi in barba e dispregio degli altri onesti funzionatri e utenti che si attengono alle regole.
In più punti del documento emerge che per conseguire le finalità poco trasparenti si sarebbe sfuggiti alla Commissione Edilizia anche quando ciò era dovuto.
In nome di una pretesa (e pretestuosa) “accelerazione” dell’iter burocratico delle pratriche la Regione Sicilia ha cassato le Commissioni Edilizie quasi che erano queste a ritardare… ingiustificatamente le pratiche.
Il risultato è che le decizioni, anche delicate che coinvolgono interessi economici rilevanti sono rimaste nelle “mani” di pochi, isolati, burocrati non sempre impermeabili alle comprensibilissime (anche se non legittime mè giustificate) pressioni.
Attendiamo fiduciosi che la Giustizia faccia il suo corso e faccia piena luce sui fatti.
Le istituzioni amministrative prendano i doverosi provvedimenti (non sarebbe male effettuare una periodica, costante, rotazione, dei dirigenti e dei funzionari tra i vari uffici, ciò per evitare l’insana sedimentazione di interessi diretti e/o indotti).
Chi, in queste ore, come le iene e gli sciacalli cerca di azzannare le prede ritenendole già in fase di decomposizione, ergendosi (giuarda caso !) a paladino censore della legalità, farebbe bene a TACERE, eseguendo una attenta …..analisi ed esame di….. coscienza in relazione:
-ad abusi edilizi compiti da parenti di congiunti (zona B)
– o da parenti (zona A Bonamorone)
– o da amici da rappresentare (e, se del caso, da …..strattonare?) come delegati alla vendita di immobili non …. immacolati, nè più e nè meno di quelli passati al tritacarne mediatico di nemici politici ex sindaci (zona A).
Addirittura si vedono fotogrammi che testimoniano il passaggio di mazzette,mi auguro che questi signori perdano il loro posto di lavoro a vantaggio ,magari,di qualcuno più meritevole…
penso si dovrebbe indagare pure sui lavori effettuati per il consolidamento di palazzo maraventano ho come l’impressione che ………..