SARAJEVO – Mevlid Jašarević (Beta), ferito e arrestato venerdì, dopo aver sparato contro l’edificio che ospita l’ambasciata americana e aver ferito un ufficiale della sicurezza, è un musulmano (bosniaco) della regione sud-occidentale della Serbia appartenente al movimento radicale islamico wahhabita.
Dopo l’arresto del presunto terrorista, le autorità di Sarajevo hanno annunciato che altre due persone sono state arrestate, con l’accusa di essere coinvolte con l’attentato.
Il ventitreenne , domenica è stato interrogato nel suo letto d’ospedale, e secondo i media locali bosniaci ” ha chiesto di sua madre, e delle condizioni del poliziotto che ha ferito”.
Le indagini, condotte dalle autorità bosniache, secondo fonti non ufficiali, vedrebbero la partecipazione anche di investigatori dell’ FBI.
Secondo indiscrezioni, pare che il giovane Jašarević abbia trascorso “del tempo nel villaggio di Gornja Maoča (in Bosnia) e a Vienna”. Il paese è sede della comunità islamica salafita, il cui leader Nusret Imamovic ha condannato l’attacco.
Secondo precedenti informazioni provenienti dalla comunità islamica bosniaca, dichiarazioni le reclute del movimento Wehhabi verrebbero formate ed istruite a Vienna, lontano dai Balcani.
Per meglio comprendere cosa sta oggi accadendo nei Balcani, e come il terrorismo islamico rappresenti una minaccia per l’Europa, un’ottima giuda, è rappresentata dal libro “Madrasse”, di Antonio Evangelista, che narra di come i giovani terroristi vengono reclutati e formati da alcune scuole coraniche.
Gli avvocati di Jašarević, avrebbero già chiesto una valutazione medica sullo stato di salute mentale del loro assistito, dichiarando che il giovane necessiterebbe di aiuto psichiatrico.
…un lampo di luce…nell’oscurità dei media…..