Stranamente in anticipo, alle porte dell’estate, si apre la discussione sulle amministrative agrigentine del 2012.
Salutiamo positivamente queste iniziative che partono da lontano perché crediamo molto, noi del Belushi, nella discussione democratica e costruttiva.
Il vizio in tutto ciò, però, è che ad affilare le armi siano sempre gli stessi attori.
Il solito individualismo, i soliti individualisti, che cercano nella pratica politica tutto quello che è contrario alla nostra “idea” di politica, che dovrebbe essere contaminata dalle buone pratiche, dall’accoglimento dei segnali provenienti dalla gente.
Ad esempio.
I movimenti degli studenti, dei precari e degli operai; le manifestazioni di “Se non ora quando” che hanno portato nelle piazze centinaia di migliaia di donne (e uomini) contro una visione maschilista dell’immagine della donna.
E, soprattutto, le giornate del referendum.
Momenti esaltanti e sorprendenti: in particolare per Agrigento che, per la prima volta in tanti decenni, ha visto salire “dal basso” una gran voglia di vera politica.
Abituati, infatti, all’insipienza della politica locale, appare straordinario lo sforzo che i comitati, le associazioni, i sindacati e i partiti (della sinistra, ovviamente) hanno sostenuto in quei mesi.
Soprattutto perché al Comitato Referendario queste realtà (diversissime tra loro) hanno partecipato in maniera paritaria.
Un candidato sindaco, dunque.
Noi del John Belushi/ARCI avanziamo una proposta, prima che le segreterie ed i grandi comitati degli affari, dell’informazione e della politica chiudano i propri giochi.
Così come fatto per il Comitato Referendario, torniamo a riunire la sinistra agrigentina attorno ad un tavolo per arrivare, con una svolta democratica e partecipata, all’individuazione di un complesso di strategie per affrontare (e risolvere) alcuni problemi della Città.
Un tavolo paritetico attorno al quale parlare di programmi e persone per arrivare alle PRIMARIE per una candidatura a Sindaco di Agrigento espressa dalla sinistra.
I referendum hanno insegnato che associazioni e partiti, pur mantenendo le proprie identità, hanno superato steccati, attenuato differenze per il raggiungimento di un risultato.
Risultato che è stato ottenuto stravolgento i “numeri” che nella nostra Città sono sempre stati a favore della conservazione e della mediocrità nelle Rappresentanze Istituzionali.
Invitiamo TUTTE le realtà e i soggetti autori della campagna per i referendum, incoraggiamo chi ha sostenuto quel grande successo, a un incontro di confronto e pianificazione: qualcosa possiamo fare per il futuro (e per il presente) della nostra Città.