Aragona -Un Biagio Bellanca che da solo, senza nessun esponente del suo partito che lo affiancasse sul palco a mostrargli sostegno e vicinanza, si è assunto l’onere di dare conto ai cittadini dell’operato politico suo e delle sue amministrazioni, cercando al contempo di dimostrare la tesi sottesa al tema del suo comizio: “2007-2011 quattro anni di disamministrazione”. Alla domanda del perché il coordinatore cittadino del suo partito non avesse introdotto il suo comizio e nessun consigliere FLI lo avesse affiancato, Biagio Bellanca ha risposto: “Presentarmi da solo è stata una mia scelta personale”. Una piazza non piena, ma che non ha lesinato applausi, domande critiche e all’occorrenza dissenso. Una piazza con molti vuoti, possibilmente, per la stessa scelta del partito di far comiziare da solo uno dei suoi uomini di punta.
L’ex sindaco ha aperto il suo discorso dicendosi convinto della correttezza del suo operato, nell’utilizzo delle somme del primo stralcio, relative al consolidamento del vallone Petrusella, per la spesa corrente, poiché, allora evitò all’ente il pagamento d’interessi per decine e decine di migliaia di euro. Inoltre, non si comprenderebbe il perché se l’amministrazione Bellanca ha utilizzato le somme relative al primo stralcio è da condannare, mentre l’amministrazione Tedesco sarebbe da santificare nonostante abbia utilizzato le stesse somme di quel finanziamento relative però al secondo stralcio.
E’ stata letta ai presenti una nota sottoscritta dal assessore Salvatore Alongi e dal Rag. Inglima Afonso, che spiegherebbe i reali motivi del mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali, ovvero il mancato accredito dei fondi da parte della regione siciliana all’ente: “Qua c’è la motivazione chiara, netta e certificata dal ragioniere”. Successivamente Bellanca ha spiegato che il sindaco, sentitosi incalzato dai sindacati, avrebbe smentito quanto riportato dalla nota Alongi/Inglima, addebitando le cause dell’impossibilità dell’ente a far fronte al pagamento degli stipendi, ai debiti ereditati dalla precedente amministrazione. “Una grande menzogna! – ha affermato Bellanca, lanciando una sfida al sindaco – Se il Dott. Tedesco mi porta anche una sola delibera di 1€ con la quale il sottoscritto ha impegnato somme sul finanziamento destinato al vallone Petrusella, rassegnerò le mie dimissioni e non farò più politica. Viceversa, chieda scusa ai cittadini che ha preso in giro”. “Bugie quelle del sindaco” quando dice che non ci sarebbero risorse umane all’interno dell’ente, capaci di gestire l’ufficio ragioneria, altrimenti, dovrebbe giustificare i 10 dirigenti/capi settore di cui sei di fresca nomina.
Immediatamente si entra nel vivo della questione che sta più a cuore degli aragonesi: il grande buco economico che avrebbe costretto la popolazione a immani sacrifici. Chi lo ha prodotto?
Bellanca mostra un documento ufficiale del Collegio dei revisori dei conti, relativo all’anno 2007 riportante “dall’avere un totale residui attivi di DUBBIA esigibilità di € 840.000”. Perché la dicitura “DI DUBBIA ESIGIBILITÀ” e, soprattutto, perché, questi residui sarebbero stati cancellati dal momento che non erano stati dichiarati INESIGIBILI?
A fronte di una dichiarazione per residui inesigibili pari a 840.000€, con l’assestamento di bilancio 2008 erano spuntate altre risorse non preventivamente calcolate, e il deficit dell’anno 2006 si ridusse a € 399.000. Questo schema di assestamento di bilancio riportava un maggiore incasso per l’ICI: ruolo 2002 per € 68.906 (riscossi); ICI accertamenti anno 2005 – € 287.935 (cancellati); Tarsu anni pregressi – € 117.520 (cancellati). Il totale dei residui cancellati ammonterebbe a € 405.455 a fronte di un deficit per l’anno 2006 di €399.000. Dai freddi numeri, verrebbe fuori un avanzo (405.455 – 399.000) di € 6.455. Da quanto raccontato da Bellanca, si evincerebbe che il buco economico sia stato originato per incapacità o eccesso di superficialità, che avrebbe indotto a cancellare quei residui ritenuti di dubbia esigibilità.
Sulla tematica dei rifiuti, è stato fatto rilevare che a fronte delle somme spese annualmente – 746.136€ per il 2007, 1.395.503€ per il 2008, 1.233.000€ per il 2009 e 1.339.000€ per il 2010 -, i servizi avrebbero subito una riduzione, come testimoniato dalla nota del 12 aprile 2011. Grave sarebbe per Bellanca l’eliminazione del Gasolone, necessario per lo svuotamento dei cassetti ubicati in centro storico e adesso concentrati solamente in zone accessibili agli autocompattatori, con grave disagio per la popolazione anziana. “I sindaci hanno abdicato al loro ruolo – ha affermato Bellanca – non andando alle riunioni dell’Ato, quindi, sindaci che sconoscono le problematiche del nostro comune possono deliberare anche a danno degli aragonesi senza che il nostro sindaco ci rappresenti.” Nel corso dell’amministrazione Bellanca, invece, il primo cittadino sarebbe stato sempre presente alle riunioni, per far valere i diritti e le esigenze degli aragonesi, battendo, all’occorrenza, i pugni sul tavolo. Nel 2006 l’allora sindaco assieme al Prof. Angelo Caltagirone e l’attuale assessore Sammartino, erano riusciti ad ottenere serie rassicurazioni per avviare ad Aragona un progetto pilota per la raccolta differenziata porta a porta, con finanziamento a carico del Ministero. Della questione, allorquando nel 2007 si tenne a Catania una riunione tra l’attuale sindaco di Aragona, il Ministero, Legambiente e il CONAI, non se ne seppe più nulla. Biagio Bellanca ha chiesto pubblicamente ad Alfonso Tedesco di informare la cittadinanza su ciò che emerse da quella riunione e perché il progetto pilota non partì mai.
Sull’apertura dello stadio comunale nessun merito avrebbe l’amministrazione visto che le relative determine dirigenziali non presentano alcun visto di conformità all’indirizzo politico, quindi né il sindaco né l’assessore competente avrebbero saputo nulla delle decisioni prese dal dirigente. “La mia amministrazione non ha mai affisso un manifesto per costringere nessuno a pagare le sanatorie edilizie. Avrei voluto vedere questi eroi – ha tuonato Bellanca – che andavano a demolire le case di chi non ha pagato la sanatoria o di chi la sanatoria non poteva pagarla. Noi facevamo altro. La mia amministrazione faceva altro, investendo le entrate delle concessioni edilizie nelle opere di urbanizzazione”.
Bellanca ha spiegato, mostrando le relative delibere, che per spendere 55.000€ al comune di Aragona basta scavalcare sindaco ed assessore competente, rivolgendosi direttamente al dirigente: “si perché al comune di Aragona non comanda il sindaco ma il dirigente. Invece, quando la scelta è discrezionale questa – è stato rimarcato più volte – spetta all’amministrazione perché, a sindaco di Aragona, non è stato eletto l’architetto Rosario Monachino”. Già 10 anni fa, sotto la prima amministrazione Bellanca, il comune di Aragona si sarebbe dotato di un parco progetti che unito alla capacità di reperire finanziamenti recandosi proficuamente presso i vari assessorati ed enti, avrebbe consentito ad Aragona la realizzazione della metanizzazione, delle strade, delle fogne su 26 vie, del parco minerario, della riserva delle maccalube e di tutte quelle opere pubbliche realizzate grazie anche a quei dirigenti comunali adesso nullafacenti e, per il sindaco, incapaci. Un sindaco costretto a ricorrere ai consulenti esterni, ma, al contempo, dando“all’architetto Monachino, perché è bravo, il nulla osta per poter fare l’esperto a Montallegro”. Ne ha per tutti l’ex sindaco, parlando degli sperperi delle consulenze, tra cui le somme necessarie per l’addetto stampa. “E poi non ci sono i soldi per i buoni Libro – ha affermato”. Un signore tra il pubblico gli ha fatto notare che anche la sua amministrazione nel 2006 aveva azzerato il buono libro. “Non è così, poi ci ritorniamo” – ha chiuso il discorso Bellanca senza ritornare sulla spinosa questione.
Negativo il giudizio circa la consulenza del Prof. Tuzzolino, di cui si era già discusso in Consiglio (clicca qui). Bellanca non comprende perché il 7 Maggio 2010, Tedesco nomini, per mancanza di simili professionalità interne all’ente, il Tuzzolino quale esperto in Urbanistica, anziché affidarne l’onore e il peso all’ingegnere Chiarelli . Quel dirigente comunale, che il 30 giugno 2010 avrebbe poi presentato, incredibilmente, quella professionalità che mancava all’atto della nomina dell’esperto Tuzzolino. Altro regalo – secondo Bellanca -, per espresso volere di Alfonso Tedesco, è stata la nomina a direttore generale del Dott. Michele Iacono. Ben quattro sono stati i segretari generali nei dieci anni di amministrazione Bellanca, ma nessuno è stato nominato direttore generale. “Veramente pensate che nessuno di questi signori – chiede Biagio Bellanca provocando la piazza – mi avesse richiesto la nomina a direttore generale? E stata una mia precisa scelta, poiché 20.000€ per 10 anni fanno ben 200.000€, che non ho sottratto alla tasche dei cittadini, poiché, un direttore generale non era necessario”.
Viene affrontato anche l’argomento delle vendette. Le epurazioni di cui Alfonso Tedesco si sarebbe macchiato lasciando le otto posizioni organizzative dell’efficiente amministrazione Bellanca, ma riducendone i capi settore. Interessati all’epurazione tedeschiana, quei dirigenti che avrebbero manifestato simpatie politiche per la parte avversaria quella del sindaco. Totò Bellanca, Salvina Lauricella, e le signore Vitello e Calleia, sarebbero stati esclusi dai loro precedenti incarichi, con grande perdita per l’ente in termini di efficienza e professionalità. Nel 2011, invece, si aprono i cordoni “della borsa comunale”, e le posizioni organizzative, da otto con quattro capi settore, diventano 10, per dare spazio “ad altri dirigenti che magari hanno qualcuno nell’amministrazione e qualche altro in Consiglio comunale.. (referenti?)”. Vendette subite dai dirigenti, ma anche dai semplici cittadini – ha raccontato Bellanca -, allorquando sarebbero pervenute in comune tre domande di mobilità di cui due vennero accolte ed una respinta. Alle spiegazioni chieste in Consiglio comunale l’amministrazione “mentendo” rispose che le due mobilità erano state accolte perché la cooperativa interessata si sarebbe sciolta da lì a poco. La cooperativa in questione, a tutt’oggi è esistente.
L’interessato della richiesta di mobilità respinta protestò in maniera vivace e venne rimbrottato dall’assessore Alongi con queste parole: “fin quando io sarò assessore del comune di Aragona – ha detto il consigliere Bellanca – tu qua non ci vieni. Se torna Biagio Bellanca a fare il sindaco poi la mobilità te la fa lui”. Per Biagio Bellanca, il primo cittadino aveva in quella occasione il dovere morale di censurare il gesto dell’assessore Alongi, mandandolo a casa perché il comune non è dell’assessore Alongi, ma dei cittadini. “Ancora ci devono spiegare – ha concluso Bellanca – perché due si e un no”.
Altro problema affrontato, la proposta di riduzione degli assessori (2009) da 7 a 4. Secondo Bellanca alla base della bocciatura della proposta, ci sarebbe stato un indegno e squallido mercato alla Scilipoti. Con promesse di assessorati che portarono a conseguenti rimpasti di giunta, e promesse di posizioni organizzative. Dei 14 consiglieri inizialmente firmatari della proposta, tre si sarebbero tirati subito indietro, mentre altri lo avrebbero fatto strada facendo. Per farla breve, la riduzione non c’è stata. “Tutti gli uomini hanno un prezzo e gli incorruttibili sono i più cari – ha dichiarato Bellanca – ma questo prezzo non lo ha pagato il Dott. Tedesco, bensì Voi Cittadini, perché due posizioni organizzative in più costano 12.000€, mentre un solo assessore, per soli 10 mesi, costerebbe €8.796”. Qualora ci fosse stata la riduzione degli assessori già nel 2009, l’ente ad oggi avrebbe risparmiato ben 60.000€. Bellanca ha poi annunciato che il suo gruppo politico presenterà in settimana una nuova proposta di riduzione degli assessori, lasciando alla coscienza dei singoli consiglieri di agire per l’interesse della cittadinanza che rappresentano.
Parecchio interesse ha suscitato la questione dei debiti fuori bilancio recentemente affrontata in Consiglio comunale (clicca qui). A sentire Bellanca, emergerebbe che le transazioni sarebbero gestite secondo il principio dei figli e dei figliastri, poiché non si comprenderebbero i principi che le sottendono, spesso, a scapito della maggiore utilità per l’ente. “Io ritengo, sulla base dei documenti visionati, che questo comune è stato affossato – ha dichiarato il consigliere – dal modo in cui è stata gestita e portata avanti l’intera vicenda degli acquisti e delle forniture, fatte tutte senza alcun preventivo impegno di spesa”. Nella precedente amministrazione ci si muoveva tramite un “atto di indirizzo – fissazione obiettivo gestionale” con la quale in sindaco indicava al dirigente le regole alle quali attenersi, date di attuazione degli obiettivi e limiti di spesa. Il dirigente poteva muoversi, nel contesto di una spesa massima di 5000€, previo preventivo da mostrare al sindaco. Oggi – dice Bellanca – non funzionerebbe più così, e al comune di Aragona si comprerebbe qualunque cosa a qualunque prezzo senza procedere agli impegni di spesa. Non ci si deve stupire se dopo arrivano i creditori a reclamare quanto dovuto.
Trattato anche il tema del parco minerario e dell’abbandono in cui versa senza alcuna custodia, senza alcun serio progetto di valorizzazione e con una convenzione, risalente al 2009, tra Cantina Viticultori Associati di Canicattì e Comune di Aragona (clicca qui).
Sulla torre mineraria abbattuta lo scorso anno, Bellanca non comprende perché Alfonso Tedesco si sia dichiarato sui giornali parte lesa. Quel sindaco, che nel settembre 2010, faceva intuire di non sapere nulla della scomparsa della torre, doveva averne cognizione, poichè il 15 luglio, il sig. Salamone aveva inoltrato richiesta di mettere in sicurezza o abbattere quel bene. Un bene privato, che non era soggetto a vincoli da parte della soprintendenza, e che qualora fosse crollato, procurando danni a cose e/o persone, le responsabilità civili e penali sarebbero ricadute esclusivamente sui proprietari.
“Se lei aveva tutto questo spirito patriottico di salvare la torre – grida Bellanca – perché era giusto salvarla, Lei e solo lei sindaco, avrebbe dovuto determinare, un’ora dopo l’arrivo della richiesta del sig. Salamone, per bloccare quella demolizione che ha causato la perdita di un bene che andava invece tutelato”.
Molte altre le tematiche toccate dal consigliere Bellanca, dalla piscina comunale ancora chiusa, alla gara per il servizio d’illuminazione con un solo partecipante, che effettuò un ribasso dello 0,01%.
E che dire dei lavori di bitumatura delle strade, costati circa 973.000€, il cui capitolato prevedeva uno spessore di 12 cm su tre strati, ma che di fatto – ha dichiarato Bellanca mostrando platealmente un pezzetto d’asfalto dello spessore di 4 cm – questo è stato il risultato. Lavori ancora non collaudati, perché il collaudatore si è dimesso e “il sindaco ci viene a raccontare la barzelletta che loro hanno le carte in regola perché hanno scritto un sacco di lettere. Due di queste lettere però le hanno saltate – ha spiegato Biagio alla folla – Quella di rescissione del contratto e quella relativa al blocco dei pagamenti alla ditta, che invece avrebbe percepito il 98,50% delle somme, a fronte di lavori da schifo”.
Prioritario sarebbe per Biagio Bellanca evitare che il comune di Aragona precipiti nella bancarotta, anche a costo di sacrifici se necessario. Necessario sarebbe un taglio agli sprechi e alla mancanza di trasparenza; “qualora il modo di amministrare dovrà continuare ad essere quello portato avanti in questi ultimi quattro anni, è bene che Alfonso Tedesco vada a casa già da adesso”. Un invito è stato rivolto ai cittadini per controllare e premere sul Consiglio comunale, seguendone i lavori, affinché la reale situazione economica dell’ente venga a galla.
Un terribile dubbio è stato infine sollevato. Le transazioni pagate dall’ente nel 2010 – secondo Bellanca -non sarebbero state impegnate sul bilancio del medesimo anno, bensì spalmate sui bilanci del 2011 e 2012. Spese superiori, dunque, alle reali liquidità economiche di cassa. “Noi vogliamo sapere – ha concluso Bellanca – chi sono i creditori del comune di Aragona e quanti soldi questo deve, realmente, dare. Soltanto, allora saremo tutti disponibili in Consiglio comunale, e con la partecipazione della giunta, a portare avanti un’operazione per salvare il nostro comune dal dissesto”.
Totò Castellana
ex Sindaco Biagio Bellanca cerca di smetterla e mettiti da parte, abbi magari il buongusto di non parlare ricordati i tuoi ultimi 3 anni devastanti, mettiti da parte che è meglio.
all’autore dell’articolo toto castellana una cosa “Sei un grande”
ke orkestra ke abbiamo ad Aragona!!!!! possiamo veramente esserne fieri!!! se le cantano e se le suonano…ke dolce melodia…….ma alla fin fine ??? voi avete ..noi abbiamo….bla bla bla ,e noi???? li’ a goder della dolce melodia!!!!!orkestrali ke vanno e ke vengono ,direttori ke si alternano ma alla fine sempre quella è la suonata!!!!
Fortuna che ci sono queste occasioni altrimenti non avremmo saputo del comportamenti inqualificabili tenuti in occasione delle 3 mobilità piuttosto che per le “epurazioni tedeschiane”. Il resto conta poco perché che ad Aragona manca qualsiasi cosa è sotto gli occhi di tutti e la flebile speranza, ma ormai tutti ci credono poco, è che questo sindaco e la sua amministrazione lascino un comune “Normale”. Forse non dichiareranno il dissesto ma da quello che si legge potrebbero anche lasciarlo sull’orlo dello stesso. E non è una bella cosa…
Vergigna e tutti.
Biagio tieni duro e non mollare. Non essere troppo diplomatico e dici con la chiarezza che ti ha sempre contraddistinto quello che pensi anche dei tuoi presunti amici che vorrebbero accompagnarti con tua buona pace alla porta magari per prendere il tuo posto. “Statti accorto”.
Fai vedere a tutti di che pasta sei fatto
…. cittadina aragonese o è la moglie o è la suocera di biagio ….. tertium non datur!!!
biagialfonso non capisco perché il mio commento le abbia provocato il mal di pancia – avendo apprezzato l’operato del sindaco Bellanca negli anni della sua sindacatura ho voluto esternare questa mia approvazione. Spero che si possa ancora fare in piena libertà. Non sono ne la moglie e neppure la suocera di Biagio Bellanca ma non saprei come dimostrarglielo. Posso essere certa che lei non è uno dei papabili candidati a sindaco?
Nell’ordine: Alfonso Tedesco, Salvatore Rotolo, Salvatore Parello, RaimonDino Buscemi, Gioacchino Volpe e, come io si mi auspico, anche Biagio Bellanca.
Chi vivrà vedrà – il vincitore naturalmente.
…. puoi stare certa …. Se fossi tra questi non avrei la faccia di presentarmi ai cittadini di aragona …. è da vent’anni che questi soggetti, in un modo o in un’altro, sono dentro il palazzo e i risultati sono agli occhi di tutti ….
Allora benvenuto anche a lei, biagialfonso, si unisca pure al gruppo dei papabili candidati a futuro sindaco di Aragona chissà magari potrebbe veramente risollevare le sorti di questo paese ormai in ginocchio.
wow wow wow ragazze !!!! ke stornellata ke state facendo!!!! brave cosi’ vi voglio combattive!!!! eh eheh !!!