Le Assistenti alla Comunicazione sono le assistenti specializzate nell’accompagnamento scolastico degli studenti sordi, a cui lo Stato Italiano, nel 2000, aveva promesso un profilo professionale dedicato. Non sono interpreti della lingua dei segni perché intervengono quando lo studente non possiede ancora un registro linguistico adeguato alla sua età ed una competenza efficace nella comunicazione.
La Sicilia forse ha formato il più grande numero di Assistenti alla Comunicazione di tutte le altre Regioni italiane. Seguendo un percorso formativo particolarmente attento agli aspetti pedagogici e riabilitativi, senza mai trascurare la LIS, ma puntando sulla situazione effettuale: in Sicilia più che l’educazione bilingue si è privilegiato l’oralismo. Oggi le Assistenti alla Comunicazione sono specializzate, supporto indispensabile per il pieno sviluppo del bambino sordo e delle sue capacità, con qualsiasi scelta educativa venga posta in essere.
Purtroppo, in Sicilia come nel resto d’Italia, le assistenti alla comunicazione vivono una situazione in cui nessuno a saputo o voluto creare delle garanzie di stabilità, seppure minime e adeguate ai tempi: sono state sempre meno tutelate, sempre meno pagate, sempre meno messe in condizioni di accompagnare in modo adeguato lo studente sordo.
Il servizio non inizia mai con l’inizio della scuola, le Province spendono sempre meno per i servizi per le disabilità, le cooperative sono sempre meno sociali e sempre più simili ai caporalati, tanto che l’assistente alla comunicazione è equiparabile più che ad un educatore ad uno stagionale, non certo inserito in una graduatoria quanto in un selvaggio mondo che a volte “costringe” al volontariato non per non perdere il favore del datore di lavoro e dei genitori dell’utente come molti malignamente immaginano, ma per non essere compartecipe dei danni certi causati da un assistenza avviata con mesi di ritardo.
I volontari sono volontari, questo è pacifico, nessuno costringe davvero nessuno, ma per molti c’è la netta sensazione che non si possa dire di no. Non sarà deontologicamente corretto fare volontariato ma oltre la metà degli operatori di questo settore vivono la relazione che si instaura col proprio assistito per quello che è: una relazione di aiuto. Non si può lavorare nel sociale e non essere sensibili alle ferite che si infliggono quando viene meno un aiuto fondamentale nella vita di una persona con disabilità. Altrettanto netta è la sensazione che in fondo grazie ai volontari – di cui pochi parlano, a cui nessuna istituzione ha mai detto “grazie, state sopperendo alle nostre mancanze, ve ne siamo davvero grati” – grazie ai volontari si stiano consolidando cattive prassi all’interno delle pubbliche amministrazioni e delle cooperative sociali.
Per questo le Assistenti alla Comunicazione della Regione Sicilia hanno deciso di convocare un Congresso Regionale, all’interno del quale si costituiranno in Associazione di categoria e promuoveranno un dialogo con la Regione Sicilia volto a richiedere il riconoscimento formale di questa figura, degli anni di esperienza acquisiti e delle competenze maturate.
L’idea è nata all’interno del gruppo “Assistenti alla Comunicazione LIS”, attivo da mesi su Facebook, da alcune assistenti alla comunicazione della Regione Sicilia. E’ stato creato il gruppo “Assistenti alla Comunicazione Sicilia” che in soli due giorni ha avuto numerosi contatti, adesioni e attestazioni di solidarietà. L’obiettivo è quello di coinvolgere Assistenti delle 9 Province siciliane e indire il Congresso Regionale al più presto. Sindacati e giornalisti hanno già espresso la volontà di seguire l’iniziativa e dare tutto l’appoggio che merita.
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