Agrigento – Transeat i gargarismi per provare che il mare di San Leone è pulito. Transeat anche gli insulti e le provocazioni delle quali il consigliere Giuseppe Arnone è capace. Lasciamo perdere anche le minacce e i tentativi di estorsione, già denunciati all’Autorità Giudiziaria, ma che un avvocato che “è una delle professionalità più esperienti e con più significativo curriculum in ordine a processi penali, con costituzione di parte civile e richieste risarcitorie” – come lui stesso si definisce – tenti di manipolare notizie provando a far sì che non siano rese di pubblico dominio, questo proprio non lo si può più accettare.
Giorno 29 settembre, l’avvocato Arnone inviava agli organi stampa una nota con la quale chiedeva che si volesse evitare di dare notizie in merito ad una vicenda accaduta nel suo studio, esortando “alla correttezza ed alla serenità da parte di tutti, soprattutto quando eventuali strumentalizzazioni possono recare danno a persone private e sopratutto a soggetti minori.”
Scrive Arnone: “Totalmente diversa è la questione che riguarda alcuni miei clienti che ritengo di proteggere con il massimo di riservatezza anche in relazione al fatto che la vicenda coinvolge interessi di soggetti minori. Trattasi di una vicenda delicata sorta all’interno del mio studio professionale nei giorni scorsi e che ha attirato, per quanto che mi si dice, attenzioni improprie che vanno invece respinte appunto in nome del diritto alla privacy di persone estranee all’agone politico.”
Una nota che lasciava presagire qualcosa di ben diverso da un fatto di cronaca, considerato come la nota si chiudeva con un invito a rispettare la privacy dei comuni cittadini e che quanto accaduto era fuori dalla sfera pubblica e politica e fuori doveva rimanere.
Ed effettivamente non di aspetti politici si tratta, visto che la vicenda può essere a pieno titolo ascritta a mero fatto di cronaca.
Arnone, secondo quanto dichiarato dalla Sig.ra Maria Grazia Di Marco e riportato da Grandangolo – il cui Direttore Franco Castaldo ha già anticipato pubblicherà la denuncia presentata dalla stessa contro Arnone – avrebbe invitato la signora sua cliente, presso il proprio studio legale, per discutere di una vicenda legata alla compravendita di una villetta.
Nel corso dell’incontro, la Di Marco si sarebbe rifiutata di firmare una procura che l’Arnone le sottoponeva, essendo venuta meno la fiducia nell’avvocato, a tal punto da aver successivamente dichiarato ai carabinieri di aver avuto l’impressione che l’avvocato Arnone stesse facendo gli interessi della controparte.
Da lì, sarebbe scaturita la lite e la presunta aggressione subita dalla Di Marco, che nel denunciare Arnone avrebbe dichiarato a verbale: “L’avvocato Arnone prima mi ha strattonato prendendomi per un braccio nel tentativo di farmi firmare una procura che non volevo fare, poi mi ha preso a schiaffi ed inoltre ho evitato una testata parandomi con il braccio”.
Una storia già ascrivibile alla cronaca, considerato il fatto che alla signora i medici dell’ospedale hanno certificato lesioni guaribili in 5 giorni, alla quale si sono aggiunti ulteriori particolari, che non possono certamente essere considerati aspetti di “privacy” come l’avvocato Arnone sostiene, visto che a seguito dell’accaduto, la signora prima di recarsi in ospedale ha avvisato i familiari e, resasi conto che il figlio ventunenne (non si tratta di minore) aveva deciso di affrontare l’avvocato, ha chiamato i carabinieri implorandoli di intervenire, affinchè il figlio non commettesse sciocchezze.
I carabinieri, giunti nei pressi dello studio di Arnone prima del ragazzo, ne hanno atteso l’arrivo.
Dopo averlo bloccato, hanno proceduto alla perquisizione dello scooter con il quale il giovane era arrivato, rinvenendo una chiave tubolare in ferro della lunghezza di circa 30 centimetri e dei guanti.
I protagonisti della storia, sono poi finiti alla stazione dei carabinieri di Villaseta, per essere sentiti e per redigere i verbali di rito.
Fallite le “proposte” di contratti come quello stipulato con Teleacras, fallite le minacce di querela ecc, l’avvocato Arnone non ha trovato di meglio che far leva sul buon senso e sul rispetto della privacy e degli interessi dei minori, per tentare – invano –di impedire che gli organi d’informazione pubblicassero quella che in realtà sarebbe una notizia – seppur non comune – di semplice cronaca (così come dichiarato dalla protagonista): Avvocato picchia la propria cliente.
Gian J. Morici
Proprio come dire: AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE.
Escluderei che Arnone possa aver “picchiato” una signora. Quando questa storia si sgonfierà, probabilmente gli unici danneggiati dalla “notizia” saranno la signora e il figlio.
Come sempre. C’è di mezzo Arnone e ci si divide in arnoniani e antiarnoniani.
Dura Lex, nell’articolo non ho letto che qualcuno pensa Arnone abbia picchiato la signora, ma semplicemente che la notizia era riconducibile ad un fatto di cronaca, riassumibile così:
1) una signora denuncia una presunta aggressione da parte del suo avvocato;
2) si fa refertare e i medici la dichiarano guaribile in 5 giorni;
3) la signora chiama i carabinieri che intervengono bloccando il figlio della stessa, mentre si reca a trovare l’avvocato;
4) tutti finiscono in caserma per gli accertamenti di rito.
Se non si fosse trattato di Arnone, tutti avrebbero pubblicato la notizia, così come quotidianamente ne vengono pubblicate tante altre.
Trattandosi di Arnone, le notizie non andrebbero pubblicate?
Questa è Agrigento. Se i protagonisti fossero stati Ciccu, Cola e Manicu di Fiascu, tutti a buttarsi a pesce sulla notizia, che in quel caso si, sarebbe stata “notizia”.
Che schifo!!!
L’unico modo nel quale l’avv. Arnone avrebbe potuto picchiare la signora era con la lingua;allora si che le ferite della signora sarebbero risultate inguaribili.Le chiacchiere di quartiere sono sempre le stesse,si parte con una storta da porta di ponte per arrivare piazza del Comune con il piede rotto.L’obiettività è oramai utopia..
La notizia è sconvolgente, c’è da restare allibiti e sgomenti, per tanta ferocia e tanta violenza. Non condanno e non assolvo nessuno, non è di mia competenza, ma inorridisco a leggere storie che riguardano la quotidianità di tutti noi. Dobbiamo chiederci tutti, che questo signore vorrebbe fare il Sindaco della nostra città. E se un giorno dovessimo protestare democraticamente contro l’amministrazione che cosa ci farebbe a noi poveri cittadini?? Pensiamoci bene e allonbtaniamo, con tutti i mezzi democratici e legali, i violenti e gli arroganti dalla cosa pubblica.
Per correttezza d’informazione, va precisato che la notizia è quella di una denuncia presentata in danno di Arnone, per un presunto caso di aggressione nei confronti di una sua cliente.
Valutare la veridicità dei fatti denunciati, spetterà poi alla magistratura.
Fino a prova contraria, vige sempre la presunzione di innocenza.
Il fatto grave, è che si sia tentato di impedire una corretta informazione su un fatto di cronaca, adducendo presunti aspetti riguardanti la privacy dei protagonisti.
Purtroppo, a parere di taluni soggetti, gli organi stampa possono essere “addomesticati” utilizzando di volta in volta minacce di querele, insulti o ricorsi a presunti aspetti riguardanti la vita privata dei protagonisti.
A tal proposito, va anche fatto notare come per altri soggetti e per vicende ben diverse, quelle sì riguardanti la sfera privata, non ci si sia fatto scrupolo di mettere in piazza vicende che ledevano anche gli interessi di soggetti minori.
arnone picchiatore ? ma di solito i picchiatori non sono di destra fascista?
Il consiglio dell’ordine degli avvocati dovrebbe prendere posizioni…….
Effettivamente Arnone ha la fama di piacchiatore, di reagire alle provocazioni usando violenza fisica, c’era proprio da aspettarselo da un tipo del genere, vero???
Figuriamoci poi se diventerà sindaco, prenderà a pugni tutti i contestatori per sostituire la dialettica che proprio non gli va a genio… una specie di dittatura militare, con tutti i “seguaci” che ha…
MIAOschino,lassatilu iri,tutti cu iddu l’aviti?
MIAOOOOOOOOOOOO!
Il più bravo avvocato di tutti gli avvocati del mondo e anche un picchiatore? Di norma i picchiatori non sono fascisti ? e se ad essere picchiate sono donne e clienti dello studio , l’avvocato presunto picchiatore non dovrebbe essere esaminata la sua azione ” di picchiatore ” dal Consiglio dell’ordine degli avvocati ?
Ha bisogno di aiuto
E’ evidente che in vista delle elezioni si è già messa il moto la macchina del fango e questa “notizia” fornisce agli avversari una buona occasione per fare apparire Peppe Arnone come il dottor Jekill che improvvisamente si tramuta in Mister Hyde. Purtroppo, per chi anela disastrose conseguenze da questo “smascheramento”, prevedo un grande flop. L’onestà e la dirittura morale di un uomo come l’avvocato Arnone, sono testimoniate da ben altre dimostrazioni sia nell’ambito della sua professione che nell’ambito dei rapporti umani e sopratutto nel suo impegno come politico ed antimafioso. La gente che lo sostiene e chelo vota da sempre, non perderà mai la stima nei suoi confronti per un fatto che viene raccontato da taluni giornalisti in modo del tutto insinuante e con titoli trionfali. Ho la certezza che quanto pubblicato in merito alla vicenda, verrà ridimensionato nei luoghi opportuni e che qualche politico poco leale non otterrà il risultato sperato.
Un semplice fatto di cronaca, trasformatosi in dibattito tra colpevolisti ed innocentisti. È doveroso precisare, al fine di fare chiarezza, come la presunta aggressione in danno della cliente, concretizzatasi nello strattonamento, schiaffi e il tentativo di dare alla stessa una testata, deve ancora essere oggetto di valutazioni da parte della magistratura, salvo un’eccezione: lo strattonamento.
Fatto questo, confermato anche dall’avvocato Arnone, avvenuto a seguito di aspro dibattito tra le parti.
Orbene, l’avvocato in questione, in quanto operatore del diritto, non può non conoscere quanto previsto dal nostro ordinamento giuridico, che potrebbe raffigurare la condotta posta in essere: Codice penale/Libro II/Titolo XII Sezione III: DEI DELITTI CONTRO LA LIBERTA’ MORALE Art. 610 Violenza privata, che recita testualmente: Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa e’ punito con la reclusione fino a quattro anni. La pena e’ aumentata se concorrono le condizioni previste dall’articolo 339.
Il delitto di violenza privata, è nel nostro cp il primo citato della serie di delitti che possono essere commessi in danno della “libertà morale”.
Il bene giuridico tutelato dalla norma è la libertà morale nel senso di libertà di autodeterminazione. Appare dunque evidente, come la norma punisca la condotta di “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa”.
È proprio la costrizione la condotta che viene perseguita, a prescindere che la stessa venga posta in essere con violenza fisica o meno.
Detto questo, diversa la vicenda che riguarda il giovane, al quale non può essere addebitato alcun reato in merito all’intenzione dello stesso di vendicare il presunto torto subito dalla madre.
Infatti, e ciò a prescindere dalla volontà dell’avvocato di perseguire o meno il giovane, da un punto di vista giuridico non esistono i processi alle intenzioni e tale espressione viene usata solo da un punto di vista etico – morale per indicare una condanna di una frase o un atteggiamento quale presupposto di una azione ritenuta immorale o eticamente scorretta
Legittima anche la condotta tenuta dagli organi d’informazione, che hanno ritenuto di dare notizia del fatto, posto che lo stesso rientra tra quelli comunemente indicati come fatti di cronaca, la cui diffusione non è soggetta a limite o vincolo alcuno..
Cara Signora,
la macchina del fango,ad Agrigento,è sempre stata in moto,grazie anche,ma non solo,a GATTI di nota conoscenza…
Se ne faccia una ragione:non sempre si può essere carnefici,non sempre si può essere vittime,la ruota gira….!
E’ veramente strano e ipocrita che tanta gente non riconosca la realtà.
Arnone ha ammesso di sver strattonato la signora. Questo basta e avanza
sia per un procedimento giudiziario e sia per un intervento dell’ordine degli avvocati.
Arnone ha sbagliato e deve assumersene le responsabilità e le conseguenze.
Io sono un insegnante, in decenni, non ho mai “strattonato” un mio alunno, cosa avrebbe fatto Beppe Arnone o la signora Ancona se un loro figlio fosse tornato
da scuola con 5 giorni di prognosi per essere stato “strattonato” da un professore? altro che campagna elettorale……