Agrigento – “Appare doveroso a questi Circoli – si legge nella nota del Pd agrigentino -, intervenire nel merito della questione della depurazione dei reflui urbani della città di Agrigento, sia per solidarizzare con i numerosi comitati che in questi giorni hanno ne hanno dato ampia ribalta mediatica, sia per stigmatizzare ancora una volta l’assenza di chi di questi problemi dovrebbe affrontare e risolvere.
Già dal marzo di quest’anno il Partito democratico della città di Agrigento, aveva portato alla pubblica attenzione il tema con un manifesto, anticipando domande oggi riprese in parte anche da altri soggetti, denunciando l’inerzia dell’Amministrazione comunale, e la sua incapacità di programmazione fuori dalla straordinaria emergenza, dotando la città non di fantascientifiche attrezzature ma semplicemente di un sistema di depurazione efficiente.
Da allora nulla è cambiato, tranne la sentenza che ha definitivamente dichiarato la legittimità dell’impianto di Villaggio Peruzzo, dimostrando che, in assenza di una seria politica di governo del territorio, e accanto alle legittime rivendicazioni dei comitati che non hanno interesse a sapere né come né chi debba provvedere pretendendo solo un mare san leonino pulito, sono fioriti gli opinionisti della prima e dell’ultima ora e i sofistici distinguo.
Avevamo altresì sostenuto e continuiamo a ribadire che il sistema di depurazione e la balneabilità o la pulizia del mare non siano opinioni, ma questioni tecniche che come tali vanno affrontate da chi di competenza e nelle sedi opportune.
Richiamando infine le domande già poste al Sindaco sul completamento dell’impianto di Villaggio Peruzzo e sulla valutazione di opportunità economica e tecnica del mega depuratore di Villaggio Mosè (non ancora neanche inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche) e per cui si attende ancora risposta, riteniamo opportuno aggiungere le seguenti:
È a conoscenza che lo sversamento a mare di reflui urbani tal quali o sottoposti solo ad un pretrattamento fisico è vietato dalla Legge, indipendentemente dalla distanza dalla costa, ammettendolo solo per periodi transitori legati all’avviamento o alla manutenzione degli impianti?
Alla luce delle sentenze riguardanti la legittimità delle opere realizzate, chi e con quali motivazioni si oppone alla realizzazione del Depuratore di Villaggio Peruzzo, essendo presente nel PARF approvato e adottato, impedendo così di avviare le procedure amministrative e tecniche per il completamento nel rispetto della legislazione vigente, come del resto lo avevano invitato a fare le delibere consiliari del 2010?
È comunque sufficiente la capacità di questo depuratore per tutta la fascia costiera? E se non lo fosse, lo sta scoprendo oggi? Perché non si sono avviate le procedure per la modifica del PARF e l’inserimento di nuovi impianti senza la cui approvazione non possono essere richiesti finanziamenti per la loro realizzazione?
Nei riguardi degli impianti esistenti e funzionanti (Via Sirio, Sant’Anna, Fontanelle) il carico di abitanti equivalenti è coerente con le capacità depurative e tecnologiche degli stessi? Se come pare dovessero essere oltre il limite di funzionamento, a quale titolo vengono ancora oggi rilasciate Concessioni Edilizie, autorizzazioni allo scarico e abitabilità? Che fine fanno gli oneri per la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria, e perché non si investono per la realizzazione o l’adeguamento degli impianti?
Dove vengono attualmente recapitati i reflui delle scuole e degli edifici di civile abitazione della Via Pier Santi Mattarella, della Via Mazzini, della Via Regione Siciliana e del Quadrivio Spinasanta? A che punto è il completamento della rete fognaria del nucleo di Cannatello?
È mai stato eseguita una campagna di campionamento del mare di San Leone in maniera scientifica con prelievi in diversi punti a diversi orari e in diversi giorni, che tenga conto della batimetria e delle correnti e non in maniera puntuale e sporadica?
È a conoscenza che studi scientifici dimostrano che il progressivo arretramento della Posidonia Oceanica, presente nel nostro litorale fino ad 15 anni fa, è strettamente correlato ad un intorbidimento delle acque di origine antropica?
Non c’illudiamo di ottenere risposte – conclude la nota – in quanto sarebbero l’ammissione dell’incapacità di un’attività amministrativa forse convinta che il problema della depurazione sia stagionale e in quanto tale transitorio, ma invitiamo i cittadini di Agrigento a inserire queste considerazioni nella valutazione che daranno a questa amministrazione a breve.
Agrigento, 16 luglio 2011