Goletta Verde di Legambiente presenta lo stato di salute del mare e delle coste in Sicilia
Inquinate e gravemente inquinate le foci dei fiumi e gli scarichi campionati dai biologi di Legambiente: 16 i punti ad allarme rosso
Sicilia dalle acque nere:
la regione si colloca al primo posto per numero di comuni in procedura di infrazione europea.
Circa 90 i comuni siciliani che non si sono adeguati alla direttiva per carenze nella depurazione o nella rete fognaria.
Sicilia da amare: 34 i Comuni premiati dalle vele della Guida Blu di Legambiente e Touring Club
Goletta Verde, la popolare campagna itinerante di Legambiente, che ogni estate solca il mare italiano per monitorarne la qualità delle acque e dei litorali, realizzata anche grazie al contributo del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, di Corepla, Consorzio Ecogas e Novamont – presenta a Palermo i risultati emersi dai campionamenti effettuati lungo le coste siciliane. Ad esporre i dati della istantanea scattata dai tecnici di Legambiente sul livello di inquinamento microbiologico delle acque regionali, questa mattina erano presenti Rossella Muroni, Direttrice Generale Legambiente, Mimmo Fontana, Presidente Legambiente Sicilia; Silvano Riggio, Docente dell’università di Palermo; Luigi Ferrando, Consulente raccolte Novamont.
Da quanto emerso dai prelievi realizzati dai biologi di Legambiente, che spostandosi a bordo di un laboratorio mobile, mettono sotto la lente di ingrandimento i punti critici di ogni regione, quali foci di fiumi e torrenti, canali e scarichi che confluiscono direttamente a mare, la situazione in Sicilia è preoccupante. Pericoli concreti di rischio sanitario causato dalla presenza superiore alla norma di batteri fecali, minacciano le belle quanto rinomate località costiere siciliane, sono 16 infatti, i punti di campionamento che hanno evidenziato alti livelli di inquinamento microbiologico.
La Sicilia sotto il profilo della depurazione verte decisamente in cattive acque. A partire dalla città di Palermo, la Foce Fiume Oreto, al momento dei campionamenti presentava feci in sospensione, livelli batteriologici altissimi ed è pertanto risultata fortemente inquinata. Spostandosi nella provincia del capoluogo regionale, la situazione non migliora. Nel Comune di Termini Imerese, il prelievo di acque effettuato in Via Crisone, a 250 metri dalla foce del Torrente Barratina, è risultato fortemente inquinato. A Carini, l’esito delle analisi è stato lo stesso: elevatissima presenza di batteri nel campionamento condotto nella Foce Fiume Ciachea, il sito risulta fortemente inquinato, nonostante la presenza nelle vicinanze di un depuratore consortile ASI. A Terrasini, sempre nel palermitano, in località San Cataldo, la Foce Fiume Nocella, si guadagna anch’essa un posto nella lista dei punti critici regionali fortemente inquinati.
Nella provincia di Trapani, le ricerche di Goletta Verde riportano altri dati allarmanti.
Nel comune di Castelvetrano, in località Marinella di Selinunte, il Depuratore sito in Via della Pineta, ha dato prova della sua inefficienza, i prelievi hanno riportato infatti altissimi livelli di inquinamento microbiologico. Mazara del Vallo: stessa provincia stessi guai. I tubi di scarico che insistono sul Lungomare San Vito, all’altezza del civico n.3, oltre a intorbidire l’acqua nel raggio di 2 m attorno allo sbocco a mare, hanno causato valori di Escherichia Coli (uno dei parametri presi in considerazione per le analisi oltre a Coliformi fecali e agli Enterococchi intestinali) così alti da non poter nemmeno essere quantificabili, i miasmi fanno il resto: dire fortemente inquinato sembra quasi poco. Sempre a Mazara del Vallo, alla Foce Fiume Mazaro, dove, secondo la testimonianza di un passante, un tempo le acque erano cristalline, si poteva fare il bagno e si vedeva il fondo, attualmente i tecnici hanno evidenziato un grave livello di inquinamento microbiologico. Ancora nel trapanese, nel comune di San Cusumano (Tonnara), in località Casa Santa Erice, i campionamenti realizzati presso lo scarico che insiste sulla strada provinciale Trapani – Bonagia, riportano valori talmente alti da risultare non quantificabili, il risultato è acqua torbida e fortemente inquinata.
Nella provincia di Catania, presso il comune di Acitrezza, nell’Area marina protetta Riviera dei Ciclopi, fa bella mostra di se lo scarico di fogna che converge direttamente a mare, situato sotto un muretto di cemento vicino all’approdo per le barche, diffonde cattivi odori nell’aria e fa si che una zona marina che dovrebbe essere tutelata sia, almeno in quel punto, fortemente inquinata. Nel comune di Catania, un’altra zona che dovrebbe essere oggetto di particolare conservazione, la Riserva naturale orientata “Oasi del Simeto”, dalle analisi effettuate dai tecnici di Legambiente risulta invece essere inquinata.
Nella provincia di Messina, gli scenari non sono diversi. Secondo quanto emerge dal campionamento realizzato nel comune di Terme Vigilatore, presso la Foce Torrente Patrì (anche detto Torrente Termini) la cattiva gestione del territorio costiero è di casa anche qui. Gran parte dell’alveo è secca e cosparsa da foci di animali, la restante parte è fortemente inquinata. I famosi Giardini di Naxos, non stanno certo meglio, in località Spiaggia San Marco, il giudizio espresso dai biologi di Legambiente in merito al punto di prelievo presso la Foce Fiume Alcantara è classificato come fortemente inquinato.
La provincia di Ragusa presenta ugualmente alti livelli di inquinamento microbiologico. I campionamenti effettuati nel comune di Vittoria, in località Lungomare Scoglitti, riguardo la Foce Torrente Ippari, evidenziano acque fortemente inquinate. Parimenti nel comune di Scicli, presso la località Contrada Arizza, la Foce Fiume Modica è risultata fortemente inquinata.
In provincia di Caltanisetta,nel comune di Gela, campionato in località Macchitella, la Foce del Fiume Gattaneo, risulta essere fortemente inquinata.
La provincia di Siracusa è stata testata nel comune di Pachino, precisamente sul Lungomare di Marzamemi, portando alla luce la presenza di un depuratore sottodimensionato per il carico antropico che si raggiunge nel comune durante il periodo estivo. I nostri tecnici sono stati testimoni di rilascio in mare di reflui non adeguatamente depurati, di una forte puzza ed di un’ evidente alone circolare presente per circa 50 metri davanti allo scarico del depuratore. Con livelli batteriologici altissimi, il campionamento è stato classificato come fortemente inquinato.
“In Sicilia purtroppo la situazione relativa ai sistemi di depurazione stenta a cambiare, mettendo a rischio la celebrità e la bellezza dei nostri litorali – esordisce Mimmo Fontana, Presidente Legambiente Sicilia. Per quanto concerne la procedura di infrazione per inadempimento nell’attuazione della direttiva 1991/271/CE le regioni italiane coinvolte sono 12 ma la Sicilia si piazza purtroppo in testa alla classifica. Secondo gli ultimi dati disponibili, sono ben 90 i comuni siciliani inadempienti, imputati di omissione delle disposizioni necessarie per garantire agli agglomerati (con un numero di abitanti equivalenti superiore a 15.000) che scaricano in aree non sensibili, la dotazione di reti fognarie, nonché per omissione di adeguati trattamenti secondari prima dello scarico in ambiente. La fotografia scattata da Goletta Verde ci dimostra che la depurazione è ancora insufficiente – continua Fontana – e non possiamo non ribadire la nostra preoccupazione e rilanciare l’appello alle autorità competenti affinché si impegnino immediatamente per portare gli impianti depurativi della regione ad numero sufficiente ed ad un livello di efficacia ed efficienza che rientri nei parametri, non solo della Direttiva europea, ma anche del buon senso. Ne va del futuro della nostra straordinaria regione e del suo sviluppo sostenibile”.
“La situazione siciliana riflette purtroppo un’emergenza nazionale- dichiara Rossella Muroni, Direttrice Generale Legambiente. La mancata depurazione e l’inadeguatezza delle strutture esistenti per il trattamento delle acque reflue rappresentano un vero e proprio tallone d’Achille per il nostro paese. E’ dal 1998 che l’Italia avrebbe dovuto mettersi in regola con i sistemi di depurazione delle acque reflue, come richiede la Direttiva Europea 1991/271/CE ma, ad oggi, la copertura del servizio in Italia arriva appena al 70,4%, lasciando una ampia parte della popolazione sprovvista di sistemi adeguati di trattamento delle acque. Il termine ultimo per adeguarsi – continua Muroni – era stato fissato a fine Dicembre 2005, ma a molti anni di distanza, il “Belpaese” si ritrova con un sistema ancora deficitario e con l’ennesima procedura d’infrazione aperta a suo carico dalla Commissione Europea. Secondo quanto riportato dalla gazzetta Ufficiale del 29 gennaio 2011, sono 168 i Comuni che non si sono ancora conformati alla direttiva europea per il corretto ed efficiente trattamento dei reflui urbani. Oltre il danno economico dovuto all’infrazione, ci sono poi le gravi conseguenze ambientali e sanitarie. E’ inconcepibile che un paese come il nostro verta in una simile situazione,- conclude la Muroni – occorrono provvedimenti immediati che diano risposte adeguate ai dettami della Direttiva 271 al fine di prevenire il deferimento alla Corte di Giustizia Europea, che rappresenterebbe l’ennesima onta commessa ai danni dell’ambiente e della credibilità internazionale del nostro Paese”.
Queste misure sono decisamente necessarie per difendere e tutelare le bellezze dell’immenso patrimonio marino e costiero della Sicilia. Goletta Verde, nella sua tappa nell’isola siciliana s’impegna a portare avanti la battaglia della depurazione e della tutela della natura, non solo denunciando tutto quello che và migliorato, ma evidenziando anche tutto quanto di bello già esiste e anzi rappresenta un esempio virtuoso da seguire per tutta la regione. Le 34 località premiate dalla Guida Blu, la pubblicazione annuale di Legambiente e Touring Club che illustra le eccellenze del mare italiano, sono un caso emblematico della Sicilia che punta sulle potenzialità del suo magnifico territorio, coniugando lo sviluppo attraverso il turismo sostenibile ed il rispetto dell’ambiente.
Quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega il presidente del COOU Paolo Tomasi. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – continua Tomasi – questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. “Con la nostra attività di comunicazione – conclude Tomasi – cerchiamo di modificare i comportamenti scorretti di chi crede che piccole quantità di olio lubrificante disperse nell’ambiente provochino poco inquinamento”.
Il Monitoraggio scientifico
I prelievi alla base delle nostre considerazioni, vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente, l’altra anima della Goletta Verde, che viaggia via terra a bordo di un laboratorio mobile grazie al quale è possibile effettuare le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità).
I PUNTI CRITICI DELLA SICILIA
PROVINCIA | COMUNE | LOCALITÀ | PUNTO DI PRELIEVO | GIUDIZIO |
ME |
Terme Vigilatore | Terme Vigilatore | Foce Torrente Patrì (anche detto Torrente Termini) | Fortemente inquinato |
ME | Giardini Naxos | Spiaggia S. Marco | Foce Fiume Alcantara | Fortemente inquinato |
PA | Termini Imerese | Termini Imerese | Torrente Barratina (campionamento in Via Crisone) | Fortemente inquinato |
PA | Palermo | Palermo | Foce Fiume Oreto | Fortemente inquinato |
PA | Carini | Carini | Foce Fiume Ciachea | Fortemente inquinato |
PA | Terrasini | San Cataldo | Foce Fiume Nocella | Fortemente inquinato |
CT | Acitrezza | Area protetta marina riviera dei Ciclopi | Scarico fogna a mare sotto muretto di cemento – approdo barche | Fortemente inquinato |
CT | Catania | Riserva naturale orientata “Oasi del Simeto”. | Foce Fiume Simeto | Inquinato |
TP | Castelvetrano | Marinella di Selinunte | Depuratore Via della Pineta | Fortemente inquinato |
TP | Mazara del Vallo | Mazara del Vallo | Tubi di scarico Lungomare San Vito | Fortemente inquinato |
TP | Mazara del Vallo | Mazara del Vallo | Foce Fiume Mazaro | Fortemente inquinato |
TP | San Cusumano (Tonnara) | Casa Santa Erice | Scarico strada provinciale trapani-bonagia, | Fortemente inquinato |
RG | Scicli | Contrada Arizza | Foce Fiume Modica | Fortemente inquinato |
RG | Vittoria | Lungomare Scoglitti | Foce Torrente Ippari | Fortemente inquinato |
CL | Gela | Macchitella | Foce Fiume Gattaneo | Fortemente inquinato |
SR | Pachino | Lungomare di Marzamemi | Scarico Depuratore Marzamemi | Fortemente inquinato |
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli
maggiori di 500 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO =Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherica Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml
LE LOCALITA’ DELLA SICILIA PRESENTI NELLA GUIDA BLU 2011
TABELLA RIEPILOGATIVA PROCEDURA DI INFRAZIONE EUROPEA COMUNI E INFRAZIONI PER REGIONE
Regione | Numero Comuni inadempienti per carenze nella depurazione o nella rete fognaria |
Sicilia | circa 90 |
Calabria | 22 |
Campania | 22 |
Liguria | 15 |
Puglia | 12 |
Friuli Venezia Giulia | 5 |
Abruzzo | 4 |
Lazio | 2 |
Molise | 2 |
Toscana | 2 |
Marche | 1 |
Veneto | 1 |
12 regioni | 168 |
Fonte: Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 29 gennaio 2011 – Elaborazione Legambiente
DETTAGLIO REGIONALE DEI COMUNI INADEMPIENTI E MOTIVAZIONE DELLA PROCEDURA D’INFRAZIONE
(Fonte: Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 29 gennaio 2011)
REGIONE SICILIA
Numero comuni coinvolti nell’infrazione | Comuni inadempienti | Motivo dell’inadempienza |
94 | Misterbianco + altri, Paternò, Aci Catena, Adrano, Catania + altri, Giarre-Mascali-Riposto + altri, Caltagirone, Aci Castello, Acireale + altri, Belpasso, Biancavilla, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, San Giovanni La Punta, Caltanissetta-San Cataldo, Macchitella, Niscemi, Agrigento e periferia, Favara, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Sciacca, Cefalù, Carini + ASI Palermo, Monreale, Palermo + frazioni limitrofe, Santa Flavia, Augusta, Avola, Priolo Gargallo, Carlentini, Ragusa, Marina di Ragusa, Santa Croce Camerina, Vittoria, Scoglitti, Favignana, Marsala, Partanna l (Villa Ruggero), Capo d’Orlando, Giardini Naxos, Consortile Letojanni, Pace del Mela, Piraino, Roccalumera, Consortile Sant’Agata Militello, Consortile Torregrotta, Messina l, Messina e Messina 6 | Omissione delle disposizioni necessarie per garantire agli agglomerati (con un numero di abitanti equivalenti superiore a 15.000) che scaricano in aree non sensibili, la dotazione di reti fognarie ai sensi dell’art. 3, paragrafo 1, della Direttiva 91/271/CE |
84 | Misterbianco + altri, Scordia-Militello Val di Catania, Palagonia, Aci Catena, Giarre-Mascali-Riposto + altri, Caltagirone, Aci Castello, Bronte, Acireale + altri, Belpasso, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, San Giovanni La Punta, Macchitella, Niscemi, Riesi, Agrigento e periferia, Favara, Palma di Montechiaro, Menfi, Porto Empedocle, Ribera, Sciacca, Bagheria, Cefalù, Carini + ASI Palermo, Misilmeri, Monreale, Santa Flavia, Termini Imerese, Trabia, Augusta, Avola, Carlentini, Rosolini, Pozzallo, Ragusa, Modica, Scicli, Scoglitti, Campobello di Mazara, Castevetrano l, Triscina Marinella, Trapani-Erice (Casa santa), Favignana, Marsala, Mazara del Vallo, Partanna l (Villa Ruggero), Barcellona Pozzo di Gotto, Capo d’Orlando, Furnari, Giardini Naxos, Consortile Letojanni, Pace del Mela, Piraino, Roccalumera, Consortile Sant’Agata Militello, Consortile Torregrotta, Gioiosa Marea, Messina l, Messina 6, Milazzo, Patti e Rometta | Omissione delle disposizioni necessarie per garantire negli agglomerati (con un numero di abitanti equivalenti superiore a 15.000) che scaricano in aree non sensibili, le acque reflue urbane che confluiscono in reti fognarie, siano sottoposti ad un trattamento conforme a quanto previsto dall’art. 4 ovvero ad un trattamento secondario prima dello scarico in ambiente. |
89 | Misterbianco + altri, Scordia-Militello Val di Catania, Palagonia, Aci Catena, Giarre-Mascali-Riposto + altri, Caltagirone, Aci Castello, Bronte, Acireale + altri, Belpasso, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, San Giovanni La Punta, Macchitella, Niscemi, Riesi, Agrigento e periferia, Favara, Palma di Montechiaro, Menfi, Porto Empedocle, Ribera, Sciacca, Bagheria, Cefalù, Carini + ASI Palermo, Misilmeri, Monreale, Santa Flavia, Termini Imerese, Trabia, Augusta, Avola, Carlentini, Rosolini, Pozzallo, Ragusa, Modica, Scicli, Scoglitti, Campobello di Mazara, Castevetrano l, Triscina Marinella, Trapani-Erice (Casa santa), Favignana, Marsala, Mazara del Vallo, Partanna l (Villa Ruggero), Barcellona Pozzo di Gotto, Capo d’Orlando, Furnari, Giardini Naxos, Consortile Letojanni, Pace del Mela, Piraino, Roccalumera, Consortile Sant’Agata Militello, Consortile Torregrotta, Gioiosa Marea, Messina l, Messina 6, Milazzo, Patti e Rometta | Omissione delle disposizioni necessarie affinché la progettazione, la costruzione, la gestione e la manutenzione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane realizzati per ottemperare ai requisiti richiesti dalla direttiva siano condotte in modo da garantire prestazioni sufficienti nelle normali condizioni climatiche locali e affinché la progettazione degli impianti tenga conto delle variazioni stagionali di carico. |
Importante: diffondo.